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Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Raccomando di formare un cuor solo e un’anima sola per amare servire Dio e promuovere la sua gloria mediante la pratica della carità. A questo scopo io vi suggeris co il rinnegamento della volontà propria.

LETTURE A CASO

Mc 9,1-49

1E diceva loro: "In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza".

2Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 5Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!". 6Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 7Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!". 8E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 10Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 11E lo interrogarono: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". 12Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui".

14E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. 15Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17Gli rispose uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. 18Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora in risposta, disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". 20E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. 21Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". 23Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". 24Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: "Credo, aiutami nella mia incredulità". 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: "Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più". 26E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.

28Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: "Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?". 29Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".

30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà". 32Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.

33Giunsero intanto a Cafàrnao. E quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". 34Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 35Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:

37"Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".

38Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". 39Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. 40Chi non è contro di noi è per noi.

41Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

42Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. 43Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. 44. 45Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. 46. 47Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. 49Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. 50Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 14, 12-16. 22-26: Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.

Rm 9,1-33

1Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: 2ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 3Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 4Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, 5i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

6Tuttavia la parola di Dio non è venuta meno. Infatti non tutti i discendenti di Israele sono Israele, 7né per il fatto di essere discendenza di Abramo sono tutti suoi figli. No, ma: in Isacco ti sarà data una discendenza, 8cioè: non sono considerati figli di Dio i figli della carne, ma come discendenza sono considerati solo i figli della promessa. 9Queste infatti sono le parole della promessa: Io verrò in questo tempo e Sara avrà un figlio. 10E non è tutto; c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre: 11quando essi ancora non eran nati e nulla avevano fatto di bene o di male - perché rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione non in base alle opere, ma alla volontà di colui che chiama - 12le fu dichiarato: Il maggiore sarà sottomesso al minore, 13come sta scritto:

Ho amato Giacobbe
e ho odiato Esaù
.

14Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! 15Egli infatti dice a Mosè:

Userò misericordia con chi vorrò,
e avrò pietà di chi vorrò averla.


16Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 17Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 18Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole

19Mi potrai però dire: "Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere?". 20O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: "Perché mi hai fatto così?". 21Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 22Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione, 23e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, 24cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire?

25Esattamente come dice Osea:

Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo
e mia diletta quella che non era la diletta.
26E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro:
"Voi non siete mio popolo",
là saranno chiamati figli del Dio vivente
.

27E quanto a Israele, Isaia esclama:

Se anche il numero dei figli d'Israele
fosse come la sabbia del mare,
sarà salvato solo il resto;
28perché con pienezza e rapidità
il Signore compirà la sua parola sopra la terra
.

29E ancora secondo ciò che predisse Isaia:

Se il Signore degli eserciti
non ci avesse lasciato una discendenza,
saremmo divenuti come Sòdoma
e resi simili a Gomorra
.

30Che diremo dunque? Che i pagani, che non ricercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia: la giustizia però che deriva dalla fede; 31mentre Israele, che ricercava una legge che gli desse la giustizia, non è giunto alla pratica della legge. 32E perché mai? Perché non la ricercava dalla fede, ma come se derivasse dalle opere. Hanno urtato così contro la pietra d'inciampo, 33come sta scritto:

Ecco che io pongo in Sion una pietra di scandalo
e un sasso d'inciampo;
ma chi crede in lui non sarà deluso
.


Didache': Le cose che vedete sono state predette molto tempo prima e si sono compiute con tanta chiarezza. Altrettanto sarà per le cose future.

4. 6. Se queste cose non si rivelassero così evidenti che gli occhi dei nemici non trovano in quale parte volgersi per evitare di essere colpiti da tale evidenza e di essere da essa costretti ad ammetterle manifestamente; allora forse a buon diritto potreste dire che non vi vengono mostrati indizi di sorta, visti i quali possiate credere anche quelle cose che non vedete. Ma se queste cose che vedete sono state predette molto tempo prima e si sono compiute con tanta chiarezza; se la verità stessa vi si mostra sia con i suoi effetti antecedenti sia con quelli che ne sono seguiti, perché crediate quello che non vedete, o resti dell’infedeltà, vergognatevi per le cose che vedete.

