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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Beata Chiara "Luce" Badano:Altre cure, con una fleboclisi forzata e rumorosa: «Ogni goccia può assomigliare almeno un po' ai colpi di martello sui chiodi usati per crocifiggere Gesù». E accompagna ogni battito della flebo con un: «Per te». Accade persino che chieda ai genitori di non far entrare Giuliano e gli altri amici. Un giorno si spiega con lui: «Quello non era un segno di minor affetto o di tristezza. Anzi. Era che faticavo a scendere dal punto meraviglioso in cui abitava l'anima e poi risalirvi. Sto in un'altra dimensione, in un'aria di paradiso che mi ha rapito, e avverto come zavorra tutto ciò che mi allontana da lì».

UFFICIO DELLE LETTURE
Martedì della 2° settimana del Tempo di Pasqua (San Stanislao)


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

Inno
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

I Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

SALMO 101 (2-12) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio... il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).

Signore, ascolta la mia preghiera, *
a te giunga il mio grido.

Non nascondermi il tuo volto; †
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l’orecchio. *
Quando ti invoco: presto, rispondimi.

Si dissolvono in fumo i miei giorni *
e come brace ardono le mie ossa.
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, *
dimentico di mangiare il mio pane.

Per il lungo mio gemere *
aderisce la mia pelle alle mie ossa.
Sono simile al pellicano del deserto, *
sono come un gufo tra le rovine.

Veglio e gemo *
come uccello solitario sopra un tetto.
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, *
furenti imprecano contro il mio nome.

Di cenere mi nutro come di pane *
alla mia bevanda mescolo il pianto,
davanti alla tua collera e al tuo sdegno, *
perché mi sollevi e mi scagli lontano.

I miei giorni sono come ombra che declina, *
e io come erba inaridisco.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

II Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

SALMO 101 II (13-23) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio... il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).

Ma tu, Signore, rimani in eterno, *
il tuo ricordo per ogni generazione.

Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, †
perché è tempo di usarle misericordia: *
l’ora è giunta.

Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre *
e li muove a pietà la sua rovina.

I popoli temeranno il nome del Signore *
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion *
e sarà apparso in tutto il suo splendore.

Egli si volge alla preghiera del misero *
e non disprezza la sua supplica.

Questo si scriva per la generazione futura *
e un popolo nuovo darà lode al Signore.

Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario, *
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il gemito del prigioniero, *
per liberare i condannati a morte;

perché sia annunziato in Sion il nome del Signore *
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si aduneranno insieme i popoli *
e i regni per servire il Signore.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

III Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani, alleluia.

SALMO 101 III (24-29) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio... il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).

Ha fiaccato per via la mia forza, *
ha abbreviato i miei giorni.

Io dico: Mio Dio, †
non rapirmi a metà dei miei giorni; *
i tuoi anni durano per ogni generazione.

In principio tu hai fondato la terra, *
i cieli sono opera delle tue mani.

Essi periranno, ma tu rimani, *
tutti si logorano come veste,
come un abito tu li muterai *
ed essi passeranno.

Ma tu resti lo stesso *
e i tuoi anni non hanno fine.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, *
resterà salda davanti a te la loro discendenza.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani, alleluia.

Versetto
V. Cristo risorto dai morti non muore più, alleluia,
R. su di lui la morte non ha più potere, alleluia.

Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 2, 1-11
Messaggio alle chiese di Efeso e di Smirne

Io, Giovanni, udii il Signore che mi diceva: «All'angelo della chiesa di Efeso scrivi:
Così parla colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova — quelli che si dicono apostoli e non lo sono — e li hai trovati bugiardi. Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.
All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi:
Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: Conosco la tua tribolazione, la tua povertà — tuttavia sei ricco — e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte».

Responsorio Cfr. Ap 2, 10. 11; Sir 4, 28
R. Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita. * Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte, alleluia.
V. Combatti sino alla morte per la verità, e il Signore Dio lotterà per te:
R. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte, alleluia.

Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire (Lett. 58, 8-9. 11; CSEL 3, 663-666)
Combattendo la battaglia della fede

Mentre lottiamo e combattiamo la battaglia della fede, Dio ci guarda, ci guardano i suoi angeli, ci guarda anche Cristo. Che onore grande e che felicità combattere sotto lo sguardo di Dio, essere coronati da Cristo giudice!
Armiamoci, fratelli carissimi, raccogliamo tutte le forze e disponiamoci alla battaglia con animo integro, con fede piena e con virtù solide. Tutte le schiere di Dio avanzino così verso il combattimento che devono sostenere.
L'Apostolo c'insegna ad armarci e a prepararci dicendo: «Cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace, tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio» (Ef 6, 14-17).
Prendiamo queste armi, muniamoci di queste difese spirituali e celesti per poter resistere e respingere gli assalti del diavolo nel giorno del male.
Rivestiamoci della corazza della giustizia, perché il nostro petto sia difeso e protetto contro i colpi del nemico. I nostri piedi siano calzati e muniti dell'insegnamento evangelico. Cominciando così a calpestare e a schiacciare il serpente, non saremo morsi e vinti da lui.
Teniamo saldamente lo scudo della fede, perché contro di esso si estingua ogni dardo infuocato che il nemico ci scaglia addosso.
Prendiamo anche a protezione della testa l'elmo spirituale, per difendere i nostri orecchi dall'ascolto di parole mortifere, i nostri occhi da immagini detestabili. Sia premunita la fronte per conservare inviolato il segno di Dio, la nostra bocca per confessare vittoriosamente il Signore Gesù Cristo.
Armiamo anche la nostra destra con la spada spirituale, perché respinga vigorosamente i sacrifici immondi e, memore dell'Eucaristia, prenda il corpo del Signore, lo stringa in attesa di ricevere poi da Dio il premio delle celesti corone.
Queste cose, fratelli carissimi, restino nei vostri cuori. Se, mentre pensiamo e meditiamo queste cose, arriverà il giorno della persecuzione, il soldato di Cristo, istruito dai suoi precetti e dai suoi moniti, non temerà la battaglia, ma sarà pronto per la corona.

Responsorio
R. Per il suo Dio santo Stanislao ha lottato fino alla morte, ha superato la prova: * la sua forza era Cristo, alleluia.
V. Alla vita in questo mondo ha preferito il regno dei cieli:
R. la sua forza era Cristo, alleluia.


ORAZIONE
Signore, che al santo vescovo Stanislao hai dato la grazia di concludere con il martirio il suo servizio pastorale, concedi anche a noi, che lo veneriamo come intercessore, di perseverare, forti nella fede, per tutti i giorni della nostra vita. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.