Santo Rosario on line

Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Il buon Dio ci porrà, come un architetto pone le pietre in un edificio, ognuno al posto che gli conviene.

LETTURE A CASO

Mt 17,1-27

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". 5Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". 6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete". 8Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

9E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".

10Allora i discepoli gli domandarono: "Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". 11Ed egli rispose: "Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro". 13Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

14Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo 15che, gettatosi in ginocchio, gli disse: "Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; 16l'ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo". 17E Gesù rispose: "O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui". 18E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.

19Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: "Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". 20Ed egli rispose: "Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. 21Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno".

22Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini 23e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà". Ed essi furono molto rattristati.

24Venuti a Cafàrnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: "Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?". 25Rispose: "Sì". Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: "Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?". 26Rispose: "Dagli estranei". E Gesù: "Quindi i figli sono esenti. 27Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 2,22-40: I miei occhi hanno visto la sua salvezza.

Ef 4,1-32

1Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 2con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 3cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo sta scritto:

Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini
.

9Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.

11È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 12per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 14Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. 15Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, 16dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.

17Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, 18accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. 19Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile.

20Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, 21se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22per la quale dovete deporre l'uomo vecchio con la condotta di prima, l'uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici 23e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. 25Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. 26Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, 27e non date occasione al diavolo. 28Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. 29Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. 30E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.

31Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. 32Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.


Lettera agli Efesini: Testimoniare il Cristo

XV. È meglio tacere ed essere, che dire e non essere. È bello insegnare se chi parla opera. Uno solo è il maestro e ha detto e ha fatto e ciò che tacendo ha fatto è degno del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può avvertire anche il suo silenzio per essere perfetto, per compiere le cose di cui parla o di essere conosciuto per le cose che tace. Nulla sfugge al Signore, anche i nostri segreti gli sono vicino. Tutto facciamo considerando che abita in noi templi suoi ed egli il Dio (che è) in noi, come è e apparirà al nostro volto amandolo giustamente.

XVI. Non ingannatevi, fratelli miei. Quelli che corrompono la famiglia «non erediteranno il regno di Dio». Se quelli che fanno ciò secondo la carne muoiono, tanto più che con una dottrina perversa corrompe la fede di Dio per la quale Cristo fu crocifisso! Egli, divenuto impuro, finirà nel fuoco eterno e insieme a lui anche chi lo ascolta.

XVII. Per questo il Signore accettò il profumo versato sul suo capo per infondere l'immortalità alla Chiesa. Non lasciatevi ungere dal cattivo odore del principe di questo mondo che non vi imprigioni fuori della vita che vi attende. Perché non diveniamo tutti saggi ricevendo la scienza di Dio che è Gesù Cristo? A che rovinarsi pazzamente, misconoscendo il carisma che il Signore ci ha veramente mandato?

(Autore: Sant'Ignazio di Antiochia)

L'imitazione di Cristo: FERVENTE RIFORMA DI TUTTA LA NOSTRA VITA

Sii vigilante e sollecito nel servizio di Dio e torna spesso su questo pensiero: a qual fine sei entrato nella vita claustrale e perché hai abbandonato il mondo? Non, forse, per dedicare la tua vita a Dio e diventare uomo spirituale? Attendi, dunque, con fervore al tuo perfezionamento spirituale, perché tra breve riceverai la mercede delle tue fatiche e, allora, non vi sarà più timore o dolore per te. Ora faticherai un poco, ma, poi, troverai un grande riposo, anzi una letizia senza fine. Se ti sarai mantenuto fedele e fervoroso nell'agire bene, anche Dio certamente sarà fedele e generoso nel ricompensartene.

Devi avere buona e salda speranza d'arrivare alla palma; non conviene, però, che te ne ritenga certo, per non cadere nella pigrizia o nella superbia. Un tale, per ansietà di spirito, ondeggiava continuamente fra timore e speranza; ed una volta, affranto dalla tristezza, si prostrò in una chiesa a pregare davanti ad un altare, ripensando e dicendo tra sé così: "Oh, se potessi sapere se sarò sempre perseverante!". E subito udì nel suo cuore questa divina risposta: "E, se tu lo sapessi, che cosa vorresti fare? Fa', ora, quello che vorresti aver fatto allora e sarai fermamente sicuro". D’un tratto, consolato e confortato, egli si rimise alla volontà di Dio e le sue affannose agitazioni cessarono.

E non volle più curiosamente indagare per sapere quale sarebbe stato il suo futuro; ebbe, invece, cura di cercare quale fosse "la volontà di Dio, gradevole e perfetta" (Rm 12,2), per dare principio e compimento ad ogni opera buona. "Spera nel Signore ed opera il bene (dice il Profeta) ed abita la terra, e ti pascerai delle sue ricchezze" (Sal 36,3).

Uno solo è l'ostacolo che ritrae molti dal profitto spirituale e dall'alacre impegno di correggersi: la paura delle difficoltà, ovvero la fatica della lotta. E, in realtà, nella virtù fanno maggiori progressi degli altri coloro che si sforzano con più coraggio di vincere gli ostacoli per essi più aspri ed avversi. Infatti, l'uomo fa più progressi e si merita grazia maggiore, quando sa vincere di più se stesso e si mortifica nello spirito.

