Il lavoro dei monaci
- Il lavoro dei monaci
- Introduzione: le origini dell’opera.
- Le argomentazioni degli infingardi.
- Il linguaggio proprio nel Vangelo e in san Paolo.
- Schema della trattazione: a) le parole di Paolo nel loro contesto; b) gli esempi dell’Apostolo.
- La condotta di Paolo e quella dei Dodici: donna da non confondersi con moglie.
- I dodici si conformano agli esempi di Cristo.
- Concessioni non imposizioni.
- Paolo rinunzia al diritto di essere mantenuto.
- Preferisce lavorare manualmente.
- Interpretazioni assurde e faziose.
- Il disinteresse favorisce l’accettazione del Vangelo.
- Condiscendenza di Paolo verso i deboli: a) Sotto la legge, con la legge, senza legge; b) Paolo non è opportunista né simulatore.
- Si preoccupa di eliminare ogni pretesto.
- Il mestiere esercitato da Paolo fu certamente onesto.
- Contrasto fra l’instancabile attività di Paolo e l’oziosità di certi monaci.
- I fedeli debbono essere generosi verso i predicatori del Vangelo.
- San Paolo organizza una colleta per i poveri: esige dei testimoni a scanso di dicerie.
- Santa gara di generosità.
- Le offerte della gente devota non dispensano dal lavoro.
- Il lavoro manuale non sempre è incompossibile con l’attività spirituale.
- Lavorare con ordine, distribuendo saggiamente il tempo.
- Il mestiere esercitato da Paolo. Pericoloso il contagio della pigrizia.
- Un pretesto desunto dal comportamento dei Dodici.
- Si distinguono le circostanze e si obbedisce all’Apostolo!
- L’attività degli Apostoli e l’oziosità dei monaci.
- Normalmente gli oziosi non provengono da ceti nobili...
- ...ma da classi plebee.
- Oziosi e patrocinatori dell’oziosità.
- Incoerenze colossali fra quello che dicono e quello che fanno.
- Il buonsenso li condanna.
- I veri anacoreti sono un rimprovero per gli oziosi.
- Riepilogo delle argomentazioni.
- Il Vangelo non proibisce d’essere previdenti.
- Dignità dei lavoro eseguito dal servo di Dio.
- Le occupazioni debbono essere proporzionate alle capacità di ciascuno.
- Curare la retta intenzione.
- Essere in grado di lavorare è dono di Dio.
- Esigere interventi indebiti è tentarlo.
- Richiamo paterno.
- Le responsabilità dell’Episcopato son più gravose che non il lavoro manuale.
- Contro certi capelloni e i loro insulsi raziocini.
- Le vere esigenze dell’uomo nuovo: Simbolismo del velo, proibito all’uomo e prescritto alla donna.
- Monito a certi ingenui che inconsapevolmente favoreggiano i perversi. Commiato.