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Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Oggi, con un bel gruppo di pellegrini, vado a Medjugorje. Andiamo alla scuola di Maria per imparare ad amare, pregare, per convertire un po' di più il nostro cuore. Torniamo alla sorgente per bere l'acqua viva, l'acqua fresca e pulita... per dissetarci e lavarci. Andiamo lì per rinnovarci, per svuotarci di noi stessi e delle nostre miserie; andiamo lì per ricevere doni. Andiamo a deporre nel cuore della Madre, ai piedi della croce, nel calice della salvezza... la fatica del vivere e ogni sofferenza. Andiamo a consegnare alla Madonna le preghiere, i voti, le promesse. Andiamo a pregare per i malati e per tutti voi.

LETTURE A CASO

Gv 14,1-31

1"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4E del luogo dove io vado, voi conoscete la via".

5Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?". 6Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". 8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. 13Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".

22Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?". 23Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, 31ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 1,1-18: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

1 Cor 8,1-13

1Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. 2Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. 3Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. 4Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. 5E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, 6per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

7Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata. 8Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. 9Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 10Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 11Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 12Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.


La Città di Dio: Libro V - Visione irrazionalista e razionalista della storia: Gloria ricompensa divina ai Romani.

15. Ad essi dunque Dio non avrebbe data la vita eterna con i suoi santi angeli nella città celeste, perché al suo consorzio conduce la vera pietà la quale tributa il servizio religioso, che i Greci chiamano soltanto al vero Dio. Ma se egli non avesse concesso loro la gloria terrena di un impero altamente illustre, non avrebbe assegnata la ricompensa alle loro oneste doti civili, cioè alle virtù con cui aspiravano a raggiungere una gloria tanto insigne. Di individui che mostrano di fare qualche cosa di bene con lo scopo di avere la gloria dagli uomini, anche il Signore ha detto: In verità vi dico: hanno percepito la loro ricompensa ìì. Per questo anche i Romani disprezzarono gli interessi privati per l'interesse comune che è lo Stato e per il suo erario, resistettero all'avarizia, provvidero alla patria con libere consultazioni e in virtù delle proprie leggi non furono soggetti alla delinquenza e alla passione. Con tutte queste belle doti aspirarono come per una via giusta agli onori, al potere e alla gloria. Sono stati onorati quasi presso tutti i popoli, hanno imposto le obbligazioni del potere a molti popoli ed oggi hanno la gloria pressoché in tutti i popoli nella letteratura e nella storia. Non hanno da lamentarsi della giustizia del vero e sommo Dio; hanno percepito la propria ricompensa.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: IL DESIDERIO DELLA VITA ETERNA; LA GRANDEZZA DEI BENI PROMESSI A QUELLI CHE LOTTANO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, quando senti infonderti dall'alto il desiderio della felicità eterna ed aspiri ad uscire dalla dimora del corpo, per poter contemplare il mio splendore senza alternativa d'ombra, allarga il tuo cuore ed accogli con ogni desiderio questa santa ispirazione. Rendi grazie, quanto più t'è possibile, alla somma Bontà, che agisce con te con tanta benignità, che ti visita con indulgenza, che ardentemente ti eccita, che potentemente ti solleva, perché per il tuo proprio peso tu non abbia ad inclinare verso le cose della terra.

Questo desiderio, infatti, non è frutto del tuo pensiero o del tuo sforzo, ma soltanto della degnazione della grazia di Dio e del suo sguardo, allo scopo che tu progredisca nelle virtù ed in una più profonda umiltà, preparandoti alle future battaglie, stretto a Me con tutto l'affetto del cuore e desideroso di servirMi con fervente zelo. Figlio, spesso il fuoco arde, ma la fiamma non sale senza fumo. Allo stesso modo, in alcuni divampa il desiderio delle cose celesti, e tuttavia essi non sono liberi dalla tentazione degli affetti carnali.

Perciò, quello che chiedono a Dio con tanto desiderio, non lo compiono con perfetta rettitudine per la sua gloria. Così è spesso anche il tuo desiderio del Cielo, perché tu stesso vi hai immesso un fermento così poco confacente. Non è, infatti, puro e perfetto ciò che è inquinato dall'interesse proprio. Chiedi non ciò che piace e fa comodo a te, ma ciò che è accetto a Me e torna a mia gloria, perché, se giudichi bene, al tuo desiderio e ad ogni cosa desiderata tu devi anteporre le mie disposizioni e seguirle. Io conosco i tuoi desideri, ho ascoltato i tuoi gemiti frequenti.

