Varrone e le mansioni degli dèi.
22. Per qual ragione dunque Varrone si vanta di rendere un grande servizio ai suoi concittadini perché non solo ricorda gli dèi che si devono adorare dai Romani, ma espone anche la mansione di ciascuno? Non giova nulla, egli dice, conoscere il nome e la figura di un medico e ignorare che è medico; così, soggiunge, non giova nulla sapere che Esculapio è un dio, se non sai che protegge la salute e perciò non sai il motivo per cui lo devi invocare. Lo conferma anche con un'altra similitudine. Dice che non solo non si può vivere agiatamente ma che non si può vivere affatto se non si conoscono il falegname, il mugnaio e il muratore, cui poter chiedere un servizio, ovvero se non si sa chi assumere come collaboratore, guida e insegnante. Allo stesso modo, egli afferma, non v'è dubbio che è utile la conoscenza degli dèi, se si sa anche quale virtù, facoltà e potere ha ciascun dio sulle varie cose. Da questo potremo conoscere, egli dice, quale dio, secondo la competenza di ciascuno, dobbiamo chiamare in aiuto e invocare per non comportarci come i mimi e non chiedere l'acqua a Bacco e il vino alle Linfe. È davvero una grande utilità. Ma chi non ringrazierebbe Varrone se affermasse il vero e insegnasse agli uomini ad adorare l'unico vero Dio da cui deriva ogni bene?