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Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Un piccolo ebreo, Agostino Buoncompagni, stava imparando il catechismo sotto la direzione di Filippo, quando all’improvviso si ammalò così gravemente da essere dichiarato in fin di vita. Filippo ne fu contristato perché pensava al male che ne avrebbero detto gli Ebrei se fosse morto, e perché sarebbero state impossibili in seguito altre conversioni di questa gente. Ci pensò un po’ finché decise di non lasciarlo morire: nella sua fede era sicuro che il Signore lo avrebbe salvato. Corse in camera del malato, si chinò su di lui stringendoselo tra le braccia e pregando fervorosamente, mentre con tremiti, ad intervalli, esclamava: Non voglio che costui mora! E non mori, perché dopo pochi momenti fra lo stupore dei medici, era completamente guarito. Papa Clemente VIII soffriva di violenti attacchi di gotta e durante una di queste crisi andò a visitarlo Filippo. Data la familiarità con cui poteva intrattenersi col Papa, si era avvicinato per accarezzargli la barba. Ma il Pontefice, spaventato per il suo male, lo voleva respingere. Filippo gli disse di lasciar fare a lui, e in così dire gli strinse forte le mani doloranti di gotta. Fu il tocco di salute, perché il Papa si trovò libero da ogni sofferenza.

INVITATORIO
Lunedì della 19° settimana del tempo ordinario


V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Dinanzi al volto del Signore
cantiamo la sua lode.

SALMO 94  Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3,13)

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

  perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Antifona
Dinanzi al volto del Signore
cantiamo la sua lode.