Quarto precetto: Il pentimento è saggezza
XXX (2), 1. Lo interrogai di nuovo dicendo: "Poiché il Signore mi ha stimato degno che tu abiti sempre con me, tollera ancora poche mie parole. Non so nulla e il mio cuore è indurito dalle mie azioni precedenti. Istruiscimi perché sono molto corto di mente e non capisco assolutamente nulla". 2. Rispondendo mi dice: "Sono preposto alla penitenza e rendo saggezza ai penitenti. Non ti sembra che lo stesso pentirsi sia una saggezza? Il pentirsi, dice, è una grande saggezza. Infatti, chi ha peccato comprende di aver fatto il male davanti al Signore. Risale al suo cuore l'azione che commise e si pente e più non compie il male, ma opera magnificamente il bene. Umilia la sua anima e la tormenta perché ha peccato. Considera dunque che il pentimento è una grande saggezza". 3. "Per questo, dico, o signore, a te domando ogni cosa. Prima, poiché sono peccatore, che io sappia quali opere fare per vivere. Molti e vari sono i miei peccati". 4. "Vivrai, mi risponde, se osserverai i miei precetti e in essi camminerai. Del resto chi ascolta e mette in pratica questi precetti, vivrà in Dio".