Santo Rosario on line

Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Siate lenti nel giudicare.
font

Meditazioni su Bernardetta Soubirous e Lourdes


Bernadette

LA VEGGENTE: BERNADETTE SOUBIROUS



Il 1858 segna per la Francia il sesto anno dell'Impero di Napoleone III, ma non è alla corte dell'Imperatore dei francesi che si dirige la Madonna. Essa si rivolge ad una delle bimbe più povere forse della Francia in quel momento, Maria Bernarda Soubirous, detta più semplicemente in casa, ed oggi in tutto il mondo, Bernadette.

Il babbo, di professione mugnaio, ha fallito in diversi molini della zona ed ora non ha più un lavoro fisso. Vivono in sei, genitori e quattro figli, in una casetta angusta ed umida, ex-prigione di Lourdes, ceduta loro per carità dalla pubblica amministrazione. Bernadette è travagliata dall'asma fin dall'infanzia, ma per fortuna una buona famiglia di campagna l'accoglie spesso in casa propria al sole e all'aria pura. A 10 anni è pure stata vittima del colera che infieriva a Lourdes. Si è salvata a stento, ma la sua costituzione gracile ne soffre ancora e sembra una bimba di 11 anni, mentre ne ha 14 compiuti, essendo nata il 7 gennaio 1844.

È vivacissima però, direi irrequieta, e corre e salta come tutti i bambini. In casa è una donnina e bada alle faccende domestiche ed ai fratellini, perchè la mamma si reca a prestar servizio presso alcune buone famiglie del vicinato..

Intelligenza mediocre?. - Bernardette è povera anche di intelligenza, almeno così dicono le Suore del catechismo.

Non sa né leggere né scrivere, perchè non ha mai potuto frequentare la scuola.

Non ha fatto ancora la prima comunione, per via di quel benedetto catechismo che non riesce a imparare a memoria. Le preghiere stesse che sa si possono contare sulle dita di una mano: il Padre Nostro, l'Ave Maria, il Gloria al Padre, l'Atto di dolore. A mala pena recita i Comandamenti ed il Credo.

Dalle risposte che saprà dare a chi cercherà di metterla nel sacco, desideroso di coglierla in contraddizione con se stessa, bisognerà invece dire che Bernadette è tutt'altro che addormentata. Poliziotti, sacerdoti, medici, forestieri, suore, tutti si meraviglieranno dell'esattezza ed opportunità delle sue risposte alle domande più imbarazzanti.

Povertà materiale ma ricchezza di Fede. - La famiglia di Bernadette finanziariamente fa parte dell'infimo popolino. Nella casa dei Soubirous però vi è un tesoro inestimabile: una mamma santa che è l'angelo protettore dell'innocenza dei suoi figli e che istilla loro una pietà semplice ma sentita, specialmente verso la Vergine Santa. Per questo soprattutto Bernadette è cresciuta limpida, innocente, semplice e caritatevole. La sofferenza, che la mamma le ha insegnato a valorizzare per il cielo, l'ha affinata e Bernadette è forse la ragazza più ricca di doni spirituali di tutta la Francia agli occhi di Dio e dell'Immacolata. Sarà uno strumento docile e fedele nelle mani della Madonna.

I giudizi di Dio non sono i nostri giudizi e le sue vie non sono le nostre. Proprio a lei, alla povera Bernadette Soubirous, si dirige la SS. Vergine, per questa sua ricchezza interiore. Molti ne faranno meraviglia, persino le Suore che le insegnano il catechismo. «Dio ha scelto le cose stolte del mondo per confondere i sapienti; le cose deboli del mondo ha scelto Dio per confondere le forti» (I Cor. I-27). Anche Santa Caterina Labouré dirà con umiltà profonda: «Sono stata scelta perché, essendo io un nulla, tutti saranno certi che cose tanto grandi sono opera soltanto di Dio. ».

