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Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Un giorno, in cui decisi di esercitarmi in una virtù determinata, caddi nel difetto opposto più del solito. Alla sera, mentre stavo riflettendo sul perché di questo fatto, una voce mi parlò, dicendo: «Hai contato troppo su te stessa e troppo poco su di me». Ora capisco più che mai che io sono debolissima: è alla grazia di Dio che devo tutto.

UFFICIO DELLE LETTURE
Sabato della 7° settimana del Tempo di Pasqua


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

Inno
Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l'aurora di un mondo nuovo.

Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l'antica paura.

Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l'innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.

O mistero insondabile
dell'umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.

Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l'amore vince il timore,
la morte dona la vita.

Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.

Sia lode e onore a Cristo,
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.

  Oppure:

Hic est dies verus Dei,
sancto serénus lúmine,
quo díluit sanguis sacer
probrósa mundi crímina.

  Fidem refúndit pérditis
cæcósque visu illúminat;
quem non gravi solvit metu
latrónis absolútio.

  Opus stupent et ángeli,
pœnam vidéntes córporis
Christóque adhæréntem reum
vitam beátam cárpere.

  Mystérium mirábile,
ut ábluat mundi luem,
peccáta tollat ómnium
carnis vitia mundans caro.

  Quid hoc potest sublímius,
ut culpa quæret grátiam,
metúmque solvat cáritas
reddátque mors vitam novam?

  Esto perénne méntibus
paschále, Iesu, gáudium,
et nos renátos grátiæ
tuis triúmphis ággrega.

  Iesu, tibi sit glória,
qui morte victa prænites,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.

I Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi, alleluia.

SALMO 104, 1-15   (I)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
proclamate tra i popoli le sue opere. 
Cantate a lui canti di gioia, 
meditate tutti i suoi prodigi. 

Gloriatevi del suo santo nome: *
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 
Cercate il Signore e la sua potenza, *
cercate sempre il suo volto. 

Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca: 
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
figli di Giacobbe, suo eletto. 

E' lui il Signore, nostro Dio, *
su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza: *
parola data per mille generazioni, 
l'alleanza stretta con Abramo *
e il suo giuramento ad Isacco. 

La stabilì per Giacobbe come legge, *
come alleanza eterna per Israele: 
«Ti darò il paese di Cànaan *
come eredità a voi toccata in sorte». 

Quando erano in piccolo numero, *
pochi e forestieri in quella terra, 
e passavano di paese in paese, *
da un regno ad un altro popolo, 

non permise che alcuno li opprimesse *
e castigò i re per causa loro: 
«Non toccate i miei consacrati, *
non fate alcun male ai miei profeti».

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Cantate e celebrate il Signore,
meditate tutti i suoi prodigi, alleluia.

II Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori, alleluia.

SALMO 104, 16-22   (II)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

Chiamò la fame sopra quella terra *
e distrusse ogni riserva di pane. 
Davanti a loro mandò un uomo, *
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi, *
il ferro gli serrò la gola, 
finché si avverò la sua predizione *
e la parola del Signore gli rese giustizia. 

Il re mandò a scioglierlo, *
il capo dei popoli lo fece liberare; 
lo pose signore della sua casa, *
capo di tutti i suoi averi, 

per istruire i capi secondo il suo giudizio *
e insegnare la saggezza agli anziani.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Il Signore non ha abbandonato
il giusto tradito,
ma lo ha salvato dai peccatori, alleluia.

III Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà, alleluia.

SALMO 104, 23-45  (III)  Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa Dio benedetto nei secoli (Rm 9, 4-5).

E Israele venne in Egitto, *
Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero. 
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
lo rese più forte dei suoi nemici. 

Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
contro i suoi servi agirono con inganno.
Mandò Mosè suo servo *
e Aronne che si era scelto. 

Compì per mezzo loro i segni promessi *
e nel paese di Cam i suoi prodigi. 

Mandò le tenebre e si fece buio, *
ma resistettero alle sue parole. 
Cambiò le loro acque in sangue *
e fece morire i pesci. 

Il loro paese brulicò di rane *
fino alle stanze dei loro sovrani. 
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
e le zanzare in tutto il loro paese. 

Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
vampe di fuoco sul loro paese. 
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
schiantò gli alberi della loro terra. 

Diede un ordine e vennero le locuste *
e bruchi senza numero; 
divorarono tutta l'erba del paese *
e distrussero il frutto del loro suolo. 

Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
tutte le primizie del loro vigore. 
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
fra le tribù non c'era alcun infermo. 

L'Egitto si rallegrò della loro partenza *
perché su di essi era piombato il terrore. 
Distese una nube per proteggerli *
e un fuoco per illuminarli di notte. 

Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
e li saziò con il pane del cielo. 
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
scorrevano come fiumi nel deserto, 

  perché ricordò la sua parola santa *
data ad Abramo suo servo. 

Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
i suoi eletti con canti di gioia. 
Diede loro le terre dei popoli, *
ereditarono la fatica delle genti, 

perché custodissero i suoi decreti *
e obbedissero alle sue leggi.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
guida il suo popolo alla libertà, alleluia.

Versetto
V. Dio ci ha fatto rinascere a una speranza viva, alleluia,
R. in Cristo risorto dai morti, alleluia.

Prima Lettura

Terza lettera di san Giovanni, apostolo
Camminiamo nella verità

Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. Carissimo, faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute, come va bene per la tua anima. Molto infatti mi sono rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto tu cammini nella verità. Non ho gioia più grande di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità.
Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché forestieri. Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in modo degno di Dio, perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla dai pagani. Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla diffusione della verità.
Ho scritto qualche parola alla Chiesa, ma Diotrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. Per questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa.
Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio.
Quanto a Demetrio, tutti gli rendono testimonianza, anche la stessa verità; anche noi ne diamo testimonianza e tu sai che la nostra testimonianza è veritiera.
Molte cose avrei da scriverti, ma non voglio farlo con inchiostro e penna. Spero però di vederti presto e parleremo a viva voce. La pace sia con te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno.

Responsorio Cfr. 3 Gv 11; 1 Pt 2, 19
R. Non imitare il male, ma il bene. * Chi fa il bene è da Dio, alleluia.
V. E' una grazia patire da innocenti anziché da colpevoli.
R. Chi fa il bene è da Dio, alleluia.

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di un autore africano del sec. VI (Disc. 8, 1-3; PL 65, 743-744)
L'unità della Chiesa parla in tutte le lingue

Gli apostoli hanno parlato in tutte le lingue. Così certamente Dio volle allora manifestare la presenza dello Spirito Santo, in modo che colui che l'avesse ricevuto, potesse parlare in tutte le lingue. Bisogna infatti comprendere bene, fratelli carissimi, che è proprio grazie allo Spirito santo che la carità di Dio si trova nei nostri cuori. E poiché la carità doveva radunare la Chiesa di Dio da ogni parte del mondo, un solo uomo, ricevendo lo Spirito Santo, poté allora parlare tutte le lingue. Così ora la Chiesa, radunata per opera dello Spirito Santo, esprime la sua unità in tutte le lingue.
Perciò se qualcuno dirà a uno di noi: Hai ricevuto lo Spirito Santo, per quale motivo non parli in tutte le lingue? Devi rispondere: Certo che parlo in tutte le lingue, infatti sono inserito in quel corpo di Cristo cioè nella Chiesa, che parla tutte le lingue. Che cosa altro in realtà volle significare Dio per mezzo della presenza dello Spirito Santo, se non che la sua Chiesa avrebbe parlato in tutte le lingue?
Si compì in questo modo ciò che il Signore aveva promesso: Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, ma si mette vino nuovo in otri nuovi e così ambedue si conservano (cfr. Lc 5, 37-38). Perciò quando si udì parlare in tutte le lingue, alcuni a ragione andavano dicendo: «Costoro si sono ubriacati di mosto» (At 2, 13). Infatti erano diventati otri nuovi rinnovati dalla grazia della santità, in modo che ripieni di vino nuovo, cioè dello Spirito Santo, parlando tutte le lingue, erano ferventi, e rappresentavano con quel miracolo evidentissimo che la Chiesa sarebbe diventata cattolica per mezzo delle lingue di tutti i popoli.
Celebrate quindi questo giorno, come membra dell'unico corpo di Cristo. Infatti non lo celebrerete inutilmente se voi sarete quello che celebrate. Se cioè sarete incorporati a quella Chiesa, che il Signore colma di Spirito Santo, estende con la sua forza in tutto il mondo, riconosce come sua, venendo da essa riconosciuto.
Lo Sposo non ha abbandonato la sua Sposa, perciò nessuno gliene può dare un'altra diversa. Solo a voi, infatti, che siete formati dall'unione di tutti i popoli, cioè a voi, Chiesa di Cristo, corpo di Cristo, sposa di Cristo, l'Apostolo dice: Sopportatevi a vicenda con amore e cercate di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace (cfr. Ef 4, 2). Vedete che dove comandò di sopportarci vicendevolmente, là pose l'amore. Dove constatò la speranza dell'unità, là mostrò il vincolo della pace.
Questa è la casa di Dio, edificata con pietre vive, nella quale, egli si compiace di abitare e dove i suoi occhi non debbano essere offesi da nessuna sciagurata divisione.

Responsorio Cfr. At 15, 8-9; 11, 18
R. Dio che conosce l'uomo, ha dato anche ai pagani lo Spirito Santo, come a noi, purificando i loro cuori con la fede, * e non ha fatto differenze tra noi e loro, alleluia.
V. Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano per avere la vita;
R. e non ha fatto differenze tra noi e loro, alleluia.


ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno, che ci dai la gioia di portare a compimento i giorni della Pasqua, fa' che tutta la nostra vita sia una testimonianza del Signore risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.