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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Col pensiero e nella confessione non si deve tornare sulle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per averne ancora il perdono, soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può esser motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, all'infinita misericordia di Dio: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell'amore.
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Nell'intimità della Santa Famiglia - meditazioni tratte dagli scritti della Serva di Dio Maria Costanza Zauli




Sacra Famiglia

5. CONTEMPLAZIONE VIVERE ALLA PRESENZA DI GESU'

L'anima umana di Gesù pareva andarsi ognor più irradiando del sole della divinità, e l'effondeva sulla Madre sua, comunicandole una sempre più ampia conoscenza del Padre, che insieme amavano e glorificavano. Quale armonia di palpiti elevavano al trono dell'Altissimo!

Nel periodo della prima infanzia, tacitamente, ma con un'espressione di sguardi e di sorrisi, Gesù significava alla Madre sua fin le più delicate sfumature dell'ardore di carità che lo incendiava verso Dio e le anime, ed ella lo seguiva e assecondava, dando la più generosa collaborazione ai trionfi dell'amore infinito. Mi pare che fin d'allora si delineasse quella vita di intimità, di unione e comunione che forma l'essenza della vita eucaristica.

Erano grazie su grazie che si accumulavano nell'anima di Maria, e anche San Giuseppe ne fruiva con ampiezza. Questo umilissimo e caro santo eccelle ora nella gloria sugli altri eletti per un particolare incatenamento al divin Padre, alla gran Madre di Dio e al diletto Figlio. Lo si vede assorto in un'estasi di ammirazione, come tante volte lo fu anche in terra quando gli era dato d'intuire le grandezze e la sublimità dei tesori che aveva in custodia.

Nel giorno in cui iniziò la sua convivenza con Maria, Giuseppe si propose di studiare ed imitare le virtù di lei che, senza atteggiarsi a maestra, tenendosi al suo posto di umile ancella, gli era tramite delle grazie più segnalate e da lui fedelmente corrisposte.

Pareva che il bimbo divino avesse una spiccata predilezione per il suo padre putativo e aveva per lui le più espansive effusioni di tenerezza. Lo ricambiava dello stato di umiliazione in cui lo sapeva per vedersi incapace di provvedere convenientemente al necessario, e per la vivezza di fede che sapeva conservare fra tante prove.

Mentre contemplavo la grandezza e l'elevazione in gloria di questo santo, ho intuito qualcosa di come gli effetti della redenzione splenderanno su ogni anima che abbia fedelmente corrisposto alla grazia, e ne sono rimasta tanto attratta da non riuscire che a gran fatica ad ambientarmi in terra...

30 gennaio 1950


PREGHIERA CON LE PAROLE DI MADRE ZAULI
San Giuseppe, nostro amabile patrono, ti preghiamo di ottenerci la grazia di corrispon-dere con la massima fedeltà alla nostra voca-zione, in modo da compiacere in pieno il nostro Dio.

A te, dopo che a Maria santissima, fu dato di penetrare il più a fondo possibile il gran palpito dell'Amore infinito; fa' che noi pure, coltivando a tua imitazione il silenzio interiore e il sacro raccoglimento, siamo immersi in una sempre maggiore intimità con il Cuore divino.

Come tu attendevi al tuo umile mestiere con lo sguardo su Gesù, che avevi sempre sotto gli occhi, aiuta anche noi ad attendere alle nostre occupazioni senza mai perdere di vista l'Ostia santa, Sole della nostra vita.

In te risplende particolarmente l'umiltà, tanto profondamente e sinceramente sentita: aiutaci ad imitarti, per essere irradiati intima-mente dalla Luce dello Spirito Santo.

Tu, che avesti il privilegio di stringere tante volte al tuo cuore il Verbo Incarnato, ottienici la grazia immensa di farlo tutto nostro ed immedesimarci in Lui quando lo riceviamo nella santa Comunione.

Tu che, con Maria, fosti il primo adoratore in spirito e verità, insegnaci a saperci valere della preziosità del sacramento eucaristico e ad unirci a te nell'offerta continua di Gesù Ostia al Divin Padre per la Chiesa e per il mondo intero. Amen.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria