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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Vivere secondo lo spirito vuol dire regolare pensieri, parole e opere non secondo i criteri umani, ma secondo le verità del Cristianesimo.

LETTURE A CASO

Gv 19,1-42

1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 3"Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. 4Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!". 6Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa". 7Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".

8All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 9ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 11Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande".

12Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare". 13Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". 15Ma quelli gridarono: "Via, via, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare". 16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

17Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. 19Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei". 22Rispose Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto".

23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:

Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.


E i soldati fecero proprio così.

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

28Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete". 29Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò.

31Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

38Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatéa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 40Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. 41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 42Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 12, 38-44: Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri

2 Cor 10,1-18

1Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così animoso con voi; 2vi supplico di far in modo che non avvenga che io debba mostrare, quando sarò tra voi, quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. 3In realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la carne. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, 4ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, 5distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo. 6Perciò siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà perfetta.

7Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo anche noi. 8In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò proprio da vergognarmene. 9Non sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! 10Perché "le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa". 11Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.

12Certo noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 13Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; 14né ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. 15né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 16per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose già fatte da altri.

17Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 18perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.


Didache': 21

Quando sei intento alla preghiera, chiedi la liberazione dal vecchio Adamo, o recita la preghiera del Signore, o ambedue insieme, poi riprendi il tuo lavoro manuale. Sulla lunghezza del tempo della preghiera, ti dirò: se tu "preghi incessantemente" (Tess. 5, 17), come dice l'Apostolo, la quantità del tempo non ha importanza.

(Autore: anonimo)

L'imitazione di Cristo: LE PROVE DI CHI AMA VERAMENTE

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, ancora non mi ami con forza e prudenza!

PAROLE DEL DISCEPOLO
Perche, o Signore?

PAROLE DEL SIGNORE
Perché alla più piccola contrarietà abbandoni l'impresa e perché con troppa avidità cerchi consolazione. Chi è forte nell'amore, sta saldo nelle tentazioni e non dà ascolto agli astuti suggerimenti del Maligno. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità. Chi ama saggiamente, non considera tanto il pregio del dono, quanto l'amore di chi dona. Guarda più all'affetto che al valore e pospone all'amico tutto ciò che questi gli ha dato. Chi è nobile nell'amore, non s'appaga del dono, ma s'appaga di Me sopra ogni altro dono.

Se talvolta non senti per Me e per i miei Santi il grande fervore che vorresti, non per questo tutto è perduto. Quell l'amore dolce e buono che alle volte provi, è frutto della Grazia presente in te; è quasi un assaggio anticipato della patria celeste, sul quale, peraltro, non devi contare troppo, perché ora va, ora viene. Sono, invece, segno di virtù e di grande merito il combattere gli impulsi cattivi dell' animo, quando insorgono, ed il disprezzare le suggestioni del diavolo. Non ti turbino, dunque, certi strani pensieri di qualunque natura, che s'insinuino in te.

Mantieni, invece, saldi i tuoi propositi e retta la tua intenzione verso Dio. Non è illusione, se qualche volta sei portato, d'un tratto, fino all'estremo rapimento e, subito dopo, ritorni alle consuete frivolezze del cuore. Queste, infatti, più che cercarle, le subisci contro tua voglia; ed anzi, finché ti disgustano e resisti ad esse, ne hai merito e non demerito. Sappi che l'antico Avversario tenta con ogni mezzo d'ostacolare il tuo desiderio di bene e di distoglierti da ogni esercizio di pratiche devote, cioè dal culto dei Santi, dalla pia memoria della mia Passione, dal salutare ricordo dei tuoi peccati, dalla vigilanza del tuo cuore e dal fermo proponimento di progredire nella virtù. L’Avversario t'insinua molti perversi pensieri, per cagionarti noia e spavento, per ritrarti dalla preghiera e dalle pie letture. A lui dispiace che tu frequenti con umiltà la Confessione e, se potesse, ti terrebbe lontano dalla Comunione. Non credergli e non badargli, anche se tante volte ti ha teso i lacci dell'inganno.

Incolpa lui dei cattivi ed immondi pensieri che ti suggerisce. Digli: Vattene, spirito immondo; vergognati, miserabile; veramente immondo sei tu, che suggerisci ai miei orecchi tali brutture. Allontanati da me, malvagio seduttore; non avrai in me parte alcuna, ma Gesù sarà in me, come strenuo difensore; e tu ne resterai svergognato. Preferisco morire e patire ogni pena, che acconsentire a te. Taci, ammutolisci; non ti starò più ad ascoltare, sebbene tu vada ordendo contro di me tante insidie. “Il Signore è mia luce e mia salvezza; di chi avrò paura?" (Sal 26,1). "Se contro di me s'accampa un esercito, il mio cuore non teme" (Sal 26,3).

"Iddio è il mio Salvatore e il mio Redentore" (Sal 18,15). Combatti come un bravo soldato; e se talora, per fragilità, cadessi, riprendi energia anche maggiore, confidando in una mia Grazia maggiore; guardati, però, dalla vana compiacenza e dalla superbia. Molti, a causa di questo, sono tratti in errore e talora cadono in una cecità quasi incurabile. Il vedere questa rovina dei superbi, che presumono stoltamente di sé, deve indurti a cautela e ad incessante umiltà.