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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Durante l'adorazione non hai bisogno di molte parole. Ti basta questa frase: "Gesù, Ti amo!" Siccome l'adorazione è una tensione tra la grandezza di Dio e la tua piccolezza, allora senti il bisogno di lanciare la tua preghiera come un dardo infuocato verso il cielo, riassumendo in questa frase tutta la sete del cuore. Ed è bello rimanere così, con tutta l'anima e con tutta la mente, dentro questa espressione, senza altri desideri se non quello di abbandonarsi totalmente a Dio. Nulla può essere più proficuo di questo amore, di questa preghiera ridotta a sole tre parole; nulla più utile per sé e per gli altri. Se nell'adozione raggiungi questa posizione, non hai che a continuare così, senza voltarsi e senza ripiegamenti su sé stessi, perché sai che tutto ciò che desidera il tuo cuore e tutto ciò che ti serve, è lì davanti a te in quel Pane.

LETTURE A CASO

Mt 23,1-39

1Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2"Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattéri e allungano le frange; 6amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11Il più grande tra voi sia vostro servo; 12chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci 14.

15Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.

16Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 19Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 22E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 24Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!

27Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.

29Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!

33Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? 34Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 9, 51-62: Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

2 Tm 3,1-16

1Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 3senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, 4traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 5con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro! 6Al loro numero appartengono certi tali che entrano nelle case e accalappiano donnicciole cariche di peccati, mosse da passioni di ogni genere, 7che stanno sempre lì ad imparare, senza riuscire mai a giungere alla conoscenza della verità. 8Sull'esempio di Iannes e di Iambres che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede. 9Costoro però non progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti, come avvenne per quelli.

10Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, 11nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiòchia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. 12Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. 13Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo. 14Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso 15e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù. 16Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.


I Lettera ai Corinti: VII. Il pentimento

1. Carissimi, scriviamo tutte queste cose non solo per avvertire voi, ma anche per ricordarle a noi. Siamo sulla stessa arena e uno stesso combattimento ci attende. 2. Lasciamo i vani ed inutili pensieri e seguiamo la norma gloriosa e veneranda della nostra tradizione. 3. Vediamo ciò che è bello, ciò che è piacevole e gradito davanti a chi ci ha creato. 4. Guardiamo il sangue di Gesù Cristo e consideriamo quanto sia prezioso al Padre suo. Effuso per la nostra salvezza portò al mondo la grazia del pentimento. 5. Scorriamo tutte le generazioni e notiamo che di generazione in generazione il maestro "diede luogo al pentimento" per tutti quelli che volevano a lui rivolgersi. 6. Noè predico il pentimento e tutti quelli che l'ascoltarono furono salvi. 7. Giona predisse lo sterminio ai Niniviti, ma essi, pentiti dei loro peccati, si resero propizio Dio pregando ed ebbero la salvezza, benché estranei a Dio.

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: PRUDENZA NELL'AGIRE

Non bisogna credere ad ogni parola che si sente dire e nemmeno ad ogni nostro giudizio istintivo, ma le cose devono essere ponderate con cautela e longanimità secondo Dio. Ahimè! Spesso, degli altri si crede e si dice più facilmente il male che il bene: tanto siamo deboli! Ma gli uomini perfetti non prestano facilmente fede ad ognuno che riporta dei fatti, perché sanno che l'umana debolezza è incline alla malignità e piuttosto facile a cadere in eccessi di parole. È grande saggezza non essere precipitoso nell'operare e non persistere con ostinazione nel proprio parere. Grande saggezza è anche non prestare fede a qualsiasi discorso della gente e non propalare subito alle orecchie degli altri ciò che si è sentito o che ci è stato confidato. Prendi consiglio da un uomo di senno e di coscienza e cerca d'essere ammaestrato da chi è migliore di te, piuttosto che seguire le tue fantasie. La bontà della vita rende l'uomo sapiente secondo Dio, ed anche avveduto in molte circostanze. Quanto più uno sarà intimamente umile e sottomesso a Dio, tanto più sarà giudizioso ed equilibrato in ogni cosa.