Tu vorresti essere già nella libertà della gloria dei figli di Dio; già, la tua anima si diletta della dimora eterna e della patria celeste, che sono piene di gaudio; ma codesta ora non è ancora venuta; deve ancora passare altro tempo: tempo di lotta, tempo di fatica e di prova. Tu brami saziarti del Bene sommo, ma questo non puoi ottenerlo, ora. Sono Io il Bene sommo; aspettami - dice il Signore - finché venga il Regno di Dio. Tu devi essere ancora provato sulla terra ed esercitato in molte maniere. Di quando in quando, ti sarà dato qualche conforto, ma non te ne sarà concesso in abbondanza fino a saziarti. Sta' di buon animo, dunque, e sii forte tanto nell'agire quanto nel sopportare ciò che va contro la natura. Occorre che tu ti rivesta dell'uomo nuovo e che ti trasformi in un altro uomo.

Occorre che tu faccia spesso quello che non vorresti, e che rinunci a quello che vuoi. Quello che piace agli altri avrà successo; quello che piace a te non andrà innanzi. Si ascolterà quello che dicono gli altri; quello che dici tu sarà preso per un nulla. Altri chiederanno, e riceveranno; chiederai tu, e non otterrai nulla. Saranno grandi gli altri nella fama degli uomini; sul tuo conto non si farà parola. Ad altri verrà affidato questo o quell'incarico; tu non sarai giudicato utile a nulla. Perciò, la natura sentirà talvolta amarezza; e sarà già molto, se saprai sopportare in silenzio.

In questi ed in molti simili modi, il servo fedele del Signore suole essere messo a prova, come sappia rinnegare e vincere se stesso in tutto. È difficile che ci sia qualche occasione nella quale tu deva morire a te stesso tanto, come quando vedi e soffri ciò che è contrario al tuo volere; specialmente, poi, quando ti viene comandato di fare cose che a te sembrano non convenienti e meno utili. Siccome, poi, essendo alle dipendenze di chi comanda, non osi opporti all'autorità superiore, ti sembra duro camminare al cenno d'un altro e mettere da parte ogni tua volontà.

Ma pensa, figlio, al frutto di tutte queste sofferenze, alla loro rapida fine, al premio enormemente grande che ti attende, e non sentirai il peso di tali sofferenze, ma anzi proverai un vigorosissimo sollievo alla tua sofferenza. Infatti, invece di codesta tua scarsa volontà, alla quale tu ora spontaneamente rinunci, godrai per sempre in Cielo la pienezza della tua volontà. Lassù, invero, troverai tutto quello che vorrai, tutto quello che potrai desiderare.

Lassù, sarà a tua disposizione l'abbondanza d'ogni bene, senza timore di perderlo. Lassù, la tua volontà, in perfetta unione con la mia, non desidererà nulla che venga di fuori, nulla che sia esclusivamente tuo proprio. Lassù, nessuno ti si potrà opporre, nessuno si lamenterà di te, nessuno ti ostacolerà, nulla ti si opporrà; ma tutte le cose desiderate ti saranno, ad un tempo, davanti, e ristoreranno pienamente il tuo cuore, che ne sarà ricolmo fino a traboccare. Lassù, ti darò gloria per il disprezzo patito; ti darò un manto di lode per le tristezze sofferte; ti darò un eterno seggio regale per l'ultimo posto occupato in terra. Lassù, si vedrà il frutto dell'obbedienza; avrà gioia la fatica della penitenza; sarà coronata di gloria l'umile sottomissione.

Adesso, dunque, chinati umilmente sotto la mano di tutti, senza badare chi abbia detto o comandato alcunché. Ma dovrai avere grande cura di accettare tutto come un bene e d'eseguirlo con sincera volontà, chiunque t'abbia chiesto o suggerito qualche cosa, sia egli un Superiore od uno più giovane di te od uno pari a te. Cerchino pure gli altri questa o quella cosa; uno si glorii pure in una cosa, un altro in altra, e ricevano pure mille e mille volte elogi; quanto a te, non trovare la tua gioia o la tua gloria in questo od in quello, ma nel disprezzo di te stesso, nell'adempimento della sola mia Volontà e nella mia gloria. Questo tu devi desiderare: che in te sia sempre glorificato Dio, sia per la vita sia per la morte.