Ma non tutti trovano le stesse gravi difficoltà per vincere e morire a se stessi. Tuttavia, chi è animato da diligente zelo, anche se ha molte passioni, sarà più capace di progressi che non un altro d'indole buona, ma meno fervente nell'acquisto della virtù. Due cose giovano particolarmente ad un'efficace riforma della vita: il ritrarsi energicamente da quello a cui la nostra natura corrotta è incline, e l'insistere con ardore a compiere quel bene del quale si ha maggiormente bisogno.

Cerca, inoltre, d'evitare e di vincere specialmente quei difetti che tanto spesso ti dispiacciono negli altri. Cogli, dappertutto, occasioni per diventare migliore, cosicché, se t'accade di vedere o d'ascoltare buoni esempi, ti senta acceso ad imitarli. Se, invece, avrai notato in altri qualche cosa che meriti rimprovero, guardati dal fare anche tu lo stesso; o se qualche volta l'hai commessa, cerca di correggerti quanto prima. Come il tuo occhio osserva gli altri, così, a tua volta, sei osservato dagli altri. Che gradita e dolce consolazione è vedere fratelli fervorosi e devoti, di buona condotta ed osservanti della disciplina! Com'è, invece, triste e penoso vedere di quelli che vivono disordinatamente e che non seguono la via della propria vocazione! Quanto è dannoso trascurare il fine della propria vocazione e applicarsi a ciò che esula da quelle cose che non sono state imposte! Rievoca sempre i propositi presi e mettiti davanti all'immagine del Crocifisso.

Specchiandoti nella vita di Gesù Cristo, potresti veramente arrossire di non esserti finora conformato maggiormente a Lui, sebbene da molto tempo tu sia stato nella via di Dio. Il Religioso che, con attenzione e devozione, medita la vita santissima e la Passione del Signore, vi troverà in abbondanza tutto ciò che gli è utile e necessario; e non c'è bisogno ch'egli cerchi altro di meglio fuori di Gesù. Oh, se venisse nel nostro cuore Gesù crocifisso! Quanto presto e pienamente saremmo ammaestrati! Il fervente Religioso adempie di buon animo ed accetta quello che gli viene comandato. Invece, il Religioso negligente e tiepido ha tribolazioni su tribolazioni e soffre angustie da ogni parte, perché manca di consolazioni interiori e gli è vietato di cercare quelle esteriori.

Il Religioso che vive fuori della disciplina è esposto a gravi cadute. Chi cerca una via più larga e poco faticosa, sarà sempre in angustie, perché una cosa o l'altra basterà a dargli fastidio. Come fanno tanti altri monaci a vivere in una disciplina claustrale oltremodo rigorosa? Escono di rado, vivono ritirati, si nutrono poverissimamente, vestono panni grossolani, lavorano molto, parlano poco, vegliano lungamente, s'alzano presto, pregano a lungo, fanno frequenti letture e si mantengono in tutto osservanti della Regola.

Guarda i Certosini, i Cistercensi, i monaci e le monache di diversi Ordini, come s'alzano ogni notte per cantare salmi al Signore! Sarebbe, perciò, vergognoso che ti mostrassi pigro in così santo servizio, mentre una così grande moltitudine di Religiosi comincia a lodare Dio in lieti cantici. Oh!, se non si dovesse far altro che lodare con tutto il cuore ed a piena voce il Signore Dio nostro! Oh!, se tu non avessi mai bisogno di mangiare, di bere, di dormire, ma potessi sempre rendere lode a Dio ed attendere soltanto alla vita spirituale! Saresti, allora, molto più felice di ora, che devi per qualsiasi esigenza servire al corpo. Oh!, quanto sarebbe desiderabile che non vi fossero codeste necessità, ma ci fosse soltanto il ristoro spirituale dell'anima, che noi, ahimè, ben di rado sappiamo gustare! Quando un uomo è arrivato a tale perfezione, da non cercare la sua consolazione in creatura alcuna, allora comincia a provare veramente gusto di Dio, ed allora, anche, accetta volentieri tutto ciò che gli accade.

Allora, né si rallegrerà se ha molto, né si rattristerà se ha poco, ma si rimetterà totalmente e fiduciosamente nelle mani di Dio, che per lui è tutto, in ogni circostanza; per la cui potenza niente perisce e muore, ma tutte le cose vivono, ed al cui cenno prontamente ubbidiscono. Ricordati sempre che hai da finire e che il tempo perduto non ritorna più. Senza sollecitudine e diligenza, non farai mai acquisto di virtù. Se cominci a lasciarti prendere dalla tiepidezza, ricomincerà il tuo malcontento.

Se, invece, ti sarai dato ad una vita di fervore, troverai una gran pace e sentirai più lieve la fatica, per la grazia di Dio e per l'amore alla virtù. L’uomo fervoroso e zelante è preparato a tutto. Costa più fatica resistere ai vizi ed alle passioni, che sudare nei lavori fisici. Chi non evita i piccoli difetti, a poco a poco scivola in colpe più grandi. Avrai sempre motivo d'essere lieto la sera, se avrai speso fruttuosamente la giornata.

Vigila su te stesso, scuoti te stesso, ammonisci te stesso; qualunque cosa succeda agli altri, non trascurare te stesso. Tanto profitto otterrai nella vita spirituale, quanto avrai fatto violenza a te stesso.