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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Quando parliamo a Dio e preghiamo, non dobbiamo separare da lui il Figlio, e quando prega il corpo del Figlio, esso non ha da considerarsi staccato dal suo capo; per cui la stessa persona, l'unico salvatore del corpo mistico, il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è colui che prega per noi, che prega in noi e che è pregato da noi. Prega per noi come nostro sacerdote; prega in noi come nostro capo; è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo dunque in lui la nostra voce, e in noi la sua voce.

UFFICIO DELLE LETTURE
Venerdì della 21° settimana del tempo ordinario


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

Inno
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t'invochiamo: salvaci, o Signore!

Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.

Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.

I Antifona
Sorgi in mio aiuto, Signore.

SALMO 34, 1-2. 3c. 9-12 (I) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

Signore, giudica chi mi accusa, *
combatti chi mi combatte.

Afferra i tuoi scudi *
e sorgi in mio aiuto.
Dì all'anima mia: *
«Sono io la tua salvezza».

Io invece esulterò nel Signore *
per la gioia della sua salvezza.

Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
che liberi il debole dal più forte, *
il misero e il povero dal predatore?».

Sorgevano testimoni violenti, *
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
una desolazione per la mia vita.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Sorgi in mio aiuto, Signore.

II Antifona
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.

SALMO 34, 13-16 (II) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, †
mi affliggevo col digiuno, *
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.

Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, *
come in lutto per la madre
mi prostravo nel dolore.

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
si radunano contro di me
per colpirmi all'improvviso.

Mi dilaniano senza posa, †
mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
contro di me digrignano i denti.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.

III Antifona
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.

SALMO 34, 17-19. 22-23. 27-28 (III) Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
Libera la mia vita dalla loro violenza, *
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.

Ti loderò nella grande assemblea, *
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.

Signore, tu hai visto, non tacere; *
Dio, da me non stare lontano.
Destati, svégliati per il mio giudizio, *
per la mia causa, Signore mio Dio.

Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
dica sempre: «Grande è il Signore *
che vuole la pace del suo servo».

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
canterà la tua lode per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.

Versetto
V. Figlio mio, custodisci le mie parole,
R. osserva i miei precetti, e vivrai.

Prima Lettura

Dal libro del profeta Geremia 4, 5-8. 13-28
Si annunzia l'arrivo del devastatore

Si annunzia l'arrivo del devastatore «Annunziatelo in Giuda, fatelo udire a Gerusalemme; suonate la tromba nel paese, gridate a piena voce e dite: Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate. Alzate un segnale verso Sion; fuggite, non indugiate, perché io mando da settentrione una sventura ed una grande rovina. Il leone è balzato dalla boscaglia, il distruttore di nazioni si è mosso dalla sua dimora per ridurre la tua terra ad una desolazione: le tue città saranno distrutte, non vi rimarranno abitanti. Per questo vestitevi di sacco, lamentatevi ed alzate grida, perché non si è allontanata l'ira ardente del Signore da noi». Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi che siamo perduti! Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme, perché possa uscirne salva. Fino a quando albergheranno in te pensieri d'iniquità? Ecco, una voce reca la notizia da Dan, si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim. Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme. Gli assedianti vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda. Come custodi d'un campo l'hanno circondata, perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore. La tua condanna e le tue azioni ti hanno causato tutto ciò. Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro! Ora ti penetra fino al cuore. Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Le pareti del mio cuore! Il cuore mi batte forte; non riesco a tacere, perché ho udito uno squillo di tromba, un fragore di guerra. Si annunzia rovina sopra rovina: tutto il paese è devastato. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni. Fino a quando dovrò vedere segnali e udire squilli di tromba? «Stolto è il mio popolo: non mi conoscono, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene». Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto, i cieli, e non v'era luce. Guardai i monti ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano. Guardai ed ecco non c'era nessuno e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via. Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente. Poiché dice il Signore: «Devastato sarà tutto il paese; io compirò uno sterminio. Pertanto la terra sarà in lutto e i cieli lassù si oscureranno, perché io l'ho detto e non me ne pento, l'ho stabilito e non ritratterò».

