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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:La risurrezione non è un nuovo capitolo di quel libro chiamato vita. Le piaghe restano, le fatiche pure. Per questo anche noi, come apostolo Tommaso, facciamo fatica a credere a coloro che dicono "abbiamo visto il Signore". Tommaso crederà, ma non alle parole dei suoi compagni bensì alle ferite mostrate di Cristo. Quelle ferite riguardano ognuno di noi. Se voglio capire quanto sono amato, devo guardare cosa l'altro ha sofferto per me. Le ferite del Signore sono perenne memoria che io non sono stato amato per caso né per scherzo. Prima di credere, Tommaso ha bisogno di vedere, provare, toccare, verificare. Tommaso, uno come noi, fa fatica a fidarsi degli altri. Uno che ha dei dubbi, delle esitazioni. Uno che rimane ostinatamente a livello "terrestre". Uno che ha bisogno di infinita pazienza di Dio. Uno che tarda a arrendersi alla grazia. Ma che proprio attraverso questo lungo e tormentoso percorso scopre la trasformante presenza del Risorto, e trova le parole più semplici per dire la cosa più grande: "Mio Signore e mio Dio!".

Commento al Vangelo della domenica di don Fabio Rosini

Vangelo Mt: 5, 13-16 Voi siete la luce del mondo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».