Santo Rosario on line

Martedi, 30 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Pio V ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Tre cose sono assolutamente necessarie contro la tentazione: la preghiera per illuminarci, i sacramenti per fortificarci e la vigilanza per preservarci.

LETTURE A CASO

Mt 23,1-39

1Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2"Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattéri e allungano le frange; 6amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11Il più grande tra voi sia vostro servo; 12chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci 14.

15Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.

16Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 19Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 22E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 24Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!

27Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.

29Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!

33Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? 34Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 15, 1-8: Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.

Tt 3,1-15

1Ricorda loro di esser sottomessi ai magistrati e alle autorità, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; 2di non parlar male di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini. 3Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. 4Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, 5egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, 6effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, 7perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.

8Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini. 9Guàrdati invece dalle questioni sciocche, dalle genealogie, dalle questioni e dalle contese intorno alla legge, perché sono cose inutili e vane. 10Dopo una o due ammonizioni sta' lontano da chi è fazioso, 11ben sapendo che è gente ormai fuori strada e che continua a peccare condannandosi da se stessa.

12Quando ti avrò mandato Àrtema o Tìchico, cerca di venire subito da me a Nicòpoli, perché ho deciso di passare l'inverno colà. 13Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che non manchi loro nulla. 14Imparino così anche i nostri a distinguersi nelle opere di bene riguardo ai bisogni urgenti, per non vivere una vita inutile.

15Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede.

La grazia sia con tutti voi!


La Città di Dio: Libro IV - Imperialismo romano e politeismo: Giove e Vittoria.

17. Ma forse vogliono dire che Giove manderebbe la dea Vittoria ed ella obbedendo al re degli dèi si recherebbe dai destinatari e starebbe dalla loro parte? Questo è vero ma non di quel Giove, che essi nel loro modo di pensare immaginano re degli dèi, ma del vero re delle vicende umane che invierebbe non la Vittoria, la quale non ha un'esistenza reale, ma il suo angelo che dia la vittoria a chi egli vorrà. La sua decisione può essere occulta ma non ingiusta. E se la vittoria è una dea, perché il trionfo non è un dio che si unisce alla vittoria o come marito o come fratello o figlio? Costoro hanno imbastito sugli dèi fandonie tali che se le immaginassero i poeti e fossero da noi attaccati, risponderebbero che le finzioni poetiche sono da schernirsi e da non attribuirsi a divinità vere; e tuttavia non schernivano se stessi quando non si limitavano a leggerle nei poeti ma le onoravano nei templi. Avrebbero dovuto quindi pregar Giove per tutti i bisogni e lui soltanto supplicare. Se infatti Vittoria esiste ed è sotto di lui in quanto re, dovunque l'avesse mandata, non era possibile che osasse disobbedirgli e agire di proprio arbitrio.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: L'AMORE DI SÉ RALLENTA MOLTISSIMO IL PASSO VERSO IL SOMMO BENE

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, bisogna che tu dia tutto, per avere tutto e per non appartenere più in nulla a te stesso. Sappi che l'amore di te stesso ti danneggia più che qualunque altra cosa del mondo. Qualsivoglia cosa sta più o meno attaccata a te, a seconda dell'amore e dell'affetto che le porti. Ma se il tuo amore sarà puro, semplice e conforme alla volontà mia, non subirai la schiavitù delle cose. Non desiderare ciò che non ti è lecito possedere; non volere ciò che può esserti d'impaccio, togliendoti la libertà interiore. È cosa strana che tu non t'affidi a Me, dal profondo del cuore, con tutto te stesso e con tutte le cose che puoi desiderare od avere.

Perché ti struggi in vana tristezza? Perché t'affatichi con affanni superflui? Sta' a quello che dispongo Io, e non subirai alcun danno. Se cerchi questa o quest'altra cosa; se vorrai essere qui o là, per conseguire maggiormente il tuo vantaggio e per assecondare il tuo piacere, non sarai mai in pace né libero da ansietà, perché in ogni cosa si troverà qualche manchevolezza e dappertutto ci sarà chi ti contrasta. Giova, pertanto, non l'acquisto o l'accrescimento d'un qualsiasi bene esteriore; giova, invece, ciò che è da noi disprezzato e reciso radicalmente dal cuore.

E non intendere che questo valga soltanto per la stima, per il danaro e per le ricchezze; devi intendere che vale anche per gli onori tanto ambiti e per le vane lodi desiderate: cose tutte che passano con il passare di questo mondo. Poca sicurezza dà il luogo in cui ti trovi, se ti manca il fervore spirituale. Né durerà a lungo quella pace che hai cercata fuori di te, se ti manca il vero fondamento della fermezza del cuore; voglio dire: se non ti sarai saldamente unito a Me, potrai, si, cambiare posto, ma non diventare migliore. In verità, se ti si ripresenta l'occasione e la accogli, troverai quello che avevi fuggito, ancora di più.

PREGHIERA PER OTTENERE LA PURIFICAZIONE DEL CUORE E LA CELESTE SAPIENZA

PAROLE DEL DISCEPOLO

Fortificami, o Dio, con la Grazia dello Spirito Santo; Fa' che per la tua virtù mi corrobori nella vita interiore; fa' che il mio cuore si liberi da ogni inutile sollecitudine ed ansietà e non si lasci trascinare dai vari desideri di cosa alcuna, di poco valore o preziosa che sia; fa' ch'io sappia riguardare tutte le cose come passeggere e me pure passeggero con esse. Nulla, infatti, è durevole sotto il sole, dove "tutto è vanità e un inseguire il vento" (Qo 1,14). Oh, quanto è saggio chi ragiona così!

Dammi, o Signore, la sapienza celeste, perché impari a cercare e trovare Te, sopra ogni cosa; apprenda a gustare ed amare Te, soprattutto; apprenda a considerare tutto il resto com'è in realtà, secondo le disposizioni della sapienza tua.Dammi la prudenza, perché io sappia tenere lontano chi mi lusinga; la pazienza, perché io sopporti chi mi contrasta. Questa è, infatti, grande saggezza: non lasciarsi smuovere da ogni soffio di parole e non prestare orecchio alla sirena che perfidamente lusinga. Intrapresa in tal modo la strada, si prosegue il cammino con sicurezza.