Santo Rosario on line

Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):«Chiedete e riceverete ». Soltanto Dio può fare simili promesse e mantenerle.

LETTURE A CASO

Mc 9,1-49

1E diceva loro: "In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza".

2Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 5Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!". 6Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 7Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!". 8E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 10Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 11E lo interrogarono: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". 12Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui".

14E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. 15Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17Gli rispose uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. 18Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora in risposta, disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". 20E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. 21Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". 23Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". 24Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: "Credo, aiutami nella mia incredulità". 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: "Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più". 26E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.

28Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: "Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". 29Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".

30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà". 32Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.

33Giunsero intanto a Cafàrnao. E quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". 34Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 35Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:

37"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".

38Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". 39Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 40Chi non è contro di noi è per noi.

41Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

42Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. 43Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. 44. 45Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. 46. 47Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. 50Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 20, 1-9: Egli doveva risuscitare dai morti.

Ef 2,1-22

1Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 2nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 3Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. 4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, 5da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

8Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.

11Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 12ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.

14Egli infatti è la nostra pace,
colui che ha fatto dei due un popolo solo,
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo,
cioè l'inimicizia,
15annullando, per mezzo della sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
distruggendo in se stesso l'inimicizia.
17Egli è venuto perciò ad annunziare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.

19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.


Il Pastore d'Erma - Le similitudini: Decima similitudine

CXI (1), 1. Dopo aver scritto questo libro l'angelo che mi aveva consegnato a questo pastore venne nella casa in cui ero. Si sedette sul letto e il pastore rimase alla destra. Mi chiamò e mi disse: 2. "Ho affidato te e la tua casa a questo pastore, perché tu possa essere protetto da lui". "Sì, dissi, signore". "Se vuoi essere protetto da ogni vessazione e da ogni violenza, se vuoi avere successo in ogni opera buona e parola e avere ogni virtù di giustizia, cammina nei precetti che ti diedi, e potrai superare ogni malvagità. 3. Se tu osservi i suoi precetti, vincerai ogni cupidigia e dolcezza di questo secolo, e ti seguirà il successo in ogni buona impresa. Accogli in te la sua santità e la sua modestia e fai sapere a tutti che egli è in grande onore e dignità presso il Signore. Egli detiene una grande potenza e la sua funzione è forte. A lui solo per tutto il mondo è stato conferito il potere della penitenza. Non ti sembra potente? Ma voi disprezzate la sua prudenza e moderazione che ha nei vostri riguardi".

CXII (2), 1. Gli dissi: "Interrogalo, signore, se da quando è in casa mia io ho fatto qualche cosa contraria che l'abbia offeso". 2. "So, disse, che tu nulla hai fatto e farai in contrario. Ti dico questo perché tu possa perseverare. Egli mi ha parlato bene e con stima di te. Tu fai sapere agli altri queste parole, perché quelli che fecero o staranno per fare penitenza abbiano gli stessi sentimenti tuoi. Egli ne sarà interprete presso di me ed io presso il Signore". 3. "Ed io, gli dissi, manifesterò ad ogni uomo le grandezze del Signore. Spero che tutti quelli che prima peccarono, se odono queste cose, per recuperare la vita, volentieri faranno penitenza". 4. "Permani in questo ministero e portalo a termine. Quelli che poi praticano i suoi precetti avranno vita e avranno un grande onore presso il Signore. Quanti, invece, non osservano i suoi precetti, si allontanano dalla vita e lo disprezzano. Ma lui presso Dio ha il suo onore. Quelli che lo disprezzano, non seguendo i suoi precetti, si consegnano alla morte e ciascuno diviene reo del proprio sangue. Ti raccomando di ubbidire a questi precetti, e avrai il rimedio dei peccati".

