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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Se il mondo non vi stima consolatevi perché almeno una volta non vi inganna.

UFFICIO DELLE LETTURE
Sabato della 5° settimana del tempo di Avvento e Natale (Santissimi Basilio e Gregorio)


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

Inno
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

I Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi.

SALMO 104, 1-15   (I)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
proclamate tra i popoli le sue opere. 
Cantate a lui canti di gioia, 
meditate tutti i suoi prodigi. 

Gloriatevi del suo santo nome: *
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
Cercate il Signore e la sua potenza, *
cercate sempre il suo volto. 

Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca: 
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
figli di Giacobbe, suo eletto. 

E' lui il Signore, nostro Dio, *
su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza: *
parola data per mille generazioni, 
l'alleanza stretta con Abramo *
e il suo giuramento ad Isacco. 

La stabilì per Giacobbe come legge, *
come alleanza eterna per Israele: 
«Ti darò il paese di Cànaan *
come eredità a voi toccata in sorte». 

Quando erano in piccolo numero, *
pochi e forestieri in quella terra, 
e passavano di paese in paese, *
da un regno ad un altro popolo, 

non permise che alcuno li opprimesse *
e castigò i re per causa loro: 
«Non toccate i miei consacrati, *
non fate alcun male ai miei profeti».

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi.

II Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori.

SALMO 104, 16-22   (II)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Chiamò la fame sopra quella terra *
e distrusse ogni riserva di pane. 
Davanti a loro mandò un uomo, *
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi, *
il ferro gli serrò la gola, 
finché si avverò la sua predizione *
e la parola del Signore gli rese giustizia. 

Il re mandò a scioglierlo, *
il capo dei popoli lo fece liberare; 
lo pose signore della sua casa, *
capo di tutti i suoi averi, 

per istruire i capi secondo il suo giudizio *
e insegnare la saggezza agli anziani.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori.

III Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà.

SALMO 104, 23-45  (III)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

E Israele venne in Egitto, *
Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero. 
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
lo rese più forte dei suoi nemici. 

Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
contro i suoi servi agirono con inganno.
Mandò Mosè suo servo *
e Aronne che si era scelto. 

Compì per mezzo loro i segni promessi *
e nel paese di Cam i suoi prodigi. 

Mandò le tenebre e si fece buio, *
ma resistettero alle sue parole. 
Cambiò le loro acque in sangue *
e fece morire i pesci. 

Il loro paese brulicò di rane *
fino alle stanze dei loro sovrani. 
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
e le zanzare in tutto il loro paese. 

Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
vampe di fuoco sul loro paese. 
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
schiantò gli alberi della loro terra. 

Diede un ordine e vennero le locuste *
e bruchi senza numero; 
divorarono tutta l'erba del paese *
e distrussero il frutto del loro suolo. 

Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
tutte le primizie del loro vigore. 
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
fra le tribù non c'era alcun infermo. 

L'Egitto si rallegrò della loro partenza *
perché su di essi era piombato il terrore. 
Distese una nube per proteggerli *
e un fuoco per illuminarli di notte. 

Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
e li saziò con il pane del cielo. 
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
scorrevano come fiumi nel deserto, 

  perché ricordò la sua parola santa *
data ad Abramo suo servo. 

Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
i suoi eletti con canti di gioia. 
Diede loro le terre dei popoli, *
ereditarono la fatica delle genti, 

perché custodissero i suoi decreti *
e obbedissero alle sue leggi.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà.

Versetto
V. Cantate al Signore, benedite il suo nome;
R. annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.

Prima Lettura

Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 2, 16 - 3, 4
La vita nuova in Cristo  

Fratelli, nessuno vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: tutte cose queste che sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo! Nessuno v'impedisca di conseguire il premio, compiacendosi in pratiche di poco conto e nella venerazione degli angeli, seguendo le proprie pretese visioni, gonfio di vano orgoglio nella sua mente carnale, senza essere stretto invece al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio.
Se pertanto siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché lasciarvi imporre, come se viveste ancora nel mondo, dei precetti quali «Non prendere, non gustare, non toccare»? Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! Queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che per soddisfare la carne.
Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.

Responsorio Col 3, 1-2; Lc 12, 34
R. Se siete risorti con Cristo, cercate i beni di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; * pensate ai beni di lassù, non a quelli della terra.
V. Dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
R. Pensate ai beni di lassù, non a quelli della terra.

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo. (Disc. 43, 15. 16-17. 19-21; PG 36, 514-523)
Una sola anima in due corpi
Eravamo ad Atene, partiti dalla stessa patria, divisi, come il corso di un fiume, in diverse regioni per brama d’imparare, e di nuovo insieme, come per on accordo, ma in realtà per disposizione divina.
Allora non solo io mi sentivo preso da venerazione verso il mio grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi inducevo a fare altrettanto anche altri che ancora non lo conoscevano. Molti però già lo stimavano grandemente, avendolo ben conosciuto e ascoltato in precedenza. 
Che cosa ne seguiva? Che quasi lui solo, fra tutti coloro che per studio arrivavano ad Atene, era considerato fuori dell’ordine comune, avendo raggiunto una stima che lo metteva ben al di sopra dei semplici discepoli. Questo l’inizio della nostra amicizia; di qui l’incentivo al nostro stretto rapporto; così ci sentimmo presi da mutuo affetto.
Quando, con il passare del tempo, ci manifestammo vicendevolmente le nostre intenzioni e capimmo che l’amore della sapienza era ciò che ambedue cercavamo, allora diventammo tutti e due l’uno per l’altro: compagni, commensali, fratelli. Aspiravamo a un medesimo bene e coltivavamo ogni giorno più fervidamente e intimamente il nostro comune ideale.
Ci guidava la stessa ansia di sapere, cosa fra tutte eccitatrice d’invidia; eppure fra noi nessuna invidia, si apprezzava invece l’emulazione. Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all’altro di esserlo.
Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi. Se non si deve assolutamente prestar fede a coloro che affermano che tutto è in tutti, a noi si deve credere senza esitazione, perché realmente l’uno era nell’altro e con l’altro.
L’occupazione e la brama unica per ambedue era la virtù, e vivere tesi alle future speranze e comportarci come se fossimo esuli da questo mondo, prima ancora d’essere usciti dalla presente vita. Tale era il nostro sogno. Ecco perché indirizzavamo la nostra vita e la nostra condotta sulla via dei comandamenti divini e ci animavamo a vicenda all’amore della virtù. E non ci si addebiti a presunzione se dico che eravamo l’uno all’altro norma e regola per distinguere il bene dal male. 
E mentre altri ricevono i loro titoli dai genitori, o se li procurano essi stessi dalle attività e imprese della loro vita, per noi invece era grande realtà e grande onore essere e chiamarci cristiani.

Responsorio Cfr, Is 55, 3-4; cfr. At 28, 28
 R. Dio concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere; rivela cose profonde e occulte: * da lui viene la luce.
V. Tutto questo è frutto dell'unico Spirito, che distribuisce a ciascuno i suoi doni come vuole:
R. da lui viene la luce.


ORAZIONE
O Dio, che hai illuminato la tua Chiesa con l'insegnamento e l'esempio dei santi Basilio e Gregorio Nazianzeno, donaci uno spirito umile e ardente, per conoscere la tua verità e attuarla con un coraggioso programma di vita. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.