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Venerdi, 3 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Il Cuore del nostro divin Maestro non ha legge più amabile di quella della dolcezza, dell'umiltà e della carità.

LETTURE A CASO

Gv 13,1-38

1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". 7Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". 8Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". 9Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!". 10Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti". 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete mondi".

12Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Sapete ciò che vi ho fatto? 13Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. 16In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. 18Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. 19Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato".

21Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: "In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà". 22I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. 23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: "Di', chi è colui a cui si riferisce?". 25Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?". 26Rispose allora Gesù: "È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò". E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: "Quello che devi fare fallo al più presto". 28Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; 29alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: "Compra quello che ci occorre per la festa", oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. 30Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.

31Quand'egli fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".

36Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi". 37Pietro disse: "Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!". 38Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 12, 28-34: Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.

Gc 5,1-20

1E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! 2Le vostre ricchezze sono imputridite, 3le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! 4Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. 5Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. 6Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza.

7Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. 8Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 9Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. 10Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. 11Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.

12Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro "sì" sia sì, e il vostro "no" no, per non incorrere nella condanna.

13Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. 14Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. 15E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. 16Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. 17Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 18Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. 19Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, 20costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.


La Città di Dio: Libro II - Immoralità del politeismo: ...a differenza del Cristo.

25. 2. Sono stato costretto a dire queste cose perché gli scrittori romani non hanno affatto dubitato di dire e scrivere che la società civile era andata in rovina ed era inesistente prima della venuta di Cristo Gesù nostro Signore. Ma coloro che rinfacciano al nostro Cristo le sventure passeggere con cui non possono andare in rovina, sia in vita che dopo morte gli onesti, non rinfacciano ai propri dèi questa rovina. Eppure il nostro Cristo propone spesso grandi precetti per un'alta moralità contro la rovina dei costumi. Invece i loro dèi non si contennero affatto mediante buoni precetti con il popolo che li adorava perché la società non cadesse in sfacelo, anzi si contennero in maniera che, depravando i costumi con i propri esempi in una dannosa autorevolezza, la società andasse in rovina. Ed ora, come penso, non si oserà dire che era in sfacelo, perché gli dèi, come se fossero amici della virtù e offesi dai vizi umani, se ne andarono tutti abbandonando templi e altari. Al contrario è dimostrato che erano presenti perché con i tanti segni delle viscere, dei presagi, delle divinazioni si affannavano a vantarsi ed esibirsi come conoscitori di eventi futuri e fautori di battaglie. Qualora se ne fossero andati sul serio, i Romani avrebbero ecceduto nelle guerre civili di meno a causa delle proprie passioni che delle loro istigazioni.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: QUATTRO INSEGNAMENTI CHE RECANO VERA, GRANDE PACE

PAROLE DEL SIGNORE
Ora, o figlio, t'insegnerò la via della pace e della vera libertà.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Fa', o Signore, come Tu dici; mi è molto gradito ascoltarTi.

PAROLE DEL SIGNORE
Cerca, o figlio, di fare la volontà d'altri, piuttosto che la tua. Scegli sempre di possedere meno che più. Cerca sempre d'avere un posto più basso e di stare sottomesso a tutti. Desidera sempre e prega che in te si compia la volontà di Dio. Ecco, un uomo che è così disposto entra nel possesso della tranquillità e della pace.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore, codesto tuo breve discorso racchiude grande insegnamento di perfezione. Le parole sono poche, ma piene di significato e ricche di frutto. Se, infatti, io potessi custodirle fedelmente, non dovrebbe nascere in me turbamento così facilmente. Infatti, ogni volta che mi sento inquieto ed oppresso, constato che mi sono allontanato da codesti insegnamenti. Ma Tu, che tutto puoi e che hai sempre caro il profitto della mia anima, accresci in me la tua Grazia, perché possa mettere in pratica le tue parole e portare a compimento la mia salvezza.

PREGHIERA CONTRO I PENSIERI CATTIVI

PAROLE DEL DISCEPOLO

O Signore, mio Dio, "non allontanarTi da me; o mio Dio, volgiTi in mio aiuto" (Sal 70,12), perché m'hanno assalito vari pensieri e grandi terrori, che angosciano l'anima mia. Come potrò uscirne illeso, come potrò sgominarli? Tu dici: "Io andrò davanti a te ed umilierò i superbi della terra" (Is 45,2). Aprirò le porte della prigione e ti rivelerò i più profondi segreti. O Signore, fa' come mi dici, ed alla tua presenza si dileguino tutti i rei pensieri. Questa è la mia speranza e l'unico mio conforto: rifugiarmi vicino a Te in ogni tribolazione, porre la mia fiducia in Te, invocare Te dal profondo del cuore ed aspettare pazientemente la tua consolazione.

PREGHIERA PER OTTENERE LUME ALL’ INTELLETTO PAROLE DEL DISCEPOLO
Illuminami, Gesù buono, con la chiarezza del lume interiore, e sgombera dal fondo del mio cuore tutte le tenebre. Frena i miei molti divaganti pensieri e stronca le tentazioni che premono su di me con violenza. Combatti fortemente per me e disperdi i mostri malvagi, cioè le allettatrici concupiscenze, in modo che, grazie alla tua potenza, si faccia la pace e nel tempio santo, cioè nella coscienza pura, risuoni la pienezza della tua lode. Comanda ai venti ed alle tempeste. Di' al mare: calmati; e al vento: non soffiare; e si farà grande bonaccia. "Manda la tua luce e la tua verità" (Sal 42,3) a risplendere sopra la terra, poiché io sono terra sterile e vuota, fino a quando Tu non m'illumini.

Effondi dall'alto la tua Grazia, bagna il mio cuore di celeste rugiada, versa l'acqua della devozione per irrigare la superficie della terra, perché produca frutti buoni, ottimi.Rialza l'anima mia oppressa dalla mole dei peccati e solleva ogni mia aspirazione alle cose celesti, cosicché, gustata la dolcezza della felicità celeste, provi il disgusto dei pensieri terreni. Rapiscimi a Te, strappami da ogni effimera consolazione delle creature, perché nessuna cosa creata vale a quietare pienamente i miei desideri e a consolarmi. Legami a Te con il vincolo indissolubile dell'amore, perché Tu solo basti a chi Ti ama, e senza di Te tutte le cose non valgono niente.