4. 7. Guardate me, vi dice la Chiesa; guardateme, che vedete, ancorché non vogliate vedere. Coloro, infatti, che in quei tempi, in terra di Giudea, furono fedeli, appresero direttamente, come realtà presenti, la meravigliosa nascita da una vergine, la passione, la resurrezione, l’ascensione di Cristo, e tutte le cose divine da Lui dette e fatte. Tutto ciò voi non l’avete visto; è per questo che vi rifiutate di credere. Guardate dunque queste cose, prestate attenzione a queste cose, pensate a queste cose che vedete, che non vi sono narrate come fatti del passato, che non vi sono preannunziate come eventi del futuro, ma vi sono mostrate come realtà del presente. Vi pare una cosa vana o insignificante, e ritenete che non sia un miracolo divino o che lo sia ma di poco conto che, nel nome di un crocifisso, accorre tutto il genere umano? Non avete visto ciò che fu predetto e si è avverato della nascita umana di Cristo: Ecco una vergine concepirà e darà alla luce un figlio; ma vedete compiuto ciò che la parola di Dio predisse ad Abramo: Nel tuo seme saranno benedette tutte le genti. Non avete visto ciò che fu predetto dei miracoli di Cristo: Venite e vedete le opere del Signore, che ha compiuto prodigi sulla terra, ma vedete ciò che fu predetto: Il Signore mi disse: Tu sei mio figlio; io oggi ti ho generato: chiedimi e ti darò le genti in eredità, e i confini della terra come tuo possesso. Non avete visto ciò che fu predetto e si è avverato della passione di Cristo: Hanno trapassato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa; essi mi hanno osservato e guardato; si sono divise le mie vesti e hanno tirato a sorte sulla mia tunica, ma vedete ciò che nello stesso Salmo fu predetto, e che ora appare avverato: Si ricorderanno del Signore e a Lui ritorneranno tutti i confini della terra e lo adoreranno, prostrati davanti a Lui, tutte le stirpi dei popoli, poiché del Signore è il regno ed Egli dominerà sulle genti. Non avete visto ciò che fu predetto e si è avverato della resurrezione di Cristo, secondo quanto il Salmo gli fa dire anzitutto riguardo al suo traditore e poi ai suoi persecutori: Uscivano fuori e tutti insieme sparlavano di uno solo; tutti i miei nemici contro di me mormoravano, contro di me meditavano il mio male; una parola iniqua contro di me hanno fatto circolare. Ove, per far vedere che nulla valse loro uccidere chi sarebbe risorto, continuò dicendo: Chi dorme non potrà forse rialzarsi? E poco dopo, avendo predetto, mediante la stessa profezia, del suo stesso traditore ciò che sta scritto anche nel Vangelo: Chi mangiava il mio pane, alzò sopra di me il calcagno, cioè, mi calpestò, subito aggiunse: Ma tu, o Signore, abbi pietà di me e resuscitami, e io li ripagherò. Ciò si è avverato: Cristo dormì e si risvegliò, ossia resuscitò; egli che, nella medesima profezia ma in un altro Salmo, dice: Io ho dormito e ho preso sonno; e mi sono levato su, poiché il Signore mi sosterrà. È vero, tutto ciò voi non lo avete visto, ma vedete la sua Chiesa, della quale fu detto in modo simile e si è avverato: O Signore mio Dio, a te le genti verranno dall’estremità della terra e diranno: “ In verità i nostri padri adorarono gli idoli menzogneri, che però non sono di nessuna utilità ”. Di certo ciò voi lo constatate, sia che lo vogliate sia che non lo vogliate, e, se ancora pensate che gli idoli siano o siano stati di qualche utilità, nondimeno di certo avete sentito che innumerevoli popoli, dopo aver abbandonato, rifiutato o distrutto simili vanità, dicono: In verità i nostri padri adorarono gli idoli menzogneri, che però non sono di nessuna utilità: se l’uomo può fabbricarsi i suoi dèi, ecco, essi non sono dèi. E poiché fu detto: A te le genti verranno dall’estremità della terra, non crediate che le genti predette sarebbero venute in un qualche luogo di Dio: capite, se vi riesce, che al Dio dei cristiani, che è sommo e vero Dio, le schiere dei popoli non vengono camminando ma credendo. La stessa cosa infatti fu così predetta da un altro profeta: Il Signore prevarrà su di loro e sterminerà tutti gli dèi dei popoli della terra; e tutte le isole della terra Lo adoreranno, ciascuna nel suo luogo. Come quello dice: A te verranno tutte le genti, questo dice: Lo adoreranno, ciascuna nel suo luogo. Dunque, verranno a Lui senza lasciare il loro luogo, perché chi crede in Lui lo troverà nel proprio cuore. Non avete visto ciò che fu predetto e si è avverato dell’ascensione di Cristo: Innalzati, o Dio, sopra i cieli, ma vedete ciò che viene subito dopo: e su tutta la terra sia la tua gloria. Tutto quel che, riguardo a Cristo, è avvenuto ed è passato, voi non lo avete visto, ma queste cose, che sono presenti nella sua Chiesa, non potete dire di non vederle. Le une e le altre noi ve le mostriamo come preannunciate, ma non possiamo presentarvele come avvenute e che è possibile vedere, perché non siamo capaci di riportare dinanzi agli occhi le cose passate.

