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Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Anche i credenti hanno dei difetti. Infatti, alcuni sono invidiosi dei progressi altrui, si ingelosiscono se gli altri vanno più spediti di loro nel cammino di preghiera. Ci sono gli altri che, quando non traggono dalla preghiera le soddisfazioni che si aspettano - a volte è Dio stesso che gliele nega per metterli alla prova o per salvarli dalla superbia - quindi trascurano la preghiera o la abbandonano. Gli altri ancora fanno fatica a sintonizzarsi con la volontà di Dio e vorrebbero che Egli stesso si adeguasse alla loro volontà. Chi mai potrà liberarli da questi difetti? Se perseverano nel cammino, sarà Dio stesso che, attraverso le prove, l'aridità e le tenebre interiori, li purifichera' e li innalzerà ai livelli superiori di spiritualità.

LETTURE A CASO

Lc 5,1-39

1Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 2e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e calate le reti per la pesca". 5Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". 6E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore". 9Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". 11Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

12Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi sanarmi". 13Ges&uugrave; stese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii risanato!". E subito la lebbra scomparve da lui. 14Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: "Va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi". 15La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 16Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

17Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. 19Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 20Veduta la loro fede, disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi". 21Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: "Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?". 22Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: "Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? 23Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Àlzati e cammina? 24Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". 25Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 26Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi abbiamo visto cose prodigiose".

27Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". 28Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". 31Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi".

33Allora gli dissero: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!". 34Gesù rispose: "Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? 35Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno". 36Diceva loro anche una parabola: "Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. 37E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. 38Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 10, 27-30: Alle mie pecore io do la vita eterna.

At 6,1-15

1In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 2Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: "Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 3Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 4Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola". 5Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiòchia. 6Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

7Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.

8Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. 9Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, 10ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. 11Perciò sobillarono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio". 12E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. 13Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 14Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè".

15E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.


Il Pastore d'Erma - I precetti: Dodicesimo precetto: La paura del diavolo non ha forza

XLVII (4), 1. Mi disse queste cose con uno sdegno tale che rimasi sconvolto ed ebbi molta paura. Il suo aspetto si alterò in modo che un uomo non poteva sostenere la sua ira. 2. Vedendomi tutto disorientato e confuso, incomincio a parlarmi con più moderazione e dolcezza e mi disse: "Insulso, dissennato e incerto, non sai che la gloria di Dio è grande, forte e stupenda? Egli non creò il mondo per l'uomo e tutta la sua creazione sottomise all'uomo dandogli il potere di dominare ogni cosa che è sotto il cielo? 3. Se, dunque, dice, l'uomo è il signore di tutte le creature di Dio e su tutte domina, non può dominare anche questi precetti? Può, precisa, dominare tutti questi precetti solo l'uomo che ha il Signore nel suo cuore. 4. Quelli che hanno il Signore sulle labbra, ma il cuore indurito, sono assai lontani da Dio e per loro questi precetti sono duri e inattuabili. 5. Mettete il Signore nel vostro cuore, voi che siete vani e leggeri nella fede, e credete che nulla è più facile più dolce e più mite di questi precetti. 6. Pentitevi, voi che camminate nei precetti del diavolo, difficili, aspri, duri e licenziosi e non temete il diavolo perché non ha forza contro di voi. 7. Sarò con voi io, l'angelo della penitenza che lo domina. Il diavolo incute solo paura e la sua paura non ha forza. Non temetelo, dunque, e fuggirà da voi".

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: PRUDENZA NELL'AGIRE

Non bisogna credere ad ogni parola che si sente dire e nemmeno ad ogni nostro giudizio istintivo, ma le cose devono essere ponderate con cautela e longanimità secondo Dio. Ahimè! Spesso, degli altri si crede e si dice più facilmente il male che il bene: tanto siamo deboli! Ma gli uomini perfetti non prestano facilmente fede ad ognuno che riporta dei fatti, perché sanno che l'umana debolezza è incline alla malignità e piuttosto facile a cadere in eccessi di parole. È grande saggezza non essere precipitoso nell'operare e non persistere con ostinazione nel proprio parere. Grande saggezza è anche non prestare fede a qualsiasi discorso della gente e non propalare subito alle orecchie degli altri ciò che si è sentito o che ci è stato confidato. Prendi consiglio da un uomo di senno e di coscienza e cerca d'essere ammaestrato da chi è migliore di te, piuttosto che seguire le tue fantasie. La bontà della vita rende l'uomo sapiente secondo Dio, ed anche avveduto in molte circostanze. Quanto più uno sarà intimamente umile e sottomesso a Dio, tanto più sarà giudizioso ed equilibrato in ogni cosa.