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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:ro oppressa da varie difficoltà causatemi dal fatto che Gesù mi parlava ed esigeva da me l'esecuzione di quel quadro del quale ho spesso già parlato. Gli dicevo, scongiurandolo: «Gesù, abbi misericordia di me, non mi affidare cose tanto grandi! Vedi bene che sono appena un pulviscolo, per nulla all'altezza di ciò che dovrei fare». Egli mi assicurò, dicendo: «Ti darò un aiuto visibile, il quale t'assisterà nel compiere su questa terra il mio volere». Chiesi perdono dei miei dubbi, e aggiunsi: «O Gesù mio, tu sei la mia unica speranza. Parla tu, attraverso la mia bocca, quando mi troverò con persone che hanno autorità e dottrina, affinché conoscano che questa causa è tua e da te proviene».
Gesu

Riassunto del primo libro.


2. Nel precedente libro, quando ho cominciato a parlare della città di Dio, dal momento in cui tutta l'opera col suo aiuto ha avuto inizio, mi si presentò la necessità di ribattere per primi coloro i quali attribuiscono le guerre, con cui il mondo è devastato, e soprattutto il recente saccheggio di Roma da parte dei barbari, alla religione cristiana, perché a causa sua è stato loro proibito di servire con culto obbrobrioso i demoni. Dovrebbero piuttosto attribuire a Cristo il fatto che per rispetto al suo nome, contro l'abituale usanza della guerra, i barbari abbiano offerto loro perché vi si rifugiassero spaziosi edifici di culto inviolabili e hanno così onorato il servizio, non solo vero, prestato a Cristo ma anche quello simulato per paura, al punto da giudicare che fosse per se stessi illecito di fare ciò che sarebbe stato lecito fare contro di loro agli altri per diritto di guerra. Ne sorse il problema perché questi benefici divini siano giunti anche a miscredenti e ingrati ed egualmente perché le atrocità commesse da parte dei nemici abbiano colpito indistintamente credenti e miscredenti. Il problema si allargò in molti quesiti. Esso infatti, in considerazione dei quotidiani favori divini e sventure umane che, gli uni e le altre, capitano indiscriminatamente ai buoni e ai cattivi, di solito turba molti individui. Per risolverlo secondo l'esigenza dell'opera intrapresa mi sono un po' dilungato principalmente per consolare donne consacrate col voto di castità, giacché contro di esse era stata commessa dal nemico un'azione che ha causato pena al pudore, anche se non ha tolto la fermezza della pudicizia. L'ho fatto perché non abbiano a rincrescersi della vita dal momento che non hanno di che rincrescersi per malcostume. Poi ho detto alcune cose contro coloro che con sfrontata arroganza dileggiano i cristiani afflitti dalle sciagure e soprattutto il pudore delle donne svillaneggiate ma santamente caste. Piuttosto sono essi molto dissoluti e privi di pudore, assai degeneri da quei Romani di cui sono lodate e divulgate nella letteratura azioni nobili, anzi fortemente opposti alla loro dignità. Proprio essi avevano reso Roma, creata e resa illustre dalle fatiche degli antichi, più abietta mentre era in piedi che dopo la caduta perché nel suo saccheggio son caduti pietre e legnami, invece nella loro vita son caduti i sostegni ornati non dei muri ma dei costumi. Bruciava di più il loro cuore di passioni mortali che le case di Roma con le fiamme. Con queste parole ho terminato il primo libro. Poi ho stabilito di parlare delle sventure che la città ha subito dalla sua fondazione sia nel suo interno che nelle province soggette, anche perché le accollerebbero tutte alla religione cristiana se fin d'allora la dottrina evangelica avesse fatto sentire nella loro nobilissima tradizione letteraria una eco contro gli dèi falsi e bugiardi.