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Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Sotto la Croce, sul luogo della solitudine, c'è Lei, Maria. In quel frangente Madre riceve in dono Giovanni e tutti noi: "Donna, ecco tuo figlio!" Prima di morire, Gesù pensa a me e a te, e pronuncia il nostro nome: "Giovanni, ecco tua Madre!" Da quel momento il discepolo la accolse a casa sua. Accogli anche te la Madre: accoglila a casa tua, accoglila nel tuo cuore, nei tuoi pensieri e progetti, nel cerchio dei tuoi amici. Affida a Maria la tua vita affinché in te continui la salvezza. Affida a Maria tutte le persone che fanno parte di te, affinché tutti abbiano la Madre.

LETTURE A CASO

Mt 20,1-34

1"Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.

8Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. 11Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 15Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi".

17Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: 18"Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte 19e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà".

20Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21Egli le disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". 22Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". 23Ed egli soggiunse: "Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio".

24Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; 25ma Gesù, chiamatili a sé, disse: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. 26Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, 27e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; 28appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti".

29Mentre uscivano da Gèrico, una gran folla seguiva Gesù. 30Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: "Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!". 31La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: "Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!". 32Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: "Che volete che io vi faccia?". 33Gli risposero: "Signore, che i nostri occhi si aprano!". 34Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 9, 28-36: La trasfigurazione

2 Gv 1,1-13

1Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, 2a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: 3grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore.

4Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. 5E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. 6E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso.

7Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! 8Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. 9Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 11poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.

12Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena.

13Ti salutano i figli della eletta tua sorella.


Trattato della sobrietà e della custodia del cuore: Estratto della vita dei nostri santi padri: Dall'Abate Isaia

Quando uno si allontana da ciò che è alla sua sinistra, conosce chiaramente i peccati che ha commesso contro Dio. I peccati non possono essere riconosciuti fintanto non ci si separa da essi, con amaro distacco. Chi ha raggiunto questo grado ottiene il dono delle lacrime, della preghiera, e del rossore davanti a Dio, ricordando il suo malvagio amore per le passioni. Impegniamoci con tutte le forze, fratelli; Dio nella sua infinita misericordia ci sarà d'aiuto. Se non abbiamo vigilato sul nostro cuore, come hanno fatto i nostri Padri, cerchiamo di conservare i corpi immuni dal peccato, in conformità al volere di Dio. Siamo sicuri che, se verrà il tempo della carestia, Egli ci colmerà con la sua misericordia come ha fatto con i suoi Santi.

Questo grande uomo consola chi è veramente debole dicendo: se non abbiamo vigilato sul nostro cuore, come hanno fatto i nostri Padri, cerchiamo di conservare i corpi immuni dal peccato, in conformità al volere di Dio; ed Egli ci colmerà con la sua misericordia. Grande è la compassione e la tolleranza di questo Padre.

(Autore: Niceforo il solitario)

L'imitazione di Cristo: L'OFFERTA DI CRISTO IN CROCE E LA DONAZIONE DI NOI STESSI

PAROLE DELL' AMATO
Come Io, con le braccia distese sulla Croce e con il Corpo nudo, ho liberamente offerto a Dio Padre me stesso per i tuoi peccati, cosicché nulla di Me rimanesse che non fosse trasformato interamente nel sacrificio della divina riconciliazione, Così tu pure devi volontariamente offrire te stesso a Me ogni giorno nella Messa, in oblazione pura e santa, con tutte le tue forze, con tutto il tuo slancio e con il maggiore raccoglimento possibile. Che cos'altro Io ti chiedo, se non che tu cerchi di rassegnarti interamente a Me? Qualunque cosa tu Mi offra, fuori di te stesso, non la curo, perché Io non cerco i tuoi doni, ma te stesso.

Come a te non basterebbe avere tutte le cose, se non hai Me, così neppure a Me potrebbe piacere qualunque cosa tu Mi offra, senza offrire te stesso. Offriti a Me e donati totalmente a Dio; allora, la tua oblazione sarà accetta. Ecco, Io mi sono offerto tutto al Padre, per te; ho dato in cibo perfino il mio Corpo ed il mio Sangue, per essere tutto tuo e perché tu rimanessi sempre mio. Ma, se tu rimarrai chiuso in te stesso e non ti offrirai volontariamente alla mia volontà, l'offerta non è piena e l'unione fra noi non sarà perfetta.

Perciò, l'offerta spontanea di te medesimo nelle mani di Dio deve precedere tutte le tue opere, se vuoi ottenere la vera libertà dello spirito e la mia grazia. Per questo motivo sono pochi quelli che raggiungono la luce e la libertà interiore, perché non sanno rinnegare del tutto se stessi. immutabile è la mia sentenza: "Se uno non avrà rinunciato a tutto, non potrà essere mio discepolo" (Lc 14,33). Se, dunque, tu desideri essere mio discepolo, offriti a Me con tutti i tuoi affetti.