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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Gesù, mio maestro, aiutami a entrare con il massimo fervore in questo periodo di deserto. Il tuo Spirito, o Dio, mi conduca alla profonda conoscenza di te e di me stessa, perché ti amerò nella misura della conoscenza che ho di te e disprezzerò me stessa nella misura della conoscenza cne ho di me. Mi abbandono, Signore, alla tua azione: la tua volontà si compia in me completamente.

LETTURE A CASO

Mt 19,1-30

1Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. 2E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.

3Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?". 4Ed egli rispose: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 6Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi". 7Gli obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?". 8Rispose loro Gesù: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 9Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".

10Gli dissero i discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi". 11Egli rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".

13Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. 14Gesù però disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli". 15E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

16Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". 17Egli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". 18Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". 20Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?". 21Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". 22Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

23Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". 25A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: "Chi si potrà dunque salvare?". 26E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile".

27Allora Pietro prendendo la parola disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?". 28E Gesù disse loro: "In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. 29Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

30Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mt 3, 13-17: Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

1 Cor 6,1-20

1V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? 2O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? 3Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!

4Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? 5Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? 6No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! 7E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? 8Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! 9O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

11E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

12"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 13"I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 14Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.

15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 18Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!


Il lavoro dei monaci: I dodici si conformano agli esempi di Cristo.

5. 6. Al seguito degli apostoli, dunque, in ogni località dove si fossero recati a predicare il vangelo andavano delle donne di condotta ineccepibile, le quali dalle loro rendite somministravano ad essi il necessario per vivere. Se qualcuno ritenesse impossibile un tal fatto apra il vangelo e riconosca che ciò facevano proprio sull’esempio del loro Signore. Il quale, sebbene potesse farsi servire dagli angeli, pure, per adeguarsi – secondo la consuetudine della sua misericordia – al livello dei più deboli, s’era provvisto d’una borsa dove riponeva il denaro che gli veniva consegnato dalla gente buona e affezionata e che era necessario al sostentamento dei suoi. Questa borsa egli l’aveva affidata a Giuda, per farci imparare che nella Chiesa, qualora non riusciamo ad eliminare la genia dei ladri, abbiamo almeno a trattarli con tolleranza. Di Giuda infatti sta scritto: Quanto si metteva dentro – nella borsa – egli lo faceva sparire. E, quanto alle donne, volle Cristo che stessero al suo seguito per procurare e somministrare le cose che gli erano necessarie, mostrando col suo esempio quali fossero gli obblighi del popolo di Dio verso gli araldi del vangelo e i ministri di Dio: obblighi che vien fatto di paragonare a quelli che hanno le genti di provincia verso i soldati dell’imperatore. Che se poi qualcuno degli apostoli – come fu il caso di Paolo – non avesse voluto accettare e far suo di quel che gli sarebbe spettato, con questo suo rifiutare il contributo dovutogli e col procurarsi il vitto di ogni giorno mediante il lavoro dava segno d’una più completa dedizione di sé al bene della Chiesa. Era stato detto infatti a quell’albergatore al momento d’accogliere il ferito di cui il vangelo: Che se poi avrai speso di più, io te ne compenserò al ritorno. Pertanto, da soldato stipendiato da se stesso – come egli afferma – l’Apostolo si prodigava oltre i limiti di quanto strettamente doveroso. Racconta il Vangelo: In seguito egli si pose in cammino e predicava per città e villaggi ed annunziava il vangelo del regno di Dio. Con lui c’erano i Dodici e alcune donne che egli aveva liberate da spiriti maligni e da malattie: Maria detta la Maddalena da cui erano usciti sette demoni, Giovanna moglie di Cusa procuratore di Erode, Susanna e molte altre. Costoro provvedevano al sostentamento di lui e dei suoi con i propri averi. Ecco l’esempio del Signore a cui si conformavano gli apostoli quando accettavano d’essere provvisti del cibo loro dovuto. Ne parla espressamente il Signore quando dice: Andate a predicare. Annunziate che il Regno dei cieli è vicino. Guarite i malati, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non prendete né oro né argento né monete nelle vostre cinture; non la bisaccia da viaggio né due tuniche, non le scarpe né il bastone. Poiché chi lavora merita d’essere nutrito. Ecco passi in cui il Signore insegna quel che riferisce l’Apostolo. Non per altro motivo infatti diceva il Signore di non portare niente nei viaggi, se non perché in caso di necessità avrebbero potuto ricevere [il necessario] da coloro ai quali annunziavano il regno di Dio.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: SUBLIME DIGNITÀ DEL SACRAMENTO E DELLA CONDIZIONE SACERDOTALE

PAROLE DELL'AMATO
Anche se tu avessi la purezza degli Angeli e la santità di Giovanni Battista, non saresti degno di ricevere od anche soltanto di toccare questo Sacramento. Non è infatti, dovuto ai meriti degli uomini che si consacri e si amministri il Sacramento di Cristo e si possa prendere come cibo il pane degli Angeli. Sublime mistero e sublime dignità dei Sacerdoti, ai quali è stato concesso quello che non è stato concesso agli Angeli! Infatti, soltanto i Sacerdoti, regolarmente ordinati nella Chiesa, hanno la facoltà di celebrare e consacrare il Corpo di Cristo. Ministro di Dio è, sì, il Sacerdote, che si vale della parola di Dio per comando ed istituzione di Dio; ma, nel Sacramento l'autore principale e l'operatore invisibile è Dio, alla cui volontà tutto è sottoposto ed al cui comando tutto ubbidisce.

In questo eccelso Sacramento tu devi, dunque, credere più a Dio onnipotente che ai tuoi sensi o ad alcun segno visibile. E perciò, ti devi accingere all'azione sacrificale con timore e riverenza. Rifletti su te stesso, o Sacerdote di Dio, e considera bene di chi sei stato fatto ministro con l'imposizione delle mani del Vescovo. Ecco, sei stato fatto Sacerdote e consacrato per celebrare; guarda, ora, di offrire il Sacrificio a Dio al tempo conveniente, con fede e raccoglimento; guarda che la tua condotta sia irreprensibile.

Non hai, con questo, alleggerito il tuo carico; anzi, sei ormai legato con un più stretto vincolo di disciplina e sei tenuto ad una maggiore perfezione di santità. Il Sacerdote deve essere adorno di tutte le virtù e deve dare agli altri esempio di vita santa. Egli non tiene conversazione con le masse e secondo i modi comuni della gente, ma con gli Angeli, in Cielo, o con le persone sante, in terra. Il Sacerdote, rivestito dei sacri paramenti, fà le veci di Cristo, per poter supplicare e pregare con umiltà per sé e per tutto il popolo.

Egli porta sul petto e dietro le spalle il segno della Croce del Signore, per ricordarsi di continuo della Passione di Cristo. Davanti, sulla casula, porta la Croce, per osservare attentamente le orme di Cristo e per cercare di seguirle con fervore. Sul dorso, pure, è segnato con la Croce, perché sappia sopportare pazientemente, per amore di Dio, qualsiasi contrarietà che gli venga dagli altri.

Porta, davanti, la Croce, per piangere i peccati suoi; dietro, per piangere pietosamente anche le colpe commesse dagli altri e per sapere che è stato costituito mediatore fra Dio ed il peccatore; E perché non illanguidisca nella preghiera e nell'offerta del Santo Sacrificio, finché non meriti d'ottenere grazia e misericordia. Quando il Sacerdote celebra, dà onore a Dio, letizia agli Angeli, edificazione alla Chiesa, aiuto ai vivi, pace ai defunti, e rende se stesso partecipe di tutti i benefici celesti.