Santo Rosario on line

Giovedi, 2 maggio 2024 - Misteri luminosi - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Quando fui a casa per assistere mia madre ammalata, mi incontrai con molta gente perché tutti volevano vedermi e fermarsi a chiacchierare con me. Ascoltavo tutti. Mi raccontavano i loro dispiaceri. M'accorsi che non esiste un cuore lieto, se non ama Dio e gli altri con sincerità. Non stupivo perciò che tanta di quella gente, pure non cattiva, fosse triste!

LETTURE A CASO

Gv 17,1-26

1Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: "Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. 2Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.

6Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.

12Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

15Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.

20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; 21perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

22E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.

24Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.

25Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 7,1-8.14-15.21-23: Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

2 Cor 1,1-24

1Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell'intera Acaia: 2grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

3Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 5Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. 7La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.

8Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. 9Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. 10 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora, 11grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinché, per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.

12Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza della carne ma con la grazia di Dio. 13 Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine, 14come ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù.

15Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia, 16e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea. 17Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo "sì, sì" e "no, no"? 18Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì" e "no". 19Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu "sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì". 20E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì". Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro "Amen" per la sua gloria. 21È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, 22ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori.

23Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi non sono più venuto a Corinto. 24Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi.


Lettera ai Filippesi: Esortazioni alla virtù

1. Rimanete dunque saldi in questi principi e seguite l’esempio del Signore, fermi e irremovibili nella fede , amanti dei fratelli, caritatevoli gli uni verso gli altri , uniti nella verità, gareggiando gli uni con gli altri nella mansuetudine del Signore, senza disprezzare nessuno.

2. Quando potete far del bene, non vogliate differirlo, perché l’elemosina libera dalla morte . Siate tutti sottomessi gli uni agli altri , irreprensibili nel vostro modo di trattare con i Gentili, affinché dalle vostre buone opere voi possiate ritrarre lode e il Signore non sia bestemmiato per colpa vostra.

3. Ma guai a colui per colpa del quale il nome del Signore é bestemmiato . Insegnate a tutti la sobrietà nella quale anche voi vivete.

(Autore: San Policarpo (di Smirne))

L'imitazione di Cristo: LA GIOIA DI UNA RETTA COSCIENZA

Gloria dell'uomo retto è la testimonianza della buona coscienza. Cerca d'avere una coscienza pura, e sarai sempre lieto. Una coscienza pura aiuta molto a sopportare tante cose ed è piena di letizia in mezzo alle avversità. La cattiva coscienza, invece, è sempre timorosa ed inquieta. Dolce sarà il tuo riposo, se il tuo cuore non ti rimorderà di nulla.6Non rallegrarti, se non quando avrai fatto del bene. I cattivi non hanno mai la vera gioia e non assaporano la pace dell'anima, perché "non c'é pace per gli empi" (Is 48,22), dice il Signore. E se essi diranno: "Noi siamo in pace, non c'incoglieranno disgrazie; e chi oserà farci del male?", tu non credere, perché si leverà improvvisa la collera di Dio e le loro opere saranno annientate, ed i loro piani saranno dispersi. Per chi ama Dio non riesce gravoso gloriarsi nelle sofferenze: gloriarsi in tal modo è gloriarsi nella croce del Signore.Effimera è la gloria che si dà o si riceve dagli uomini.

E la tristezza accompagna sempre la gloria del mondo. Invece, la gloria dei giusti sta nella loro coscienza, e non sulla bocca degli uomini. La letizia dei giusti viene da Dio ed è in Dio, ed il loro gaudio viene dalla verità. Chi aspira alla gloria vera ed eterna non si cura di quella temporale. Chi cerca, invece, la gloria temporale o almeno non la disprezza dal profondo dell'animo, fa vedere che ama meno quella celeste. Possiede grande serenità di spirito chi non bada né a lodi né a biasimi.

Sarà facilmente contento e tranquillo chi ha una coscienza monda. Non sei più santo se sei lodato, né più peccatore se sei disapprovato. Sei quello che sei, e non puoi essere detto più grande di quanto tu sei agli occhi di Dio. Se fai bene attenzione a ciò che tu sei dentro di te, non ti curerai di quello che possano dire di te gli uomini. L’uomo vede le apparenze; Dio, invece, vede nel cuore. L'uomo guarda alle azioni esterne; Dio, invece, pesa le intenzioni. Agire sempre bene ed avere un modesto concetto di sé, è segno d'umiltà di spirito. Non volere conforti da alcuna creatura è segno di grande purezza e d'intima confidenza in Dio. Chi non cerca fuori di sé alcuna testimonianza, s'abbandona tutto, chiaramente, a Dio. Infatti - dice San Paolo - "Non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che Dio raccomanda" (2 Cor10,18). Procedere interiormente con Dio, e non essere trattenuto da alcuna affezione terrena: questo è lo stato d'animo dell'uomo spirituale.