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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:E impossibile che un cuore, che trova riposo solo nel tabernacolo, offenda Gesù al punto da non poterlo ricevere. Ciò che offende Gesù, ciò che lo ferisce al cuore è la mancanza di fiducia.

LETTURE A CASO

Gv 7,1-53

1Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; 3i suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va' nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!". 5Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6Gesù allora disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. 7Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. 8Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto". 9Dette loro queste cose, restò nella Galilea.

10Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. 11I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: "Dov'è quel tale?". 12E si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: "È buono!". Altri invece: "No, inganna la gente!". 13Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei Giudei.

14Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. 15I Giudei ne erano stupiti e dicevano: "Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?". 16Gesù rispose: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. 18Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. 19Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?". 20Rispose la folla: "Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?". 21Rispose Gesù: "Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. 22Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. 23Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? 24Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!".

25Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia". 28Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: "Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato". 30Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

31Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: "Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?".

32I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. 33Gesù disse: "Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato. 34Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire". 35Dissero dunque tra loro i Giudei: "Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà i Greci? 36Che discorso è questo che ha fatto: Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?".

37Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva 38chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno". 39Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

40All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: "Questi è davvero il profeta!". 41Altri dicevano: "Questi è il Cristo!". Altri invece dicevano: "Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?". 43E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.

44Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. 45Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: "Perché non lo avete condotto?". 46Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!". 47Ma i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 48Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 49Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!". 50Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 51"La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?". 52Gli risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea".

53E tornarono ciascuno a casa sua.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 12, 49-57: Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione.

Ef 2,1-22

1Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 2nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 3Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. 4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, 5da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

8Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.

11Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 12ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.

14Egli infatti è la nostra pace,
colui che ha fatto dei due un popolo solo,
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo,
cioè l'inimicizia,
15annullando, per mezzo della sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
distruggendo in se stesso l'inimicizia.
17Egli è venuto perciò ad annunziare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.

19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.


Lettera ai cristiani di Filadelfia: Il Vangelo compimento di incorruttibilità

Onorabili anche i sacerdoti, soprattutto il gran sacerdote custode del santo dei santi, il solo che ritiene i segreti di Dio, essendo la porta del Padre per la quale entrano Abramo, Isacco, Giacobbe, i profeti, gli apostoli e la Chiesa. Tutto questo per l'unità di Dio. Il vangelo ha qualche cosa di più speciale, la venuta del Salvatore, Signor nostro Gesù Cristo, la sua passione e la sua resurrezione. I beneamati profeti lo preannunciarono, ma il vangelo è il compimento dell'incorruttibilità. Tutto ciò va bene se lo custodite nella carità.

(Autore: Sant'Ignazio di Antiochia)

L'imitazione di Cristo: LA COMPUNZIONE DEL CUORE

Se vuoi fare qualche progresso nel bene, conservati nel timore di Dio e non voler essere troppo libero; tieni, anzi, a freno tutti i tuoi sensi sotto la disciplina e non abbandonarti alla stolta allegria. Datti alla compunzione del cuore e troverai una vera devozione. La compunzione apre la via a molti beni, che la dissipazione solitamente ci fa perdere in breve. Sarebbe strano che potesse in questa vita abbandonarsi pienamente alla gioia, l'uomo che riflettesse e considerasse la sua condizione d'esule ed i tanti pericoli che incombono sulla sua anima. A causa della leggerezza spirituale e della noncuranza dei nostri difetti, noi non avvertiamo i mali della nostra anima, ma spesso ridiamo scioccamente, mentre a ragione dovremmo piangere.

Non c'è vera libertà né sana letizia, se non nel timore di Dio, congiunto alla retta coscienza. Felice chi può rimuovere da sé ogni inciampo che lo distragga, e può raccogliersi nell'intimità della santa compunzione! Felice chi rinunzia a tutto ciò che può macchiare la sua coscienza od appesantirla! Combatti da valoroso: un'abitudine si vince con un'abitudine contraria. Se tu riesci a stare lontano dagli uomini, essi lasceranno volentieri te ai fatti tuoi.

Non addossarti le brighe degli altri e non intrometterti nelle faccende dei Superiori. Tieni sempre gli occhi aperti principalmente su di te e correggi particolarmente te stesso, prima di tutte le persone che ti sono care. Se non godi del favore degli uomini, non volerti per questo affliggere, ma la tua pena sia quella di non vivere così bene con tanta cautela, come converrebbe ad un servo di Dio e ad un buon Religioso. Spesso è più utile e più sicuro che l'uomo non abbia molte consolazioni in questa vita, specialmente quelle che lusingano i sensi.

Tuttavia, che siamo privi delle consolazioni divine o che ne proviamo piuttosto raramente, la colpa è nostra, perché non cerchiamo la compunzione del cuore e non rigettiamo del tutto le consolazioni vane del mondo. Riconosciti indegno dei divini conforti e meritevole, invece, di molte tribolazioni. Quando l'uomo è pervaso da una perfetta compunzione, allora il mondo intero gli è gravoso ed amaro. L’uomo virtuoso trova sempre motivi sufficienti per dolersi e per piangere.

Infatti, sia che consideri se stesso, sia che pensi al prossimo, egli sa che nessuno quaggiù vive senza tribolazione. E quanto più rigorosamente si esamina, tanto più profonda è la sua amarezza. Costituiscono materia di giusto dolore e d'interna compunzione i nostri peccati ed i nostri vizi, nei quali siamo tanto avviluppati da poter solo di rado elevarci alla contemplazione delle cose celesti. Se tu pensassi più spesso alla morte che non alla possibilità d'una vita lunga, non c'è dubbio che t'emenderesti con maggiore zelo. Se, inoltre, tu meditassi nel profondo del cuore le pene future dell'Inferno o del Purgatorio, credo che sopporteresti volentieri dolori ed angustie, e non ti spaventerebbe alcuna austerità.

Ma, poiché queste verità non ci penetrano fino al fondo del cuore, ed anzi continuiamo ad amare gli allettamenti del mondo, noi restiamo freddi e tanto pigri. Spesso questa miseria spirituale è la causa per la quale il nostro misero corpo tanto facilmente si lagna. Prega, quindi, in umiltà il Signore che ti conceda lo spirito di compunzione, e digli con il Profeta: "Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza" (Sal 79,6).