Santo Rosario on line

Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:Che mistero! Gesù non è l'onnipotente? Le creature non sono forse di colui che le ha fatte? Perché- dunque Gesù dice: Domandate al Padrone della messe di mandare operai (Mt. 12, 50)? Perché? Ah, l'unica ragione è che Gesù ha per noi un amore così incomprensibile che vuol farci partecipare insieme con lui alla salvezza delle anime! Non vuol fare nulla senza di noi. Il Creatore dell'universo aspetta la preghiera di una povera piccola anima per salvare altre anime riscattate come lei a prezzo di tutto il suo sangue.
Gesu

L'implacabile Giunio Bruto.


16. A questo periodo aggiungiamo anche quello in cui, come dice Sallustio, si amministrò con diritto giusto e moderato, mentre si avevano il timore da parte di Tarquinio e la grave guerra con l'Etruria. Infatti finché gli Etruschi aiutarono Tarquinio che tentava di rioccupare il regno, Roma fu logorata da una grave guerra. E Sallustio dice che lo Stato fu amministrato con legislazione giusta e moderata, perché il timore incalzava e non perché decideva la giustizia. In quel breve periodo fu veramente funesto l'anno in cui, dopo la fine del potere regio, furono eletti i primi consoli. Essi intanto non portarono a termine il loro anno. Giunio Bruto infatti depose ed esiliò da Roma il collega Lucio Tarquinio Collatino. Subito dopo egli cadde in combattimento uccidendo a sua volta il nemico, dopo aver fatto uccidere in precedenza i figli e i fratelli della moglie, perché aveva scoperto che congiuravano per ristabilire Tarquinio. Virgilio, ricordato l'episodio con ammirazione, immediatamente ne prova orrore per senso di umanità. Dice infatti: Un padre per l'amata libertà condannerà a morte i figli che preparavano nuove guerre; ma subito aggiunge l'esclamazione: Sciagurato, in qualsiasi modo i posteri giudicheranno quei fatti. Comunque, egli dice, i posteri giudichino i fatti, cioè vantino ed esaltino un individuo che ha ucciso i figli, Bruto è uno sciagurato. E come a consolare lo sciagurato, soggiunse: Vincono l'amore della patria e l'immensa passione della gloria. E in Bruto, che uccise perfino i figli e non poté sopravvivere al nemico figlio di Tarquinio da lui ferito a morte perché a sua volta ferito a morte, mentre a lui sopravvisse Tarquinio, non sembra vendicata l'innocenza del collega Collatino? Questi, pur essendo un buon cittadino, subì, dopo l'espulsione di Tarquinio ciò che aveva subito lo stesso Tarquinio che era un tiranno. Si narra infatti che anche Bruto fosse consanguineo di Tarquinio ma fu la omonimia a danneggiare Collatino, perché aveva come nome anche Tarquinio. Si doveva costringerlo a mutare il nome non la patria; in definitiva nel suo nome si sarebbe avuto un termine di meno, si sarebbe chiamato Lucio Collatino. Ma per questo appunto non fu costretto a perdere ciò che avrebbe potuto perdere senza danno per costringerlo a perdere la carica di primo console e la cittadinanza sebbene buon cittadino. Anche questa detestabile ingiustizia di Giunio Bruto e niente affatto vantaggiosa allo Stato è gloria? E per commetterla vincono l'amor di patria e l'immensa passione della gloria? Ormai espulso il tiranno Tarquinio, fu eletto console assieme a Bruto il marito di Lucrezia, Lucio Tarquinio Collatino. Giustamente il popolo badò nel cittadino ai costumi, non al nome. Ma Bruto, che avrebbe potuto privare il collega nella carica, istituita da poco per la prima volta, soltanto del nome se esso gli dava fastidio, spietatamente lo privò della patria e della carica. Si compirono queste malvagità, avvennero queste sciagure nello Stato romano quando si amministrò con legislazione giusta e moderata. Anche Lucrezio, eletto in luogo di Bruto, morì di malattia prima che l'anno finisse. Furono Publio Valerio, che era succeduto a Collatino e Marco Orazio, sostituito al defunto Lucrezio, a chiudere quell'anno fatale e cupo che ebbe cinque consoli . E proprio in quell'anno lo Stato romano diede l'avvio alla nuova carica politica del consolato.