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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Disse l'angelo ai pastori: "Questo sarà per voi il segno: troverete un Bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia". Il Salvatore viene nell'umiltà e nella povertà. Beato colui che avrà questo segno sulla fronte e sulla mano, cioè nella fede e nelle opere.

LETTURE A CASO

Mc 14,1-72

1Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 2Dicevano infatti: "Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo".

3Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo. 4Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: "Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.

6Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; 7i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto".

10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 11Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?". 13Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo 14e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

17Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: "In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà". 19Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse io?". 20Ed egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. 21Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!".

22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". 23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. 25In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio".

26E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto:

Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.

28Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea". 29Allora Pietro gli disse: "Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò". 30Gesù gli disse: "In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". 31Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

32Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". 33Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34Gesù disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". 35Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. 36E diceva: "Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu". 37Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? 38Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole". 39Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole. 40Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.

41Venne la terza volta e disse loro: "Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".

43E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta". 45Allora gli si accostò dicendo: "Rabbì" e lo baciò. 46Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. 47Uno dei presenti, estratta la spada, colpìigrave; il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. 48Allora Gesù disse loro: "Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. 49Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!".

50Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. 51Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. 52Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.

53Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 55Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. 57Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58"Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo". 59Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde. 60Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 61Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?". 62Gesù rispose: "Io lo sono!

E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo
".

63Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.

65Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: "Indovina". I servi intanto lo percuotevano.

66Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote 67e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù". 68Ma egli negò: "Non so e non capisco quello che vuoi dire". Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. 69E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è di quelli". 70Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: "Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo". 71Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quell'uomo che voi dite". 72Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte". E scoppiò in pianto.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 20, 19-31: Otto giorni dopo, venne Gesù.

Gal 4,1-31

1Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; 2ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. 3Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. 4Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 5per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. 6E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 7Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

8Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, eravate sottomessi a divinità, che in realtà non lo sono; 9ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? 10Voi infatti osservate giorni, mesi, stagioni e anni! 11Temo per voi che io mi sia affaticato invano a vostro riguardo.

12Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla.13Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; 14e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù.

15Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli. 16Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? 17Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro. 18È bello invece essere circondati di premure nel bene sempre e non solo quando io mi trovo presso di voi, 19figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi! 20Vorrei essere vicino a voi in questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo.

21Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite forse cosa dice la legge? 22Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. 23Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. 24Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar 25- il Sinai è un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. 26Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. 27Sta scritto infatti:

Rallègrati, sterile, che non partorisci,
grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell'abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito
.

28Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. 29E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 30Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 31Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera.


Trattato della sobrietà e della custodia del cuore: Estratto della vita dei nostri santi padri: Dalla vita dell'Abate Agatone (Padre del Deserto)

Un frate chiese all'Abate Agatone: "Padre, cos'é più perfetto, il lavoro corporale o la custodia delle forze interiori?" Agatone rispose: "L'uomo assomiglia ad una pianta, il lavoro corporale costituisce il fogliame, la custodia delle forze interiori è il frutto. E' scritto: "L'albero che non dà un buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco". E' chiaro che tutto il nostro impegno deve convergere sulla custodia della mente. Pur rimanendo necessaria l'ombra e l'ornamento delle foglie, cioè a dire il lavoro corporale." Con questa risposta mirabile il santo condanna quelli che non hanno raggiunto la custodia della mente e si gloriano della loro vita attiva, dice infatti: "Ogni albero che non porta buon frutto", chi non ha raggiunto la custodia della mente e non porta altro che foglie, cioè la vita attiva, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Tremenda è la tua definizione, Padre!

(Autore: Niceforo il solitario)

L'imitazione di Cristo: ESERCIZIO DELLA PAZIENZA E LOTTA CONTRO I SENSI

PAROLE DEL DISCEPOLO
O Signore Iddio, come vado accorgendomi, mi è veramente necessario saper soffrire, poiché in questa vita accadono molte avversità. Invero, in qualunque maniera io abbia disposto per la mia tranquillità, la mia esistenza non può essere esente da lotte e dolori.

PAROLE DEL SIGNORE
Così è, figlio! Ma è mio volere che tu non cerchi una pace esente da tentazioni o insensibile alle avversità. Ma è mio volere che tu ritenga d'aver trovato pace anche quando sarai tormentato da tribolazioni di vario genere e provato da molte contrarietà. Se dirai che non riesci a sopportarne molte, come riuscirai un giorno a sopportare il fuoco del Purgatorio? Tra due mali bisogna sempre scegliere il minore. Perché, dunque, tu possa evitare l'eterno futuro supplizio, cerca di sopportare volentieri, per amore di Dio, i mali presenti. Credi, forse, che gli uomini che vivono dediti al mondo patiscano nulla o poco? Questo non lo potrai riscontrare, neppure se cercassi fra quelli che vivono negli agi più raffinati.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ma costoro - mi dici - hanno molte gioie ed assecondano i loro desideri; e perciò, sentono poco il peso delle loro tribolazioni.

PAROLE DEL SIGNORE
Sia pure così: abbiano pure qualunque cosa vogliano. Ma per quanto tempo pensi che ciò durerà? Ecco, "come fumo svaniranno" (Sal 36,20) coloro che sono nell'abbondanza in questo mondo, e dei loro passati godimenti non rimarrà alcun ricordo. Anzi, mentre ancora sono in vita, non vi si possono adagiare senza amarezze, noie e timori. Spesso, dalle medesime cose, dalle quali traggono soddisfazione, raccolgono il castigo della loro sofferenza. Ed è giusto che tocchi loro così, perché, cercando e seguendo i piaceri fuori dell'ordine divino, non riescono a saziarsene senza turbamento ed amarezza. Oh quanto brevi, quanto falsi, quanto sregolati e turpi sono tutti questi piaceri! E tutta via, gli uomini del mondo, a causa della loro ebbrezza e cecità, non lo avvertono; e, come bruti, per un piccolo godimento di questa vita corruttibile, corrono incontro alla morte dell'anima. Tu, dunque, o figlio, "non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri" (Sir 18 ,30).

"Cerca la gioia nel Signore; Egli esaudirò i desideri del tuo cuore" (Sal 36,4). Se davvero vuoi godere la gioia ed essere più largamente confortato da Me, ecco, nel disprezzo di tutte le cose mondane e nel distacco da tutti i più bassi piaceri consisterà la tua benedizione; e ti sarà reso in cambio abbondante conforto. E quanto più ti sarai privato d'ogni conforto che venga dalle creature, tanto più soavi e profondi conforti troverai in Me. Ma da principio, non potrai raggiungerli senza avere sofferto ed aspramente lottato.

Ti opporrà resistenza l'inveterata consuetudine, che, però, sarà poi vinta da un'abitudine migliore. Protesterà la carne, ma sarà tenuta a freno dal fervore spirituale. L’antico serpente verrà a tentarti fino all'esasperazione, ma sarà messo in tuga dalla preghiera; inoltre, con proficuo lavoro gli verrà chiusa in faccia la porta principale della tua anima.