Santo Rosario on line

Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Teniamo bene scolpito nella nostra mente quello che dice il divin Maestro: nella nostra pazienza possederemo l'anima nostra.

LETTURE A CASO

Lc 10,1-42

1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

13Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. 14Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.

15E tu, Cafàrnao,

sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!


16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato".

17I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: "Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome". 18Egli disse: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli".

21In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. 22Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".

23E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. 24Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono".

25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". 26Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". 27Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". 28E Gesù: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai".

29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". 30Gesù riprese:

"Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". 37Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' lo stesso".

38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. 39Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; 40Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, 42ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 9, 51-62: Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

1 Cor 6,1-20

1V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? 2O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? 3Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!

4Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? 5Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? 6No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! 7E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? 8Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! 9O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

11E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

12"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 13"I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 14Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.

15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 18Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!


I Lettera ai Corinti: XXX. Le opere e non le parole

1.Essendo noi una porzione santa, praticheremo tutto ciò che appartiene alla santità: fuggiamo le maldicenze, gli amplessi impuri e ignobili, l'ubriachezza, la mania innovatrice, le passioni orribili, l'adulterio infame e l'orgoglio odioso. 2. "Dio, infatti, dicono, resiste ai superbi, e dà la grazia agli umili". 3. Uniamoci dunque a coloro ai quali la grazia è data da Dio; rivestiamoci della concordia rendendoci umili e padroni di noi stessi, lontani da ogni mormorazione e maldicenza, giudicando con le opere e non con le parole. 4. La Scrittura dice infatti: "Chi parla molto, anche a sua volta ascolterà; il ciarliero pensa forse di essere giusto? 5. Benedetto il nato da donna che ha vita breve. Non essere abbondante di parole". 6. La nostra lode sia in Dio e non per noi stessi. Dio disdegna i lodatori di se stessi. 7. La testimonianza della buona azione sia data agli altri, come fu data ai nostri padri giusti. 8. La temerità, la presunzione e l'audacia sono per i maledetti da Dio; la benevolenza, l'umiltà e la dolcezza, invece, per i benedetti da Dio.

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: POCHI AMANO LA CROCE DI GESÙ

Gesù ha, ora, molti che amano il suo Regno celeste, ma pochi che portano la sua Croce. Ha molti che desiderano la consolazione, ma pochi che desiderano la tribolazione. Trova parecchi compagni di mensa, ma pochi compagni di astinenza. Tutti desiderano godere con Lui, ma pochi sono disposti a soffrire qualche cosa per Lui. Molti seguono Gesù fino allo spezzare del pane, ma pochi fino a bere il calice della Passione. Molti ammirano i suoi miracoli, ma pochi Lo seguono nell'ignominia della crocifissione. Molti amano Gesù fino a tanto che non sorgono contrarietà. Molti Lo lodano e Lo benedicono finché ne ricevono consolazioni.

Ma se Gesù si nasconde e per un poco li lascia soli, o si lamentano o cadono in un eccessivo scoramento. Quelli, però, che amano Gesù per Gesù, e non per una loro personale consolazione, Lo benedicono in ogni tribolazione ed in ogni affanno del cuore, come nella pienezza delle consolazioni. Ed anche se Gesù non volesse mai dare loro una consolazione, continuerebbero, tuttavia, a lodarLo sempre, e sempre vorrebbero renderGli grazie. Oh! Quanto è potente l'amore per Gesù, se è puro, se non è inquinato da alcun proprio interesse o dall'amore di se stessi.

Non si dovrebbero chiamare tutti mercenari, quelli che cercano sempre consolazioni? Non mostrano, forse, d'amare più se stessi che Cristo, coloro che hanno sempre a mente i loro vantaggi o i loro guadagni? Dove si potrà trovare uno che sia disposto a servire Dio senza mercede? Raramente si trova qualcuno tanto spiritualmente elevato, da voler essere spogliato di tutto.

In realtà, un vero povero di spirito, distaccato da ogni creatura, chi lo troverà? "Sarebbe prezioso come le cose portate dagli ultimi confini della terra" (Prv 31,10). Se un uomo desse ai poveri tutte le sue sostanze, sarebbe ancora nulla. E se facesse gran penitenza, sarebbe ancora poco. E se avesse imparato tutte le scienze, sarebbe ancora lontano dalla mèta. E se possedesse grande virtù e ferventissimo spirito di pietà, gli mancherebbe ancora molto: cioè, l'unica cosa che gli è estremamente necessana.

Che cosa, dunque? Che, abbandonato tutto, abbandoni anche se stesso, esca totalmente da se stesso e non conservi neppure un briciolo dell'amore di sé. E quando avrà compiuto tutto quello che la coscienza gli ordina di compiere, sia consapevole di non aver compiuto nulla.

Non dia importanza a ciò che pure possa essere molto apprezzato, ma sinceramente si professi servo inutile, come dice la Verità: "Quando avrete fatto tutto quello che vi é stato ordinato, dite: siamo servi inutili" (Lc 17,10). Allora sì, che uno potrà essere davvero povero e nudo nello spirito e potrà dire con il Profeta: "Sono solo ed infelice" (Sal 24,16). Eppure, nessuno è più ricco, nessuno più potente, nessuno più libero di quest'uomo, che sa abbandonare se stesso e tutte le cose, e mettersi all'ultimo posto.