(Autore: anonimo)

L'imitazione di Cristo: I MIRABILI EFFETTI DEL DIVINO AMORE

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ti benedico, o Padre Celeste, Padre del mio Signore Gesù Cristo, perché ti sei degnato di ricordarti di me, misera creatura. "O Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione" (2Cor 1,3), Ti rendo grazie, perché qualche volta mi ristori con il tuo conforto, sebbene io sia immeritevole d'ogni conforto. In ogni momento Ti benedico e Ti rendo gloria con l'Unigenito Figlio tuo e con lo Spirito Santo Paraclito nei secoli dei secoli. Ecco, Signore Dio che sei Santo e mi ami, tutte le mie viscere esulteranno di gioia, quando Tu verrai nel mio cuore. "Tu sei la mia gloria e la gioia del mio cuore; Tu sei la mia speranza ed il mio rifugio nel giorno della tribolazione" (Sa 13,4; 118,111;58,17). Ma poiché io sono ancora debole nel tuo amore ed imperfetto nella virtù, ho bisogno del tuo conforto e della tua consolazione. Vieni, dunque, a me più spesso ed istruiscimi con la tua santa dottrina. Liberami dalle cattive passioni e guarisci il mio cuore dagli affetti disordinati, perché, interiormente risanato e ben purificato, diventi capace di amare, forte nel patire, saldo nel perseverare.

PAROLE DEL SIGNORE
Grande cosa è l'amore, un bene grande per ogni riguardo, perché rende leggero ogni peso e sopporta con spirito tranquillo ogni disuguaglianza. Porta il suo carico senza sentirlo e rende soave e saporosa ogni amarezza. Il nobile amore per Gesù sprona ad operare grandi cose ed invita a desiderare una perfezione sempre più grande. L'amore tende all'alto e non si lascia trattenere da alcuna volgare cosa terrena. L'amore vuole essere libero ed alieno da ogni attaccamento mondano, perché nessun ostacolo gli impedisca di guardarsi interiormente, perché non subisca impacci a causa di agi temporali o perché non sia abbattuto dai disagi. Niente è più dolce dell'amore, niente è più forte, più alto, più esteso, più colmo di gioia, più completo né più prezioso in cielo ed in terra, perché l'amore è nato da Dio e non può trovare pace che in Dio, sopra ogni cosa creata. Chi ama, vola, corre in letizia, è libero e da nulla è trattenuto.

Dà ogni cosa per il Tutto e possiede il Tutto in ogni essere creato, perché trova la sua pace in quell'unico Essere supremo, dal quale sgorga e procede tutto ciò che è buono. Non guarda ai doni, ma di là d'ogni dono si volge al Donatore. L’amore spesso non conosce misura, ma brucia oltre ogni misura. All'amore niente pesa; esso non tiene conto delle fatiche, anela a fare più di quanto gli permettono le forze, non porta mai la scusa dell'impossibilità, perché ritiene che tutto gli sia possibile e facile. Perciò, si sente capace di tutto e molte cose opera ed in molte riesce là, dove chi non ama viene meno e soccombe.

L’amore veglia e, anche quando dorme, è vigilante. Affaticato, non s'affloscia; legato, non subisce costrizioni; atterrito, non si turba; ma come fiamma viva, come fiaccola ardente, balza fuori verso l'alto e passa via con sicurezza. Chi ama, intende bene il significato di questo linguaggio. Un potente grido agli occhi di Dio è lo stesso ardente slancio dell'anima che dice: Dio mio, amor mio, Tu sei tutto mio ed io sono tutto tuo.

PREGHIERA PER OTTENERE L'AMORE DI DIO PAROLE DEL DISCEPOLO
Accrescimi nell'amore per Te, perché io impari a gustare nell'intimo del cuore quanto è soave l'amore; impari a sciogliermi ed immergermi nell'amore. Che io sia preso dall'amore, elevandomi sopra me stesso in un eccesso di fervore e di stupore! Che io canti il cantico dell'amore e che m'innalzi in alto con Te, o mio Amato! Venga meno nelle tue lodi l'anima mia giubilante d'amore! Che io ami Te più di me, e me stesso soltanto per Te; che in Te ami tutti quelli che Ti amano veramente, come comanda la legge dell'amore, luce che proviene da Te.

PAROLE DEL SIGNORE
L’amore è pronto, sincero, pio, giocondo e delizioso; forte e paziente; fedele e prudente; longanime e virile: non cerca mai se stesso. Quando, infatti, uno cerca se stesso, allora cessa d'amare. L’amore è guardingo, umile , retto; non fiacco, non leggero e non intento alle cose vane; sobrio, casto, costante, quieto e vigilante in tutti i suoi sensi. L'amore è sottomesso ed obbediente ai Superiori, umile e spregevole ai suoi propri occhi; è devoto e riconoscente a Dio.

In Lui confida e spera sempre, anche quando non ne sente più il gusto, perché senza dolore non si vive nell'amore. Chi non è disposto a soffrire ogni cosa e ad abbandonarsi alla volontà del suo Amato, non è degno del nome di amante. E’ necessario che l'amante abbracci di buon animo, per amore del suo Amato, tutte le cose gravose ed amare, senza lasciarsene staccare da insorgenti contrarietà..