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Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:Non vorrei mai chiedere al Signore sofferenze più grandi. Se le accresce lui, le sopporterò con gioia, perché mi verranno da lui. Ma se le chiedessi io, sarebbero sofferenze mie, le dovrei sopportare da sola; ed io da sola non ho saputo mai far nulla.
Gesu

Riti e spettacoli incentivi all'edonismo.


8. Queste cose, obiettano, non sono presentate nei riti degli dèi ma nelle composizioni drammatiche dei poeti. Non intendo dire che i riti siano più osceni delle rappresentazioni teatrali. Dico, come afferma irrefutabilmente la storia contro chi nega, che non sono stati i Romani per un grossolano omaggio ai misteri dei loro dèi a introdurre gli spettacoli in cui dominavano le favole poetiche. Gli stessi dèi han voluto che fossero eseguiti con solennità e dedicati in loro onore ordinandoli imperiosamente e quasi estorcendoli. L'ho detto sommariamente nel primo libro. Infatti gli spettacoli furono istituiti a Roma la prima volta d'autorità dei pontefici durante l'infuriare di un'epidemia. E chi nella propria condotta non preferisce seguire le parole che si recitano spesso in spettacoli istituiti per autorità del dio, anziché quelle che sono scritte in leggi promulgate dalla giurisprudenza dell'uomo? Se i poeti hanno falsamente indicato Giove come adultero, dèi che fossero casti avrebbero dovuto vendicarsi per ira perché fu rappresentato mediante spettacoli umani un delitto così grosso e non perché fu passato sotto silenzio. E questi sono gli aspetti più sopportabili delle rappresentazioni teatrali, cioè della commedia e della tragedia, ossia della favola poetica da eseguirsi negli spettacoli con grande indecenza dei fatti ma almeno non composte, come molte altre, con parole oscene. Eppure i fanciulli sono costretti dagli anziani a leggerle e impararle negli studi che si dicono umanistici.