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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Il silenzio della lingua ci insegnerà un sacco di co­se: a parlare a Cristo, ad essere gioiosi nei momenti di svago, ad avere molte cose utili da dire. Nei momenti di svago Cristo parla attraverso gli altri e nella medi­tazione ci parla direttamente. Inoltre, il silenzio ci fa molto più simili al Cristo, poiché Egli ebbe un amore speciale per questa virtù.

Novena a San Giacomo Maggiore Apostolo

I. O glorioso s. Giacomo, che per le vostra purità e poi vostro zelo meritaste di essere da Gesù Cristo, non solo sollevato al grado di apostolo, ma tra gli apostoli stessi privilegiato delle più intime sue confidenze, unitamente a s. Pietro e s. Giovanni, quindi di essere spettatore della sua trasfigurazione sul Taborre, del suo sudor di Sangue nell’Orto, ottenete a noi tutti la grazia di essere sempre così casti, così disinteressati, così fervorosi da meritarci dal cielo le grazie più elette e singolari.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. O glorioso s. Giacomo, che, annunziando ai popoli della Spagna il Vangelo della salute, instillaste nel cuore di tutti la più profonda venerazione per la santa vergine Maria, o la più viva confidenza nel suo patrocinio, indi con una sola parola confondeste o convertiste alla fede Fileta ed Ermogene che avevano preso l’iniquo assunto di contrariare coi loro artifizii le vostre santissime imprese, ottenete a noi tutti la grazia di applicarci nel miglior modo possibile alla santificazione dei nostri fratelli, e di professare continuamente divozione sincera e fervorosa alla comun madre Maria, che è l'aiuto di tutti i cristiani, e l’arbitra di tutte le grazie.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. O glorioso s. Giacomo, che, dopo aver persa causa di Gesù Cristo sostenute le più grandi fatiche e affrontati i maggiori pericoli, aveste l’onore di essere il primo fra gli apostoli a sigillare col sangue la vostra fede, non che di convertire negli estremi momenti di vostra vita, ed aver per compagno del vostro martirio quel medesimo Ebreo che sollecitò la vostra condanna presso di Erode, ottenete a noi tutti la grazia di sostenere sempre in pace le fatiche o i travagli di questa terra, e di contraccambiare coi benefici i torti che riceviamo dai nostri fratelli, onde, vivendo come voi nella continua rinnegazione degli appetiti disordinati, meritiamo di essere un giorno vostri compagni nel cielo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.