Anche la SS. Vergine ama agire così, quando desidera scegliersi delle anime per affidar loro un messaggio. A La Salette saranno due poveri bambini innocenti, Massimo e Melania; a Fatima tre fanciulli ricchi solo di fede e innocenza, Lucia, Giacinta e Francesco. Le vie del Signore non sono le nostre.

Bernadette e la sua ora di gloria. - Intanto è giunta l'ora del «meraviglioso» nella vita della tisicuccia di via Piccoli Fossati.

Dal gennaio del 1858 essa è rientrata a casa nella più squallida miseria, e da sei settimane va a scuola di catechismo all'Ospizio di Lourdes, tenuto dalle Suore di Nevers, per prepararsi a ricevere la prima comunione.

La Madonna però l'attende prima alla grotta di Massabielle. Quella fanciulla di nessun conto porterà il messaggio dell'Immacolata al mondo.

Riflessioni:Maria Madre della Chiesa e Madre nostra Le riflessioni suggerite oggi sono strettamente collegate con le riflessioni del primo giorno. Sarebbe bene pertanto rileggere anche quelle e farne una sola meditazione.

Il Papa Paolo VI, concludendo, il 21 novembre 1964, la terza sessione del Concilio Vaticano II, proclamò solennemente «Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè Madre di tutto il popolo di Dio, tanto dei fèdeli come dei pastori». Con felice sintesi venivano così superate due tendenze della Mariologia, se non contrapposte, divergenti: quella che tendeva a promuovere sempre più i privilegi di Maria, istituire nuove feste liturgiche e definire nuovi dogmi mariani; e quella che non voleva tanto nuove «conquiste mariane», quanto piuttosto ricollocare al «centro, la dottrina mariana nell'insieme del dogma. Paolo VI ha orientato gli spiriti «ponendo Maria nella Chiesa, ma riserbandole il posto suo proprio, il più alto.

Maria Madre del Capo e delle Membra del Corpo Mistico. - Il Concilio Vaticano II afferma di Maria che è la creatura «più vicina a Dio e la più vicina a noi, e nella grazia precede di gran lunga tutte le creature. Come tale Maria entra nella Chiesa. Vi entra per prima nell'ordine dei redenti, riscattata in modo del tutto singolare in vista della sua maternità divina, per i meriti «previsti» del Redentore. In tal senso Essa è figlia della Chiesa, perchè spiritualmente generata da Cristo: «Figlia del tuo Figlio» dice Dante.

Rimane accanto a noi, come nostra sorella e modello più perfetto da imitarsi.

Ma prima di tutto e sopra tutto la Vergine Santa è Madre, Madre di Cristo, Capo del Corpo mistico e Madre spirituale delle sue membra, che siamo noi, e Madre della Chiesa. Maria, portando nel suo seno il Salvatore - scrisse S. Pio X (Enc. Ad diem illum del 1904) - ha anche portato tutti coloro la cui vita era contenuta in quella del Salvatore». Da questa associazione di Maria con il Redentore nell'opera della salvezza umana, nasce quella regale potenza «per cui Ella può dispensare i tesori del Regno del Divin Redentore...» (Pio XII, Enc. Ad coeli Reginam del 1954).

Fioretto: Non permetterò che in casa mia si bestemmino il Signore e la Vergine Santa. Se non potrò far altro, riparerò con un atto interiore di ossequio a Dio.

Giaculatoria: Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, prega per noi!

LE APPARIZIONI DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA Parigi 1830

Avendo queste apparizioni un nesso molto stretto con quelle di Lourdes, è utile richiamarle alla memoria.

In Cappelta la Madonna ti aspetta! - Nella notte dal 18 al 19 luglio 1830, vigilia della festa di S. Vincenzo De Paoli, Suor Caterina Labouré, novizia delle Figlie della Carità, si sentì chiamare sommessamente dai piedi del letto. Erano le undici e mezzo.

- Suor Labouré... Suor Labouré... Suor Labouré!...

Aperti gli occhi, vide un fanciullino risplendente di luce, il suo angelo custode, che la invitava a recarsi in cappella:

- Vieni, in cappella la Madonna ti aspetta!

