Santo Rosario on line

Mercoledi, 8 maggio 2024 - Misteri gloriosi - Madonna del Rosario di Pompei ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Se vogliamo testimoniare al buon Dio che lo amiamo, bisogna compiere la sua santa volontà.

LETTURE A CASO

Mt 6,1-34

1Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

5Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

7Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. 9Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

14Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

16E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.

17Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

19Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 20accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. 21Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.

22La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; 23ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!

24Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona.

25Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 14, 1-12: Io sono la via , la verità e la vita.

Col 1,1-29

1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, 2ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro!

3Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, 4per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi, 5in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo 6che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, 7che avete appresa da Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo, 8e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito.

9Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 10perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 11rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto; 12ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.

13È lui infatti che ci ha liberati
dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti
nel regno del suo Figlio diletto,
14per opera del quale abbiamo la redenzione,
la remissione dei peccati.

15Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
16poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
17Egli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui.
18Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose.
19Perché piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza
20e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di lui,
le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

21E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, 22ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: 23purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.

24Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. 25Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, 26cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, 27ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. 28È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. 29Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.


La fede nelle cose che non si vedono: Niente di più certo dell’interiore visione dell’animo.

1. 1. Vi sono alcuni i quali ritengono che la religione cristiana debba essere derisa piuttosto che accettata, perché in essa, anziché mostrare cose che si vedono, si comanda agli uomini la fede in cose che non si vedono. Dunque, per confutare coloro ai quali sembra prudente rifiutarsi di credere ciò che non possono vedere, noi, benché non siamo in grado di mostrare a occhi umani le realtà divine che crediamo, tuttavia dimostriamo alle menti umane che si devono credere anche quelle cose che non si vedono. E, in primo luogo, a coloro che la stoltezza ha reso così schiavi degli occhi carnali che giudicano di non dover credere ciò che con quelli non scorgono, va ricordato quante cose non solo credano ma anche conoscano, che pure non possono vedere con tali occhi. Già nel nostro animo, che è di natura invisibile, ce ne sono innumerevoli. Per non parlare di altro, proprio la fede con la quale crediamo o il pensiero con il quale sappiamo di credere o di non credere qualcosa, sono totalmente estranei agli sguardi di codesti occhi; eppure che c’è di più manifesto, di più evidente, di più certo dell’interiore visione dell’animo? Come dunque possiamo non credere ciò che non vediamo con gli occhi del corpo, quando ci accorgiamo di credere o di non credere pur non potendo giovarci degli occhi del corpo?

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: BISOGNA ASCOLTARE CON UMILT� LE PAROLE DI DIO. MOLTI NON LE MEDITANO.

PAROLE DEL SIGNORE
Ascolta, figlio, le mie parole; parole soavissime, che trascendono tutta la dottrina dei filosofi e dei sapienti di questo mondo. "Le mie parole sono spirito e vita" (Gv 6,63), e non si devono valutare secondo criteri umani. Non bisogna farle servire a vano compiacimento, ma si devono ascoltare nel silenzio ed accogliere con tutta umiltà e con grande amore.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ed io dissi: "Beato l'uomo che Tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura "(Sal 93,12-13), e perché egli non resti desolato sopra la terra.

PAROLE DEL SIGNORE
dice il Signore, fin da principio ammaestrai i Profeti ed ancora oggi non manco di parlare a tutti; ma molti sono sordi alla mia voce, e duri. La maggior parte degli uomini dà più volentieri ascolto al mondo, che a Dio; preferiscono seguire gli appetiti della carne, che non la volontà di Dio. Il mondo promette beni temporali e di poca importanza; eppure, gli uomini se ne rendono schiavi con grande ardore. Io prometto beni supremi ed eterni; eppure, i cuori dei mortali rimangono freddi. Chi Mi serve ed ubbidisce in tutto con quello stesso grande zelo, con il quale si serve al mondo ed ai suoi padroni? "Vergognati, Sidone, dice il mare" (Is 23,4). E se ne chiedi la causa, ascolta perché. Per un meschino guadagno, si percorre un lungo cammino; ma per la vita eterna, molti non levano neppure un piede da terra.

Si va in cerca d'un vile guadagno; talvolta, per qualche soldo, si giunge a liti vergognose; per una cosa da nulla e per una meschina promessa, non si teme d'affrontare fatiche giorno e notte. Ma - quale vergogna! - per l'acquisto d'un bene eterno, per un premio inestimabile, per un sommo onore e per una gloria che non ha fine, si è pigri e lenti a faticare anche poco. Arrossisci, dunque, o servo pigro e lamentoso, del fatto che si trovano alcuni più pronti a correre verso la perdizione, di quanto tu non sia pronto ad andare alla vita. Più godono essi delle vanità, che non tu della verità. Eppure, essi sono talvolta delusi nelle loro speranze, mentre le mie promesse non ingannano nessuno e non rimandano a mani vuote chi confida in Me.

Quello che ho promesso, darò; quello che ho detto, adempirò, purché l'uomo persista fedele nel mio amore fino alla fine. Io sono il rimuneratore di tutti i buoni e metto a severa prova tutte le anime pie. Scrivi le mie parole nel tuo cuore e meditale attentamente; ti saranno sommamente necessarie nell'ora della tentazione. Ciò che non capisci ora che leggi, lo capirai nel giorno che verrò a visitarti. Due sono le maniere con le quali Io sono solito visitare i miei eletti: la tentazione e la consolazione. E due lezioni do loro ogni giorno: una, rimproverando i loro vizi; l'altra, esortandoli a progredire nelle virtù. "Chi sente le mie parole e le disprezza, sarà giudicato nell'ultimo giorno" (Gv 12,48).

PREGHIERA PER IMPETRARE LA GRAZIA DELLA DEVOZIONE

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore Dio mio, Tu sei tutto il mio bene. Ma chi sono io, che oso parlare a Te? Sono un tuo poverissimo e meschino servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e spregevole di quanto io sappia ed ardisca dire. Tuttavia, ricordati, o Signore, che io non sono nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; Tu puoi tutto, tutto dai, riempi di Te tutto, solo il peccatore lasci a mani vuote. "Ricordati del tuo amore" (Sal 24,6) e riempimi il cuore della tua grazia, Tu che non vuoi che le tue opere restino vane.

Come potrò in questa misera vita sopportare me stesso, se non mi conforteranno la misericordia e la Grazia tua? Non distogliere da me la tua faccia; non ritardare la tua visita; non privarmi della tua consolazione, perché "l'anima mia non diventi davanti a Te come terra senza acqua" (Sal 142,6). O Signore, "insegnami a compiere il tuo volere" (Sal 142,10); insegnami a stare degnamente ed umilmente al tuo cospetto. Tu conosci tutto di me, Tu mi conosci nell'intimo e già mi conoscevi prima della creazione del mondo e prima ch'io nascessi.