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Venerdi, 3 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Compito della Chiesa è di rendere testimonianza alla misericordia di Dio, rivelata in Cristo mediante l'intera sua missione di Messia, professandola in primo luogo come verità salvifica di fede, cercando di introdurla e di incarnarla tanto nei suoi fedeli, quanto — se le è possibile — in tutti gli uomini di buona volontà.
Gesu

Virtù strumentalizzata al piacere e alla gloria.


20. Per indurre al rossore alcuni filosofi i quali ammettono le virtù ma le dimensionano dal fine della voluttà sensibile e sostengono che essa in se stessa si deve considerare come fine e le virtù per lei, i filosofi, che al contrario stabiliscono nella virtù in sé il bene supremo dell'uomo, sono soliti dipingere un quadro con didascalie. Nel quadro la voluttà è assisa in trono come un'affascinante regina, le virtù le sono soggette come serve, intente a spiare un suo cenno per eseguire il suo comando , e cioè gli ordini che impartisce alla prudenza affinché con vigilanza cerchi il modo con cui la voluttà possa dominare e conservarsi; alla giustizia affinché accordi i favori di cui dispone per acquistare le amicizie indispensabili ai vantaggi materiali e non commetta ingiustizia contro gli altri perché non avvenga che a causa della violazione delle leggi la voluttà non possa vivere tranquilla; alla fortezza affinché, se sopravverrà un dolore fisico che non conduce alla morte, mantenga coraggiosamente nel pensiero la propria padrona, cioè la voluttà, allo scopo di mitigare le fitte del dolore presente col ricordo dei precedenti godimenti; alla temperanza per farle usare dei cibi e degli altri piaceri nel giusto limite, affinché non avvenga che con la smodatezza qualche cosa di nocivo turbi la salute e si pregiudichi così la voluttà che gli epicurei ripongono prevalentemente nel benessere fisico 80. In questo modo le virtù con tutta la gloria del proprio valore obbediranno alla voluttà come a un'imperiosa e laida donnicciuola. Si dice che non v'è figurazione più vergognosa e ributtante di questa pittura e di meno sopportabile dalla vista delle persone oneste. Ed è vero. Ma io penso che non sarebbe della dovuta dignità neanche la pittura che figurasse le virtù umane come schiave della gloria. Infatti sebbene la gloria non sia un donna affascinante, tuttavia è tronfia ed ha molto della volubilità. Per questo non è decoroso che le obbediscano quella certa pienezza e fermezza propria delle virtù. Ne conseguirebbe che la prudenza non provvede, la giustizia non distribuisce, la fortezza non sopporta, la temperanza non modera se non per piacere agli uomini e sottomettersi alla gloria volubile. Non sarebbero immuni da questa bruttura neanche coloro che, sebbene col pretesto dello sprezzo della gloria disdegnino i giudizi altrui, tuttavia si riconoscono sapienti da soli e si compiacciono di se stessi. La loro virtù, se pur lo è, si assoggetta per un altro verso alla lode umana, perché chi si compiace di se stesso è pur sempre un uomo. Chi al contrario con vero sentimento religioso crede e spera nel Dio che ama si preoccupa più dei difetti per cui si dispiace che delle virtù, se in lui ve ne sono, che non piacciono tanto a lui quanto alla verità. Quindi soltanto alla misericordia di colui, al quale può dispiacere, attribuisce le virtù per cui ormai può piacere; e ringrazia di avere raggiunto le guarigioni in alcune cose e prega di raggiungerle nelle altre.