Sulla respirazione controllata
Isaia l'eremita e con lui molti altri, riguardo al controllo della respirazione dice: "Domina l'instancabile pensiero, cioè la mente agitata e divagata dalla potenza del nemico che, a motivo della negligenza è ritornato, anche dopo il Battesimo, nell'anima neghittosa, seguito da numerosi spiriti maligni, conformemente a quanto il Signore disse: "l'ultima condizione dell'uomo è peggiore della prima". Un altro dice: "Il monaco abbia l'invocazione di Dio al posto del respiro". Un altro: "L'amore di Dio deve precedere il respiro". Simone il Nuovo Teologo: "Comprimi il ritmo della respirazione in modo da non respirare nel modo abituale". Giovanni Climaco ammonisce: "Il ricordo di Gesù sia unito al tuo respiro, imparerai la forza del silenzio". E l'Apostolo Paolo afferma: "Non io, ma Cristo vive in me" operando in lui insufflandogli la vita divina. E il Signore dice: "lo Spirito soffia dove vuole", prendendo l'immagine del vento che spira. Quando fummo purificati nel battesimo, ricevemmo la eredità dello Spirito e i germi della parola interiore.
Avendo trascurato i comandamenti, custodi della grazia, siamo nuovamente caduti nelle passioni, e invece di respirare lo Spirito Santo, ci siamo riempiti del respiro dei maligni spiriti. Da essi hanno origine gli sbadigli e gli stiramenti delle membra, a dire dei Padri. Chi ha accolto lo Spirito e da Lui si è lasciato purificare, è anche da Lui riscaldato e respira la vita divina, la parla, la pensa, e la vive, conformemente alle parole del Signore. "Non siete voi a parlare ma lo Spirito del Padre che parla in voi". In maniera identica chi è abitato da uno spirito opposto al Signore, parla e agisce in maniera contraria al Signore.