XVII. Umiltà di santi
XVII, 1. Siamo imitatori di quelli che camminavano nelle pelli di capra e di pecora annunziando la venuta di Cristo. Alludiamo ai profeti Elia ed Eliseo ed anche Ezechiele, ed oltre a questi anche a coloro che resero testimonianza. 2. Fu grandemente testimoniato Abramo e fu chiamato amico di Dio, e dice con umiltà guardando alla gloria di Dio: "Io sono polvere e cenere". 3. Anche di Giobbe è scritto così: a Giobbe era giusto, irreprensibile, veritiero, pio, alieno da ogni male". 4. Ma egli si accusa dicendo: "Nessuno è mondo da macchia, neppure se la sua vita è di un giorno". 5. Mosè fu chiamato "il fedele in tutta la sua casa" e per il suo servizio Dio punì l'Egitto con i flagelli e i tormenti. Ma egli, grandemente onorato, non si vantò e disse dal roveto quando ebbe la rivelazione: "Chi sono io, perché mandi me? Io sono debole di voce e di lingua tarda". 6. E di nuovo dice: "Io sono vapore che esce dalla pentola".