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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Gli occhi sono le finestre per cui il demoni conduce il peccato nel cuore.

LETTURE A CASO

Mc 12,1-44

1Gesù si mise a parlare loro in parabole: "Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 2A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 3Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. 5Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 7Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. 8E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10Non avete forse letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
11dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri
"?

12Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

13Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. 14E venuti, quelli gli dissero: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?". 15Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: "Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda". 16Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". 17Gesù disse loro: "Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". E rimasero ammirati di lui.

18Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19"Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 22e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie". 24Rispose loro Gesù: "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore".

28Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?". 29Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 30amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi". 32Allora lo scriba gli disse: "Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici". 34Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

35Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: "Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? 36Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo:

Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi
.

37Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?". E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.

38Diceva loro mentre insegnava: "Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave".

41E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 1, 14-20: Convertitevi e credete al vangelo.

1 Gv 4,1-21

1Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. 2Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; 3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. 4Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 5Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. 6Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.

7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. 13Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. 14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. 16Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

17Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. 18Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.

19Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. 20Se uno dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. 21Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.


I Lettera ai Corinti: XXXIX. Niente superbia

1. Gli sciocchi, gli insensati, i pazzi, gli ineducati, ci deridono e ci scherniscono, volendo esaltarsi con i propri sentimenti. 2. Che cosa può un mortale? Quale la forza di chi nasce dalla terra? 3. E' scritto infatti: "Non vi era una figura davanti ai miei occhi, ma percepivo un soffio di vento e una voce. 4. Che dunque? Sarà puro un mortale davanti al Signore? O sarà incensurabile nelle sue opere l'uomo se non si fida dei suoi servi e scorge il torto anche nei suoi angeli? 5. Non è puro neanche il cielo al suo cospetto. 94. Ahimè, quelli che abitano case di fango, tra i quali siamo anche noi di quel fango! Li ha schiacciati come un tarlo e dal mattino alla sera non esistono più. Perirono per non poter aiutare se stessi. 6. Soffiò su di loro e morirono, perché non avevano saggezza. 7. Tu chiama se qualcuno ti ascolterà o se vedrai qualche angelo santo. L'ira rovina lo sciocco e la gelosia uccide il perverso. 8. Ho visto gli stolti mettere radici, ma subito la loro vita fu divorata. 9. Siano lungi dalla salvezza i loro figli; siano disprezzati davanti alle porte dei più infelici. Non vi sarà chi li liberi. I beni per loro preparati li consumeranno i giusti; essi, invece, non saranno liberati dai mali".

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: COME COMPORTARSI E PARLARE IN OGNI NOSTRO DESIDERIO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, in ogni cosa devi dire: Signore, se questo a Te piace, sia fatto così. Signore, se questo tornerà a tuo onore, sia fatto nel tuo nome. Signore, se vedi che questo mi è necessario e mi è utile, fa' ch'io me ne serva ad onore tuo. Ma se conosci che mi sarà nocivo e non utile alla salvezza dell'anima mia, toglimi tale desiderio. Infatti, non ogni desiderio viene dallo Spirito Santo, anche se all'uomo sembri retto e buono. È’ difficile giudicare secondo verità se lo spirito che ti spinge a desiderare questa o quella cosa sia buono o cattivo; oppure anche se tu sia mosso dal tuo amor proprio.

Molti, che dapprima si credevano mossi da sentimento buono, alla fine furono tratti in inganno. Perciò, qualunque cosa si presenta al pensiero come desiderabile si deve desiderare e chiedere con timore di Dio e con umiltà di cuore; e, soprattutto, ogni cosa va rimessa a Me con pieno abbandono di se stessi, dicendo: Signore, Tu sai che cosa è meglio per me: sia fatto questo o quello, secondo la tua volontà. Dammi ciò che vuoi e quanto vuoi e quando vuoi. Opera con me secondo la tua sapienza, secondo la tua volontà e per la tua maggiore gloria. Ponimi dove Tu vuoi, e disponi liberamente di me in ogni cosa. Io sono nelle tue mani, girami e rigirami per ogni verso. Ecco, io sono il tuo servo, disposto a tutto, poiché non desidero vivere per me, ma solo per Te; ed almeno potessi farlo degnamente e perfettamente!

PREGHIERA PER ADEMPIERE IN TUTTO LA VOLONTÀ DI DIO.
O benignissimo Gesù, concedimi la tua Grazia e fa' ch'essa sia sempre con me ed operi in me, ed in me perseveri sino alla fine. Fa' ch'io sempre desideri e voglia ciò che a Te è più gradito e più caro. La tua volontà sia la mia volontà; che la mia volontà segua sempre la tua ed a questa si conformi pienamente.

Il mio volere ed il mio non volere siano sempre uguali al tuo volere e non volere; ch'io non possa volere o non volere altro, se non ciò che Tu vuoi e non vuoi. Fammi morire a tutto ciò che è nel mondo, e amare d'essere disprezzato ed ignorato da tutti in questo mondo, per amore tuo. Fa' che, sopra ogni altro desiderio, io mi riposi in Te e che il mio cuore trovi pace in Te. Tu sei la vera pace del cuore, Tu sei l'unico riposo; fuori di Te, tutto è affanno ed inquietudine. "In questa pace", vale a dire in Te, unico, sommo, eterno Bene, "io dormirò e riposerò" (Sal 4,9). Così sia.