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Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Ogni giorno siamo frastornati da spettacoli indecenti di ingiustizia: vediamo regnare la prepotenza e sopraffazione. I violenti e i malvagi vanno avanti. Vediamo l'apparente prosperità degli empi, e questo ci addolora e ci disorienta. Una grande malinconia invade il nostro cuore. Non possiamo fare l'altro che alzare gli occhi al cielo e chiedere: "Perché, Signore?" Le ingiustizie si succedono a ritmo incessante sulla scena del mondo. Il male, il disordine, la violenza di ogni genere, continuano a dominare e ne siamo quasi annichiliti. Tuttavia, queste realtà mostruose, per quanto terrificanti, sono provvisorie. Devo essere convinto della loro fine e della loro sconfitta nascosta proprio tra le pieghe del trionfo ostentato. L'apparente trionfo degli empi non è altro che frastuono del torrente che precipita nella valle e si perde nel mare. Allora non hai niente da invidiare agli empi. Se fai la volontà di Dio, la tua angoscia cambierà in balsamo di grazia. Se vivi in Dio, se vivi di Dio, vivrai per sempre!

Commento al Vangelo della domenica di don Fabio Rosini

Vangelo Lc 16, 1-13: Non potete servire Dio e la ricchezza.

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. [ Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». ]