CXIII (3), 1. "Ti ho inviato le vergini perché abitino con te ed ho notato che ti sono affabili. Le tieni come ausiliarie perché tu possa osservare meglio i Suoi precetti. Non può accadere che senza di queste vergini siano osservati. Vedo pure che esse volentieri stanno con te. Ma io pregherò loro che non si allontanino dalla tua casa. 2. Soltanto pulisci la tua casa, perché volentieri abiteranno in una casa pulita. Esse, invero, sono pure, caste e industriose ed hanno ogni grazia presso il Signore. Pertanto se avranno la tua casa pulita rimarranno con te; se ci sarà un po' di sporcizia subito si allontaneranno dalla tua casa. Queste vergini non amano affatto sporcizia alcuna". 3. Gli dissi: "Spero, signore, di piacere ad esse perché abitino sempre volentieri nella mia casa. Come questo a cui mi hai affidato non si lagna di me, neppure esse si lagneranno di me". 4. Disse a quel pastore: "Noto che il servo di Dio vuol vivere. Egli osserverà questi precetti e porrà le vergini in un'abitazione pulita". 5. Avendo detto ciò, mi affidò di nuovo al pastore, e chiamate le vergini disse loro: "Poiché vedo che voi abitate volentieri nella casa di costui, vi affido lui e la casa sua e non allontanatevene mai". Esse, invero, ascoltarono volentieri queste parole.

CXIV (4), 1. Poi mi disse: "Sii forte in questo compito, mostra ad ogni uomo le grandezze del Signore, e ne avrai grazia. Chiunque camminerà in questi principi vivrà e sarà felice nella sua vita. Chiunque, invece, li trascurerà, non vivrà e sarà infelice nella vita sua. 2. Di' a tutti che non cessino di operare il bene quanti lo possono. Per loro è vantaggioso compiere le buone opere. Affermo pure che ogni uomo va sottratto ai disagi. Colui che è stretto dal bisogno e soffre nella vita quotidiana è in grande tormento e angustia. 3. Chi sottrae un'anima dalle angustie, si procura una grande gioia. Chi è vessato da un disagio è afflitto da un tormento e si angoscia come chi è in catene. Molti, infatti, per tali disgrazie che non possono sopportare, si danno la morte. Chi conosce la sventura di un uomo simile e non lo sottrae, commette un grande peccato e diventa reo del suo sangue. 4. Fate opere buone voi che avete ricevuto dal Signore e non tardate a farle quando sia terminata la costruzione della torre. Per voi fu interrotta l'opera della sua costruzione. Se non vi affrettate a fare il bene, la torre sarà ultimata e ne sarete esclusi". 5. Dopo aver parlato con me, si alzò dal letto e preso il pastore e le vergini se ne andò. Mi disse però che mi avrebbe rimandato in casa mia il pastore e le vergini.

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: DOBBIAMO MANIFESTARE A CRISTO LE NOSTRE NECESSITA' E CHIEDERE LA SUA GRAZIA

PAROLE DEL DISCEPOLO
O dolcissimo e amorosissimo Signore, che io ora desidero devotamente ricevere, Tu conosci la mia debolezza e le necessità che m'assillano, in quanto grandi colpe e vizi io giaccio, come spesso sono oppresso, provato, sconvolto e pieno di fango. Vengo a Te per avere rimedio e Ti prego di concedermi conforto e sostegno. Parlo a Colui che tutto sa e conosce tutto il mio intimo; parlo a Te, che, solo, mi puoi pienamente confortare ed aiutare.Tu sai di quali beni, sopra tutti, io ho bisogno e quanto sono povero di virtù. Ecco, io sto povero e nudo davanti a Te, chiedendo grazia e implorando misericordia.

Ristora il tuo mendico affamato, accendi la mia freddezza con il fuoco dell'amore tuo, illumina la mia cecità con il fulgore della tua presenza.Muta per me in amarezza tutte le cose terrene, in esercizio di pazienza tutte le cose che mi sono di peso e mi ostacolano, in motivo di disprezzo e di oblio tutte le cose abiette di quaggiù.Solleva il mio cuore a Te, in Cielo, e non lasciarmi vagare su questa terra. D'ora in poi siimi, Tu solo, dolce per sempre, perché Tu solo sei il mio cibo e la mia bevanda, l'amore mio e la gioia mia, la mia dolcezza e tutto il mio Bene.

Oh, se con la tua presenza Tu m'accendessi tutto, mi bruciassi e mi tramutassi in Te, così ch'io potessi diventare un solo spirito con Te per grazia d'intima unione, per struggimento di fuoco d'amore! Non permettere ch'io, digiuno e freddo, m'allontani da Te, ma opera con misericordia in me, come spesso hai mirabilmente operato con i tuoi Santi. Qual meraviglia, se io prendessi, tutto, fuoco da Te e mi annullassi in me stesso, dal momento che Tu sei fuoco sempre vivo che mai si consuma, amore che purifica i cuori ed illumina le menti?