Santo Rosario on line

Giovedi, 2 maggio 2024 - Misteri luminosi - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:"Anche se disponessimo di molto tempo, dovremmo usarlo con oculatezza e parsimonia", scriveva Seneca. Ora poi, avendo un tempo così misurato, cosa non dovremmo fare? Figlio, tieni conto del tempo come di cosa sacra!
Gesu

L'episodio del re goto Radagaiso.


23. Comunque non vogliono ricordare con riconoscenza ciò che Dio mirabilmente e misericordiosamente ha compiuto in un tempo molto vicino a portata della nostra memoria, anzi, per quanto dipende da loro, se fosse possibile, si sforzano di affondarlo nella dimenticanza di tutti gli uomini. Ma se fosse passato sotto silenzio da noi, saremmo ingrati come loro. Radagaiso, re dei Goti, già giunto in prossimità di Roma con un numeroso e temibile esercito, fu sconfitto con grande celerità in un solo giorno; e sebbene non fosse, non dico caduto, ma neanche ferito un solo romano, del suo esercito ne furono abbattuti molto più di centomila, ed egli stesso, fatto prigioniero, fu messo a morte con la dovuta pena. Se egli, uomo tanto spietato e con milizie tanto spietate, fosse entrato in Roma, non avrebbe risparmiato nessuno, non avrebbe privilegiato le basiliche dei martiri, non avrebbe mostrato di temere Dio considerando immuni alcune persone, avrebbe versato il sangue di ogni cittadino, non avrebbe lasciata intatta la pudicizia di alcuna donna. E per questo i nostri avversari lancerebbero molte grida in favore dei loro dèi e ci rinfaccerebbero con grande insolenza il fatto che il goto aveva vinto ed aveva potuto tanto, perché con sacrifici quotidiani propiziava l'intervento degli dèi, ciò che la religione cristiana non permetteva di fare ai Romani. Infatti avvicinandosi egli a quei luoghi, in cui per decisione della somma maestà fu sconfitto, mentre la sua fama si allargava dovunque, a Cartagine ci si diceva che i pagani ritenevano, divulgavano e rinfacciavano che egli con l'aiuto e la protezione degli dèi ai quali, come si raccontava, immolava ogni giorno, non poteva assolutamente essere vinto da individui che non offrivano sacrifici agli dèi romani e non permettevano che fossero offerti. E, miserabili, non ringraziano la grande misericordia di Dio il quale, avendo stabilito di punire con la razzia barbarica la condotta di individui, meritevoli di subire sventure più gravi, mitigò con grande clemenza la propria indignazione. Concesse quindi dapprima che Radagaiso fosse prodigiosamente sconfitto affinché non si attribuisse, con scandalo delle coscienze dei più deboli, la gloria ai demoni che, come era noto, egli invocava. In seguito permise che Roma fosse saccheggiata dai barbari che, contro l'usanza delle guerre combattute in precedenza, considerarono immuni coloro che si rifugiavano negli edifici sacri. Concesse anche che i barbari stessi fossero in base alla fede cristiana così contrari ai demoni e ai riti dei sacrifici empi, di cui Radagaiso si era fidato, da sembrare che facessero una guerra più spietata contro di loro che contro gli uomini. Così il vero signore e ordinatore degli eventi afflisse i Romani per clemenza e mostrò a un tempo, con l'imprevedibile sconfitta degli adoratori dei demoni, che i sacrifici pagani non sono necessari per la conservazione dei beni terreni, affinché da coloro che non resistono per ostinazione ma riflettono con prudenza non si abbandoni la vera religione per le presenti difficoltà ma si conservi con maggiore attaccamento nella fedele attesa della vita eterna.