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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:La parabola del Figlio prodigo parla dell'amore del Padre. Il Padre sa che l'amore non si può né imporre né obbligare, perciò ci lascia liberi di andare via. E noi, come il Figlio prodigo, andiamo via da casa, ci allontaniamo dal Padre. Alla vita preferiamo la non vita, all'amore l'egoismo. E ne facciamo l'amara esperienza. Per fortuna, le cose non erano come avremmo desiderato noi, e al posto del pane abbiamo trovato ghiande, al posto del godimento la sofferenza. C'è da stupirsi di tutto ciò? C'è da restare sorpresi se tutto si mette contro? No. Direi che le stesse cose sono più intelligenti di noi e cercano di aiutarci mentre noi ci stiamo rovinando. Chi sa se il Padre poi non mette del Suo per avvelenarmi l'esilio? Penso proprio di sì. Il Suo amore Lo spinge a rendere amara la mia fuga, perché non sopporta che io resti lontano da Lui. Mi lascia libero di partire, ma organizza le cose in modo tale da obbligarmi a tornare. Se io amassi davvero, farei lo stesso. Per chi ama, la separazione è il male peggiore. Padre, vienimi a cercare ogni volta che mi allontano da Te.

LETTURE A CASO

Lc 17,1-37

1Disse ancora ai suoi discepoli: "È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. 2È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3State attenti a voi stessi!

Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. 4E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai".

5Gli apostoli dissero al Signore: 6"Aumenta la nostra fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? 8Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? 9Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".

11Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samarìa e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, 13alzarono la voce, dicendo: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!". 14Appena li vide, Gesù disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono sanati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; 16e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse: 19"Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato!".

20Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose: 21"Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".

22Disse ancora ai discepoli: "Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. 23Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. 24Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. 25Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. 26Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: 27mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. 28Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. 30Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. 31In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32Ricordatevi della moglie di Lot. 33Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. 34Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; 35due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata". 36. 37Allora i discepoli gli chiesero: "Dove, Signore?". Ed egli disse loro: "Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 6, 7-13; Prese a mandarli.

At 15,1-41

1Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi".

2Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 3Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samarìa raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 4Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro.

5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè.

6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:

"Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro".

12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:

16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di
Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
17perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
18dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute
dall'eternità
.

19Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 20ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. 21Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe".

22Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli. 23E consegnarono loro la seguente lettera: "Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute! 24Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. 25Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, 26uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. 27Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a voce. 28Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 29astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene".

30Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiòchia e riunita la comunità consegnarono la lettera. 31Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. 32Giuda e Sila, essendo anch'essi profeti, parlarono molto per incoraggiare i fratelli e li fortificarono. 33Dopo un certo tempo furono congedati con auguri di pace dai fratelli, per tornare da quelli che li avevano inviati. 34. 35Paolo invece e Bàrnaba rimasero ad Antiòchia, insegnando e annunziando, insieme a molti altri, la parola del Signore.

36Dopo alcuni giorni Paolo disse a Bàrnaba: "Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno". 37Bàrnaba voleva prendere insieme anche Giovanni, detto Marco, 38ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro nella Panfilia e non aveva voluto partecipare alla loro opera. 39Il dissenso fu tale che si separarono l'uno dall'altro; Bàrnaba, prendendo con sé Marco, s'imbarcò per Cipro. 40Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore.

41E attraversando la Siria e la Cilicia, dava nuova forza alle comunità.


Il Pastore d'Erma - Le visioni: Terza visione: Ringiovanire lo spirito

XXI (13), 1. "Nella terza visione l'hai notata più giovane, bella, allegra e di aspetto leggiadro. 2. Come chi, mentre è afflitto, ha una bella notizia, subito dimentica i precedenti affanni e a null'altro pensa che alla notizia udita, si ravviva per il bene e il suo spirito ringiovanisce per la gioia appresa, così anche voi, vedendo questi beni, avete ringiovanito il vostro spirito. 3. L'hai vista seduta su di una panca perché in una posizione forte; la panca ha quattro piedi e sta ben salda. Infatti, anche il mondo è sostenuto da quattro elementi. 4. Quelli che si pentiranno saranno completamente giovani e quelli che si convertiranno di tutto cuore saranno ben rinsaldati. Eccoti tutta la rivelazione. Non chiedere nulla più e se occorresse qualche cosa ti sarà rivelata".

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: L'UMILE SERVO UBBIDISCE AI SUPERIORI SULL'ESEMPIO DI CRISTO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, chi tenta di sottrarsi all'obbedienza si sottrae da se stesso alla grazia; e chi cerca di possedere beni propri, perde anche quelli che sono della vita in comune. Chi non si sottomette volentieri e spontaneamente al suo Superiore, dà a vedere che la carne non ubbidisce ancora perfettamente a lui, ma spesso recalcitra e mormora. Impara, dunque, a sottometterti con prontezza al tuo Superiore, se desideri soggiogare la tua propria carne. Infatti, si vince più presto il nemico di fuori, se l'uomo non sarà stato devastato interiormente. Non c'è nemico peggiore e più insidioso per l'anima tua, di te stesso, quando non sei bene in armonia con lo spirito. Se vuoi riportare vittoria sulla carne e sul sangue, occorre che ti rivesta di totale e vero disprezzo di te stesso.

Perché ami ancora troppo disordinatamente te stesso, per questo sei esitante ad abbandonarti pienamente alla volontà degli altri. Ma che c'è di straordinario se tu, polvere e nulla, per amore di Dio ti sottometti ad un uomo, quando Io, Onnipotente ed Altissimo, che ho creato dal nulla ogni cosa, mi sono umilmente assoggettato all'uomo per amor tuo? Mi sono fatto il più umile ed il più piccolo di tutti, perché tu potessi con la mia umiliazione vincere la tua superbia. Impara, o polvere, ad ubbidire; impara, o terra e fango, ad umiliarti; impara a piegarti sotto i piedi di tutti. Impara a reprimere le tue voglie e ad accettare ogni genere di sottomissione.

Accenditi di sdegno contro te stesso e non permettere che in te viva tronfio, orgoglio; ma renditi così sottomesso e piccolo, che tutti possano camminare sopra di te e calpestarti come fango della strada. Che hai da lamentare tu, uomo buono a nulla? Che hai tu, immondo peccatore, da replicare a coloro che ti rimproverano; tu, che tante volte hai offeso Dio e tanto spesso hai meritato l'Inferno? Ma il mio sguardo si posò su di te con compassione, perché preziosa davanti al mio sguardo era l'anima tua; cosicché tu conoscessi il mio amore, mi fossi sempre grato per i miei benefici, perché ti dessi con costanza all'esercizio della vera obbedienza ed umiltà e sopportassi con pazienza il disprezzo.