Santo Rosario on line

Giovedi, 2 maggio 2024 - Misteri luminosi - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:E incredibile come mi appare grande il mio cuore quando considero i tesori della terra, poiché tutti insieme non potrebbero contentarlo. Invece, come mi pare piccolo quando considero Gesù! Vorrei amarlo tanto!

LETTURE A CASO

Mt 4,1-25

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 2E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane". 4Ma egli rispose: "Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".


5Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede
".

7Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:

Non tentare il Signore Dio tuo".

8Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9"Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". 10Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto:

Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto
".

11Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

12Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea 13e, lasciata Nàzaret, venne ad abitare a Cafàrnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
16il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.


17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".

18Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.

19E disse loro: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". 20Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. 22Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.

23Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 18, 33b-37: Tu lo dici: io sono re.

1 Cor 5,1-12

1Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 3Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 4nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.

6Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

9Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!


Lettera ai cristiani di Filadelfia: Una è la carne del Cristo

Preoccupatevi di attendere ad una sola eucarestia. Una è la carne di nostro Signore Gesù Cristo e uno il calice dell'unità del suo sangue, uno è l'altare come uno solo è il vescovo con il presbiterato e i diaconi miei conservi. Se ciò farete, lo farete secondo Dio.

(Autore: Sant'Ignazio di Antiochia)

L'imitazione di Cristo: L'UMILE SERVO UBBIDISCE AI SUPERIORI SULL'ESEMPIO DI CRISTO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, chi tenta di sottrarsi all'obbedienza si sottrae da se stesso alla grazia; e chi cerca di possedere beni propri, perde anche quelli che sono della vita in comune. Chi non si sottomette volentieri e spontaneamente al suo Superiore, dà a vedere che la carne non ubbidisce ancora perfettamente a lui, ma spesso recalcitra e mormora. Impara, dunque, a sottometterti con prontezza al tuo Superiore, se desideri soggiogare la tua propria carne. Infatti, si vince più presto il nemico di fuori, se l'uomo non sarà stato devastato interiormente. Non c'è nemico peggiore e più insidioso per l'anima tua, di te stesso, quando non sei bene in armonia con lo spirito. Se vuoi riportare vittoria sulla carne e sul sangue, occorre che ti rivesta di totale e vero disprezzo di te stesso.

Perché ami ancora troppo disordinatamente te stesso, per questo sei esitante ad abbandonarti pienamente alla volontà degli altri. Ma che c'è di straordinario se tu, polvere e nulla, per amore di Dio ti sottometti ad un uomo, quando Io, Onnipotente ed Altissimo, che ho creato dal nulla ogni cosa, mi sono umilmente assoggettato all'uomo per amor tuo? Mi sono fatto il più umile ed il più piccolo di tutti, perché tu potessi con la mia umiliazione vincere la tua superbia. Impara, o polvere, ad ubbidire; impara, o terra e fango, ad umiliarti; impara a piegarti sotto i piedi di tutti. Impara a reprimere le tue voglie e ad accettare ogni genere di sottomissione.

Accenditi di sdegno contro te stesso e non permettere che in te viva tronfio, orgoglio; ma renditi così sottomesso e piccolo, che tutti possano camminare sopra di te e calpestarti come fango della strada. Che hai da lamentare tu, uomo buono a nulla? Che hai tu, immondo peccatore, da replicare a coloro che ti rimproverano; tu, che tante volte hai offeso Dio e tanto spesso hai meritato l'Inferno? Ma il mio sguardo si posò su di te con compassione, perché preziosa davanti al mio sguardo era l'anima tua; cosicché tu conoscessi il mio amore, mi fossi sempre grato per i miei benefici, perché ti dessi con costanza all'esercizio della vera obbedienza ed umiltà e sopportassi con pazienza il disprezzo.