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Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Chi ci può dare così la gioia se non colui che ha creato tutte le cose che sono fonte di gioia?

LETTURE A CASO

Gv 14,1-31

1"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4E del luogo dove io vado, voi conoscete la via".

5Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?". 6Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". 8Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. 13Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".

22Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?". 23Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, 31ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 7, 31-37: Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

Rm 5,1-21

1Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; 2per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata 4e la virtù provata la speranza. 5La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

6Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. 7Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. 8Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. 10Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 11Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.

12Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, 14la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

15Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini. 16E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. 17Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.

18Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

20La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 21perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.


Lettere ascetiche : 84

Se esiste la possibilità di una buona azione, ma un pensiero opposto le resiste, questo dimostra che l'azione è veramente buona. Applicati alla preghiera e veglia; se durante la preghiera il tuo cuore è saldo nel bene e il bene aumenta invece di diminuire, allora, sia che l'opposto pensiero che ti travaglia, rimanga, oppure no, sappi che tale azione è buona. Poichè tutto il bene, necessariamente patisce una penosa opposizione causata dall'invidia del diavolo; il bene però la supera mediante la preghiera. Se un bene apparente è suggerito dal diavolo, e pure l'opposizione deriva da lui, allora nella preghiera il bene apparente declina, insieme con l'apparente opposizione. In questo caso è evidente che il nemico oppone un pensiero che egli stesso ha insinuato col solo proposito di farci erroneamente prendere per il bene ciò che è male.

(Autore: San Barsanufio e Giovanni)

L'imitazione di Cristo: LA COMPUNZIONE DEL CUORE

Se vuoi fare qualche progresso nel bene, conservati nel timore di Dio e non voler essere troppo libero; tieni, anzi, a freno tutti i tuoi sensi sotto la disciplina e non abbandonarti alla stolta allegria. Datti alla compunzione del cuore e troverai una vera devozione. La compunzione apre la via a molti beni, che la dissipazione solitamente ci fa perdere in breve. Sarebbe strano che potesse in questa vita abbandonarsi pienamente alla gioia, l'uomo che riflettesse e considerasse la sua condizione d'esule ed i tanti pericoli che incombono sulla sua anima. A causa della leggerezza spirituale e della noncuranza dei nostri difetti, noi non avvertiamo i mali della nostra anima, ma spesso ridiamo scioccamente, mentre a ragione dovremmo piangere.

Non c'è vera libertà né sana letizia, se non nel timore di Dio, congiunto alla retta coscienza. Felice chi può rimuovere da sé ogni inciampo che lo distragga, e può raccogliersi nell'intimità della santa compunzione! Felice chi rinunzia a tutto ciò che può macchiare la sua coscienza od appesantirla! Combatti da valoroso: un'abitudine si vince con un'abitudine contraria. Se tu riesci a stare lontano dagli uomini, essi lasceranno volentieri te ai fatti tuoi.

Non addossarti le brighe degli altri e non intrometterti nelle faccende dei Superiori. Tieni sempre gli occhi aperti principalmente su di te e correggi particolarmente te stesso, prima di tutte le persone che ti sono care. Se non godi del favore degli uomini, non volerti per questo affliggere, ma la tua pena sia quella di non vivere così bene con tanta cautela, come converrebbe ad un servo di Dio e ad un buon Religioso. Spesso è più utile e più sicuro che l'uomo non abbia molte consolazioni in questa vita, specialmente quelle che lusingano i sensi.

Tuttavia, che siamo privi delle consolazioni divine o che ne proviamo piuttosto raramente, la colpa è nostra, perché non cerchiamo la compunzione del cuore e non rigettiamo del tutto le consolazioni vane del mondo. Riconosciti indegno dei divini conforti e meritevole, invece, di molte tribolazioni. Quando l'uomo è pervaso da una perfetta compunzione, allora il mondo intero gli è gravoso ed amaro. L’uomo virtuoso trova sempre motivi sufficienti per dolersi e per piangere.

Infatti, sia che consideri se stesso, sia che pensi al prossimo, egli sa che nessuno quaggiù vive senza tribolazione. E quanto più rigorosamente si esamina, tanto più profonda è la sua amarezza. Costituiscono materia di giusto dolore e d'interna compunzione i nostri peccati ed i nostri vizi, nei quali siamo tanto avviluppati da poter solo di rado elevarci alla contemplazione delle cose celesti. Se tu pensassi più spesso alla morte che non alla possibilità d'una vita lunga, non c'è dubbio che t'emenderesti con maggiore zelo. Se, inoltre, tu meditassi nel profondo del cuore le pene future dell'Inferno o del Purgatorio, credo che sopporteresti volentieri dolori ed angustie, e non ti spaventerebbe alcuna austerità.

Ma, poiché queste verità non ci penetrano fino al fondo del cuore, ed anzi continuiamo ad amare gli allettamenti del mondo, noi restiamo freddi e tanto pigri. Spesso questa miseria spirituale è la causa per la quale il nostro misero corpo tanto facilmente si lagna. Prega, quindi, in umiltà il Signore che ti conceda lo spirito di compunzione, e digli con il Profeta: "Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza" (Sal 79,6).