La novizia si vestì e seguì la sua guida, senza che le compagne del dormitorio se ne accorgessero. Le lampade a petrolio si accendevano al loro passaggio e la cappella apparve illuminata «come nella notte di Natate perla Messa solenne».

In cappella la Madonna non si fece attendere. Un fruscio di veste di seta ed ecco la SS. Vergine avanzare nel presbiterio e sedersi sulla poltroncina, da cui il direttore soleva tenere le sue istruzioni.

Suor Caterina, col cuore pieno di gioia, si gettò in ginocchio davanti alla Mamma Celeste, giunse le mani e le posò in grembo di Lei, dando inizio ad un dolcissimo colloquio, durato due ore.

La Madonna era afflitta ed il pianto le faceva nodo alla gola. Annunciò gravi disordini in Francia, ma soggiunse: - Abbiate fiducia, io sarò con voi!

Quando la visione svanì nell'aria e la Suora fu accompagnata di nuovo in dormitorio dall'angelo, suonarono all'orologio le due dopo la mezzanotte.

La missione della Madonna. - Prima di accomiatarsi, la SS. Vergine aveva detto a Santa Caterina: - Verrò ancora a trovarti; voglio incaricarli di una missione! Con quale ansia la novizia aspettasse la nuova visita della Regina del cielo, nessuno lo può immaginare.

Il 27 novembre finalmente, verso le 17,30, mentre Suor Caterina si trovava in cappella per la meditazione consueta, ecco, l'ormai noto fruscio di veste di seta la scosse. Alzò gli occhi e vide sull'altare, dalla parte destra, la SS. Vergine. Era vestita di bianco col manto azzurro e stava ritta sopra il globo del mondo, avvolto dalle spire di un serpente. All'altezza del cuore Ella teneva un altro globicino dorato, in atto di offrirlo a Dio. Era la Mediatrice che offriva al suo Divin Figlio «tutto l'universo ed ogni anima in particolare ».

Ad un tratto il globicino scomparve, le dita di Maria si riempirono di anelli splendenti e le sue braccia, come se non reggessero più al dolce peso, si abbassarono, avvolgendo il mondo su cui poggiavano i piedi con due fasci di raggi luminosi. Quei raggi erano simbolo delle grazie, che la Vergine implora ed ottiene per noi.

Si formò quindi attorno alla Madonna una cornice ovale ed apparvero scritte le parole della

Giaculatoria: «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi!».

Poi il quadro sembrò voltarsi ed apparve una grande M nel centro, sormontata da una croce e, sotto di essa, i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, mentre all'intorno splendevano dodici stelle.

La veggente sentì allora una voce che le disse «Fa' coniare una Medaglia su questo modello; le persone che la porteranno al collo con fiducia, riceveranno grandi grazie».

La stessa apparizione si ripeté una seconda volta. Era la Madonna che veniva a sollecitare l'adempimento dei suoi desideri.

Il conio della Medaglia non fu senza difficoltà, ma quando due anni dopo se ne venne a capo, i miracoli si moltiplicarono per mezzo suo, tanto che il popolo stesso la battezzò subito con l'appellativo di «Medaglia Miracolosa».

Santa Caterina Labouré visse sconosciuta ed umile fino al 31 dicembre del 1876, prodigando tutta la sua vita al servizio dei poveri vecchi, nella casa di riposo di Enghien. Solo il confessore ed i superiori maggiori sapevano in segreto che era lei la confidente della Immacolata di Parigi.

Fu coronata con l'aureola dei santi nel 1947 non per aver veduto la Madonna, ma per la virtù eroica praticata nella sua vita religiosa. Le sue mani, che si erano posate in grembo alla Vergine Santa, si conservano rinsecchite ma intatte, in un reliquiario a Parigi, nella Casa Madre delle Figlie della Carità.

Fonte: BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES di p. Luigi Chierotti C.M. - Scaricato dal sito www.preghiereagesuemaria.it