XXX. Le opere e non le parole
1.Essendo noi una porzione santa, praticheremo tutto ciò che appartiene alla santità: fuggiamo le maldicenze, gli amplessi impuri e ignobili, l'ubriachezza, la mania innovatrice, le passioni orribili, l'adulterio infame e l'orgoglio odioso. 2. "Dio, infatti, dicono, resiste ai superbi, e dà la grazia agli umili". 3. Uniamoci dunque a coloro ai quali la grazia è data da Dio; rivestiamoci della concordia rendendoci umili e padroni di noi stessi, lontani da ogni mormorazione e maldicenza, giudicando con le opere e non con le parole. 4. La Scrittura dice infatti: "Chi parla molto, anche a sua volta ascolterà; il ciarliero pensa forse di essere giusto? 5. Benedetto il nato da donna che ha vita breve. Non essere abbondante di parole". 6. La nostra lode sia in Dio e non per noi stessi. Dio disdegna i lodatori di se stessi. 7. La testimonianza della buona azione sia data agli altri, come fu data ai nostri padri giusti. 8. La temerità, la presunzione e l'audacia sono per i maledetti da Dio; la benevolenza, l'umiltà e la dolcezza, invece, per i benedetti da Dio.