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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Si fece improvvisamente luce dentro di me, ed ebbi una profonda comprensione dell'opera richiesta da Gesù. Nemmeno l'ombra di un dubbio mi rimase. Il Signore mi fece conoscere apertamente la sua volontà e il suo disegno in quest'opera della misericordia, di cui parla di continuo. La vidi collocata a tre livelli per quanto, nel suo insieme, rappresenti sempre un'unità.

L'imitazione di Cristo

NELL'EUCARISTIA SI MANIFESTANO ALL'UOMO LA GRANDE BONTA' E L'AMORE DI DIO

Gesu
PAROLE DEL DISCEPOLO
Confidando nella tua bontà e nella tua grande misericordia, o Signore, m'accosto, infermo, a Te, che sei la mia salute; affamato ed assetato, alla Fonte della vita; mendico, al Re del Cielo; servo, al Padrone; creatura, al Creatore; desolato, al mio pietoso Consolatore. Ma donde mai questa grazia, che Tu venga a me? Chi sono, io, perché Tu mi doni Te stesso? Come osa un peccatore comparire davanti a Te? E Tu, come Ti degni di venire da un peccatore? Tu conosci il tuo servo, e sai bene ch'egli non ha dentro di sé alcun bene, per cui Tu gli doni questa grazia. Confesso, quindi, la mia miseria, riconosco la tua bontà, glorifico la tua misericordia e Ti rendo grazie per il tuo immenso amore.

Infatti, per il tuo amore fai questo, e non per i miei meriti, perché mi si renda ancora più palese la tua bontà, mi si diffonda in cuore più abbondante la carità e mi sia data una lezione più perfetta d'umiltà. Poiché, dunque, questo a Te è caro e Tu hai comandato che così fosse fatto, anche a me è caro il favore che Tu Ti degni di concedermi. E potesse, almeno, non porre ostacolo a questo, la mia iniquità! O dolcissimo e benignissimo Gesù, quanta venerazione e quanti ringraziamenti, tra inni di lode senza fine, Ti si devono tributare, per il fatto che ci ammetti a ricevere il tuo sacro Corpo, del quale nessun uomo può spiegare l'eccelsa dignità! Ma quali saranno i miei pensieri in questa Comunione, allorché m'accosterò al Signore mio, che non riesco a venerare come devo, e che, tuttavia, desidero ricevere devotamente? Che pensiero migliore e più salutare di quello di umiliarmi totalmente davanti a Te e d'esaltare, sopra di me, la tua bontà infinita?

Ti lodo, Dio mio, e Ti esalto in eterno; disprezzo me stesso e a Te mi sottopongo dall'abisso della mia pochezza. Ecco, Tu sei il Santo dei Santi, ed io la feccia dei peccatori! Ecco, Tu t'abbassi fino a me, che non sono degno di alzare gli occhi per guardarTi! Ecco, Tu vieni a me, Tu vuoi essere con me, Tu m'inviti al tuo banchetto! Tu mi vuoi dare il cibo celeste e "il pane degli Angeli" (Sal 77,25): null'altro, veramente, che Te stesso, "Pane vivo, che sei disceso dal Cielo e dài la vita al mondo" (Gv 6,33,51). Ecco quale degnazione risplende là, donde scaturisce l'Amore! Quanto grandi azioni di grazie e lodi Ti sono dovute, o Signore, per questi doni! Oh, quanto fu utile per la nostra salvezza la tua decisione, quando istituisti codesto Sacramento! Com'è soave e giocondo il banchetto, in cui Tu hai donato in cibo Te stesso!

Quant'è meravigliosa l'opera tua, o Signore! Quant'è potente la tua virtù! Quant'è ineffabile la tua verità! Infatti, hai parlato, e tutte le cose sono state fatte; ed è stato fatto anche questo Sacramento, che Tu stesso hai comandato. Prodigio stupendo, degno di fede e superiore all'umana comprensione, che Tu, o Signore Dio mio, vero Dio e vero uomo, sia contenuto integralmente sotto la piccola apparenza del pane e del vino, e sia mangiato da chi Ti riceve, senza che Tu sia consumato. Tu, o Signore dell'universo, che non hai bisogno di nessuno, hai voluto, per mezzo di codesto Sacramento, abitare in mezzo a noi; Conserva immacolati il mio cuore ed il mio corpo, perché con lieta e pura coscienza io possa piuttosto spesso celebrare i tuoi misteri e ricevere, per la mia eterna salvezza, ciò che Tu hai ordinato ed istituito, principalmente a tua gloria e a tuo perenne ricordo.

Rallegrati, anima mia, e rendi grazie a Dio per un dono tanto sublime e per un conforto tanto singolare, a te lasciato in questa valle di lacrime.

Infatti, ogni volta che rinnovi questo Mistero e ricevi il Corpo di Cristo, tu compi l'opera della tua redenzione e sei resa partecipe di tutti i meriti di Cristo. Infatti, l'amore di Cristo non sminuisce mai, e la grandezza della sua propiziazione non può mai esaurirsi. Tu devi, quindi, disporti al Sacramento con animo sempre nuovo, e con intensa riflessione devi meditare il mistero della salvezza. Quando celebri o ascolti la Messa, questo mistero deve apparirti così grande, così nuovo e così lieto, come se, in quello stesso giorno, Cristo, scendendo per la prima volta nel seno della Vergine, si facesse uomo, o come se, pendendo dalla Croce, patisse e morisse per la salvezza degli uomini.