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Domenica, 5 maggio 2024 - Misteri gloriosi - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Io odio il peccato! Fortunata la nostra patria, se essa, madre del diritto, volesse perfezionare in questo senso le sue leggi e i suoi costumi nella luce dell'onestà e dei principi cristiani.

LETTURE A CASO

Lc 17,1-37

1Disse ancora ai suoi discepoli: "È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3State attenti a voi stessi!

Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai".

5Gli apostoli dissero al Signore: 6"Aumenta la nostra fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 8Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 9Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".

11Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samarìa e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, 13alzarono la voce, dicendo: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!". 14Appena li vide, Gesù disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono sanati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; 16e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse: 19"Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!".

20Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose: 21"Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".

22Disse ancora ai discepoli: "Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. 23Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. 24Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. 25Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. 26Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: 27mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. 28Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. 30Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. 31In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32Ricordatevi della moglie di Lot. 33Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. 34Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; 35due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata". 36. 37Allora i discepoli gli chiesero: "Dove, Signore?". Ed egli disse loro: "Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 1, 21-28: Insegnava loro come uno che ha autorità.

At 8,1-40

1Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samarìa. 2Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. 3Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione.

4Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.

5Filippo, sceso in una città della Samarìa, cominciò a predicare loro il Cristo. 6E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. 7Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. 8E vi fu grande gioia in quella città.

9V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samarìa, spacciandosi per un gran personaggio. 10A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: "Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande". 11Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie. 12Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. 13Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano.

14Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni.

15Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

18Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l'imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro 19dicendo: "Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo". 20Ma Pietro gli rispose: "Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con denaro il dono di Dio. 21Non v'è parte né sorte alcuna per te in questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 22Pèntiti dunque di questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero. 23Ti vedo infatti chiuso in fiele amaro e in lacci d'iniquità". 24Rispose Simone: "Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto". 25Essi poi, dopo aver testimoniato e annunziato la parola di Dio, ritornavano a Gerusalemme ed evangelizzavano molti villaggi della Samarìa.

26Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: "Alzati, e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta". 27Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etìope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, 28se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. 29Disse allora lo Spirito a Filippo: "Va' avanti, e raggiungi quel carro". 30Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci quello che stai leggendo?". 31Quegli rispose: "E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?". E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. 32Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:

Come una pecora fu condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.
33Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato,
ma la sua posterità chi potrà mai descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.


34E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: "Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?". 35Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. 36Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: "Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?". 37. 38Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. 39Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. 40Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa.


Lettera agli Efesini: Temere il Signore

XI. Sono gli ultimi tempi. Vergogniamoci e temiamo che la magnificenza di Dio ormai non sia per noi una condanna. O temiamo l'ira futura o amiamo la grazia presente; una delle due. Solo <è necessario> trovarsi in Gesù Cristo per la vera vita. Fuori di lui nulla abbia valore per voi, in lui porto le catene. Sono le perle spirituali con le quali vorrei mi fosse concesso risuscitare grazie alla vostra preghiera. A questa vorrei sempre partecipare per trovarmi nell'eredità dei cristiani di Efeso, che sono sempre uniti agli Apostoli nella potenza di Gesù Cristo.

(Autore: Sant'Ignazio di Antiochia)

L'imitazione di Cristo: LA MEDITAZIONE SUI SEGRETI GIUDIZI DI DIO CI LIBERA DALLA SUPERBIA

PAROLE DEL DISCEPOLO
Tu, o Signore, fai sentire su i me il tuono dei tuoi giudizi; e con timore e tremore scuoti tutte le mie ossa; e ne è profondamente sgomenta l'anima mia. Io, attonito, penso che nemmeno i cieli sono puri di fronte a Te. Se hai trovato macchia negli Angeli e non li hai risparmiati, che sarà di me? Caddero le stelle dal cielo; ed io, che sono polvere, che cosa posso presumere di me? Quelli, le cui opere sembravano degne di lode, caddero umiliati; ed ho veduto che quelli che mangiavano il pane degli Angeli si sfamavano con piacere di ghiande porcine. Non c'è, dunque, santità, se Tu, o Signore, ritiri la tua mano. La sapienza non giova, se Tu smetti di reggerci. Non giova la fortezza, se Tu cessi di sostenerla.

Non c'è castità sicura, se Tu non la proteggi. Non serve la nostra propria vigilanza, se non ci assiste la tua santa protezione. Infatti, abbandonati da Te, affondiamo e ci perdiamo; ma se Tu ci visiti, ci risolleviamo e ritorniamo a vivere. Siamo veramente instabili, ma per mezzo di Te ci rinsaldiamo; siamo tiepidi, ma Tu ci infervori. Oh, quanto devo essere consapevole della mia bassezza e della mia abiezione! Come non devo fare conto alcuno di quel poco di bene, che mi possa sembrare d'avere! Oh, quanto profondamente devo abbassarmi sotto i tuoi imperscrutabili giudizi, o Signore! In essi vedo che sono nulla, nient'altro che nulla! Oh, peso immenso; oh, invalicabile oceano, in cui nulla ritrovo di me, nulla assolutamente! Dove, dunque, è andata a finire la mia boria, dove la fiducia riposta nella mia virtù? Ogni mia vanagloria è inghiottita nella profondità dei tuoi giudizi su di me.

Che cosa è mai ciascun uomo di fronte a Te? Potrà, forse, discutere l'argilla con colui che la plasma?" (Is 45,9). Come può insuperbire per lodi vane chi ha il cuore effettivamente sottomesso a Dio? Il mondo intero non riuscirà a rendere superbo colui che si è assoggettato alla Verità, né un coro universale di lo di varrà a smuovere colui che ha posto in Dio tutta la sua speranza. Infatti, anche quelli che lodano, ecco, sono essi stessi un nulla e scompariranno insieme con il suono delle loro parole. Invece, "la Verità del Signore rimane in eterno" (Sal 16,2).