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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Nostro Signore ci darà la sua pace in questa vita, solo quando ci umilieremo e sopporteremo con pazienza di lottare contro i nostri difetti.
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Marzo, mese dedicato a San Giuseppe



San Giuseppe



17 marzo: La Sacra Famiglia

Pater noster - San Giuseppe, prega per noi!

La convivenza dell'uomo con la donna, quando è santificata dal vincolo matrimoniale religioso, attira le benedizioni di Dio. La famiglia che i genitori formano, diviene un santuario e difatti si chiama «santuario domestico ».

Iddio ha creato la famiglia; Gesù, facendosi uomo, l'ha santificata, sia assistendo alle nozze di Cana, ove operò il primo miracolo, e sia ripristinandone il vincolo indissolubile, col dire: L'uomo non separi quello che Dio ha congiunto (S. Matteo XIX - 6).

Più che tutto, Gesù ha santificato la famiglia vivendo circa trent'anni nella casa di Nazareth. Gesù, Maria e Giuseppe formano la Sacra Famiglia.

Leone XIII, devotissimo. di San Giuseppe, volendo dare ai genitori un modello da imitare, istituì la festa della Sacra Famiglia, che ricorre la domenica dopo il Santo Natale; inoltre prescrisse che ogni famiglia cristiana facesse la consacrazione a Maria ed a Giuseppe.

Nella Sacra Famiglia rifulgono tutte le virtù ed ogni persona vi trova il suo modello. I padri possono rispecchiarsi nella condotta di San Giuseppe; le madri trovano il loro esempio illustrissimo nella Madonna; i figli hanno il modello divino in Gesù.

Consideriamo la Sacra Famiglia!

San Giuseppe, da capo costituito da Dio, impartisce i suoi ordini, in forma umile e dolce, alla sua Santissima Sposa, la quale ubbidisce con sommissione. Con la sua autorità paterna comanda benevolmente a Gesù, il quale gli sta soggetto in tutto. Quale esempio! Il Creatore sta soggetto a due sue creature!

Nell'ordine c'è l'armonia e la pace. La Famiglia di Nazareth era sempre nella massima pace, perché ognuno teneva il suo posto e tutto si faceva sotto lo sguardo di Dio.

Perchè in tante famiglie manca la pace? Vi manca l'umile sudditanza: la sposa non ubbidisce allo sposo ed i figli non ubbidiscono ai genitori.

La Sacra Famiglia era illuminata dalla luce di Dio, perchè vi regnava il vero amore, la più perfetta purezza e la piena uniformità alla volontà divina.

Lavoro, preghiera e distacco dalle ricchezze, anzi amore alla povertà; ecco le caratteristiche della Sacra Famiglia!

Per avere presenti gl'insegnamenti della Casa di Nazareth, sarebbe bene tenere sulla parete della camera il quadro della Sacra Famiglia.

In molte abitazioni è esposta tale immagine; ma che questa non serva di semplice ornamento della casa, bensì di richiamo a vivere cristianamente.

Nella festa della Sacra Famiglia si consiglia di adornare il quadro esposto e di recitare la preghiera di consacrazione.

Esempio
Al principio del secolo XVII infierì la peste in certe regioni della Francia. Nella città di Avignone le vittime erano moltissime, tutti i giorni.

Il Clero e la Magistratura davanti a tanto flagello pensarono di rivolgersi a San Giuseppe, promettendo con voto di solennizzarne ogni anno la festa. Da quel giorno non ci fu in Avignone alcuna vittima.

La peste però non cessò, ma cambiò residenza. Cominciarono infatti le vittime nella città di Lione; qui i morti si moltiplicavano. I Lionesi vollero seguire l'esempio degli Avignonesi e si posero sotto la protezione di San Giuseppe. Cessò la peste anche a Lione.

Il Padre Barri, vissuto in quel tempo, scrisse un libro per narrare le guarigioni miracolose ottenute da San Giuseppe in quel periodo di peste. Fra l'altro disse: Molti portavano al dito un anello benedetto, sul quale era inciso il nome «San Giuseppe »; Dio per premiare la loro fiducia in questo amabile nome, non permise che alcuno di costoro fosse colpito dalla peste.

Fioretto - Dare buon esempio nel parlare e nell'agire, in casa e fuori di casa.

Giaculatoria - San Giuseppe, conserva la pace nella nostra famiglia!

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it

Tratto da San Giuseppe di don Giuseppe Tomaselli

Il 26 Gennaio 1918, compiendo il sedicesimo anno d'età, mi recai alla Chiesa Parrocchiale. Il Tempio era deserto. Entrai nel Battistero e lì m'inginocchiai presso il Fonte Battesimale.

Pregai e meditai: In questo luogo, sedici anni or sono, fui battezzato e rigenerato alla grazia di Dio. Fui messo allora sotto la protezione di San Giuseppe. In quel giorno, fui scritto nel libro dei vivi; un altro giorno sarò scritto in quello dei morti. -

Sono ormai passati tanti anni da quel giorno. La giovinezza e la virilità sono trascorse nell'esercizio diretto del Ministero Sacerdotale. Quest'ultimo periodo della vita l'ho destinato all'apostolato della stampa. Ho potuto mettere in circolazione un discreto numero di libretti religiosi, ma mi sono accorto di una lacuna: a S. Giuseppe, di cui porto il nome, non ho dedicato alcuno scritto. E' doveroso scrivere qualche cosa in suo onore, per ringraziarlo dell'assistenza datami sin dalla nascita e per ottenere la sua assistenza nell'ora della morte.

Non intendo narrare la vita di San Giuseppe, bensì fare pie riflessioni per santificare il mese che precede la sua festa.