Responsorio Cfr. Ger 4, 24-26; Sal 84, 5
R. Dinanzi alla tua collera, o Dio, la terra trema: * abbi pietà di noi, non distruggerci del tutto.
V. Rialzaci, Dio nostra salvezza; placa il tuo sdegno verso di noi:
R. abbi pietà di noi, non distruggerci del tutto.

Seconda Lettura

Dal «Commento su Gioele» di san Girolamo, sacerdote (PL 25, 967-968)
Ritornate a me

«Ritornate a me con tutto il vostro cuore» (Gl 2, 129) e mostrate la penitenza dell`anima con digiuni, pianti e battendovi il petto: affinché, digiunando adesso, dopo siate satollati; piangendo ora, dopo ridiate; battendovi ora il petto, dopo siate consolati. Nelle circostanze tristi ed avverse vi è consuetudine di strapparsi le vesti. Così fece, secondo il vangelo, il sommo Sacerdote per rendere più grave l`accusa contro il Signore, nostro Salvatore, e così pure Paolo e Barnaba all`udire parole blasfeme. Ebbene Gioele dice: «Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all`ira e ricco di benevolenza» (Gl 2, 13). Ritornate dunque al Signore vostro Dio, da cui vi siete allontanati per il male che avete fatto, e non disperate mai del perdono per la gravità delle colpe, perché l`infinita misericordia le cancellerà tutte per quanto gravi. Il Signore infatti è buono e misericordioso. Vuole piuttosto la penitenza che la morte del peccatore. E` paziente e ricco di compassione e non imita l`impazienza degli uomini, ché anzi aspetta per lungo tempo la nostra conversione. Il Signore «è misericordioso e benigno, tardo all`ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura. Chi sa che non cambi...» (Gl 2, 13-14). E` pienamente disposto a perdonare e a pentirsi della sentenza di condanna che aveva preparata per i nostri peccati. Se noi ci pentiamo di quanto abbiamo fatto di male, egli si pentirà della decisione di castigo che aveva preso e del male che aveva minacciato di farci. Se noi cambiamo vita anch`egli cambierà la sentenza che aveva predisposto. Quando diciamo che ci ha minacciato del male, certo non ci riferiamo a un male morale, ma a una pena dovuta giustamente a chi ha mancato. Gioele dopo aver rivelato la misericordia di Dio verso chi si pente, soggiunge: «Chi sa che non cambi e si plachi e lasci dietro a sé una benedizione» (Gl 2, 13-14). Il profeta intende dire: Io assolvo il mio mandato, vi esorto alla penitenza perché so che Dio è oltremodo clemente, come si ricava anche dalla preghiera di David: «Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia: nella tua grande bontà cancella il mio peccato» (Sal 50, 1. 3). Però siccome non possiamo conoscere la profondità delle ricchezze della sapienza e della scienza di Dio - è sempre il pensiero del profeta Gioele - mitigo la mia affermazione e, più che presumere, auguro dicendo: «Chi sa che non cambi e si plachi?». Dicendo: «Chi sa?» bisogna intendere che è cosa impossibile, o per lo meno difficile a sapersi. La frase: Offerta e libazione per il Signore nostro Dio (cfr. Gl 2, 14) l`interpretiamo così: dopo che il Signore avrà elargito la sua benedizione e avrà perdonato i nostri peccati, noi possiamo offrire i nostri sacrifici a Dio.

Responsorio Cfr. Sal 23, 4; 2 Cor 6, 6; Col 2, 14; Gl 2, 13
R. Ritornate tutti al Signore, con cuore puro e carità sincera, * perché sia cancellato il debito dei vostri peccati.
V. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio.
R. perché sia cancellato il debito dei vostri peccati.


ORAZIONE
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.