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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Qualunque cosa tu faccia, se desideri quel sabato (il riposo eterno), non smetti mai di pregare. Se non vuoi interrompere la preghiera, non cessar mai di desiderare. Il tuo desiderio continuo sarà la tua continua voce. Tacerai se cesserai di amare ... Il gelo della carità è il silenzio del cuore, l'ardore della carità è il grido del cuore. Se sempre permane la carità, tu sempre gridi. Se sempre gridi, sempre desideri; e se desideri, ti ricordi della pace.

Novena a Sant'Alessandro di Bergamo martire

 SantAlessandroDiBergamo Sant'Alessandro

Settimo giorno

I. Fu pur grande la vostra fede, o glorioso s. Alessandro, allorquando sebben elevato al rango di primo fra i capitani della legione Tebea, ed ammirato ed amato anche dagli stessi gentili, vi dichiaraste disposto a soffrire qualunque privazione o qualunque tormento anzi che aderire ai comandi dello spietato Massimiano che voleva rendervi adoratore di falsi Dei. Deh! impetrate a noi tutti la grazia di viver sempre cristianamento anche fra la gente non santa, o d’esser sempre disposti a tollerare qualunque male, anzi che mancare al dovere di soldati fedeli di Gesù Cristo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Fu pur mirabile il vostro zelo, o glorioso s. Alessandro, allorquando, sfuggito per divino volere alla decimazione ed alla strage di tutta la vostra legione o rinchiuso per ordine del tiranno nella carcere Zebedea in Milano, insieme ai vostri compagni Cassio, Severino, Secondo e Lucino, con la generosità della vostra sofferenza, o con la soavità dei vostri discorsi sapeste guadagnare alla fede il carceriere Silano e i suoi amici Xanto e Carpoforo, indi obbediente alle insinuazioni del zelantissimo vescovo s. Materno, sapeste togliervi alle mani dei vostri persecutori per portare ad altre terre la cognizione dell’evangelica fede. Deh! impetrate a noi tutti la grazia di soffrire sempre con rassegnazione qualunque terrena disavventura, e di adoperarci sempre nel miglior modo per la salute dei nostri fratelli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Fu pur grande il poter dei miracoli a voi accordato, o glorioso s. Alessandro, allorquando incontrando un defunto che veniva portato alla tomba, lo richiamaste con breve preghiera a nuova vita, minacciato dell’estremo supplizio se non vi piegavate ai comandi di Massimiano che giunse ad avervi nuovamente fra le sue mani, rovesciaste d’un colpo l’infame altare a cui veniste condotto per gli idolatri di sacrifici, poi condannato definitivamente alla morte, vedeste irrigidite le braccia del littore Marziano che s’accingeva a apiccarvi il capo dal busto, finalmente, sottratto di nuovo alla carcere dei vostri persecutori, e incamminandovi alle torre d’Orobia per rendervi sompro più gloriosa la vostra fede, tragittaste a piedi asciutti quell’Adda che si opponeva al vostro passaggio. Deh! impetrate a noi tutti la grazia di non diffidar giammai della protezione di Dio, e di mettere anzi nella sua provvidenza tutta la nostra fiducia in qualsiasi bisogno di nostra vita.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

IV. Fu pur grande la vostra costanza, o glorioso s. Alessandro, allorquando, raggiunto di nuovo dai satelliti dell’empio Massimiano, legato, ingiuriato, percosso o trascinato barbaramento all’ara di una falsa deità per obbligarvi a sacrileghi sacrifici nell’atto che riconoscente e divota tutta la Borgomense cristianità vi venerava e vi amava come un angolo dal cielo spedito alla sua particolare santificazione, riceveste con tanta intrepidezza l’estremo colpo da riguardarlo come un dono particolare, o ringraziarne pubblicamente il Signore; deh! impetrate a noi tutti la grazia di non isgomentarci giammai fra le terreno persecuzioni, o di perseverare anche a costo dì qualsivoglia tormento nel santo divino servizio.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

V. Fu pur singolare la vostra sorte, o glorioso sant’Alessandro, poichè, non appena spargeste il sangue per la confession della fede, che la vostra discepola santa Grata si recò a fortuna ed a gloria di poter raccogliere il vostro capo e personalmente portarlo avvolto in drappo prezioso nella signorile sua casa, indi, unito al vostro corpo, depositarlo nel ricco avello per lei medesima preparato e cosi mostrare col proprio esempio l’onore speciale a voi dovuto non solo per le tante virtù praticate in tempo di vita, ma ancor dei tanti miracoli da voi operati dopo la morte, e dei quali fanno ancora luminosa testimonianza i tanti magnifici templi a vostro onore innalzati. Deh! per tanti meriti che voi adunaste appresso Dio, o per la riconoscenza che vi professarono costantemente tutti quanti i veri fedeli, ottenete a noi tutti la grazia di onorar sempre come si meritano così i giusti di questa terra, siccome i Santi del paradiso, ond’essere un giorno partecipi dei loro meriti o delle loro eterne ricompenso.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.