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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Tra coloro che fanno il cammino di fede ci sono alcuni che danno poca importanza alle loro mancanze e ai loro peccati. Invece gli altri se ne rattristano eccessivamente e perdono facilmente la pace interiore e la pazienza, perché - secondo loro- dovrebbero aver già raggiunto le vette della santità. Gli uni e gli altri non riescono a decentrarsi, sono un po' presuntuosi e ripiegati troppo su sé stessi; gli uni e gli altri pregano di essere liberati dalle loro mancanze, ma non tanto per amore di Dio, ma per sentirsi migliori e in pace con sé stessi. Non capiscono che, se venissero esauditi, diventerebbero ancora più presuntuosi.

LETTURE A CASO

Mt 3,1-17

1In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, 2dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!".

3Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!


4Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 5Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 6e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.

7Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? 8Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".

13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". 15Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Allora Giovanni acconsentì. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 8,1-11 Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

Rm 1,1-32

1Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 4costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. 5Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; 6e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. 7A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.

8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo. 9Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, 10chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. 11Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, 12o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 13Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili. 14Poiché sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti: 15sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di Roma.

16Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. 17È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede.

18In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 20Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 21essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

24Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 27Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. 28E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, 29colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.


L'esicasta deve stare seduto in preghiera senza aver fretta di alzarsi : Sulla deviazione

Voglio parlarti accuratamente della deviazione in modo che tu possa guardartene perchè, per l'ignoranza, non subisca dei gravi danni e non perda la tua anima. La volontà umana è facilmente propensa a orientarsi verso la parte avversa; in modo particolare chi manca di esperienza è più esposto al nemico. Attorno ai principianti e agli stravaganti i demoni amano stendere i lacci dei pensieri e delle perniciose fantasie, e preparano dei tranelli per farli cascare, essendo la loro cittadella interiore nelle mani dei barbari. Non c'è da stupirsi se qualcuno abbia errato, o perso l'intelletto, avendo accettato la deviazione, seguendo cose contrarie alla verità, e, per mancanza di esperienza o per ignoranza, abbia visto o detto cose inverosimili. Può accadere che uno discorrendo da ignorante affermi una cosa per un'altra, e non sapendo esprimersi in modo giusto, turbi gli ascoltatori e esponga se stesso e gli esicasti alla derisione e allo scherno. Niente di strano che un principiante possa smarrirsi anche dopo molta fatica: è accaduto nel passato e nel presente a molti che cercano Dio.

L'invocazione di Dio, la preghiera mentale è la più alta opera che l'uomo possa compiere, è il vertice di tutte le virtù come l'amore di Dio.

Chi, temerariamente, intraprende il cammino che conduce a Dio, al puro culto divino, al possesso di Dio in se stesso, è facile preda dei demoni, se Dio l'abbandona. Cercando, con insolenza e presunzione, ciò che non corrisponde al suo sviluppo, si accanisce di raggiungerlo prima del tempo. Il misericordioso Dio, vedendo quanto siamo precipitosi nel volere le cose che sono al di sopra delle nostre possibilità, spesso non ci lascia soli nella tentazione, perchè constatando la nostra presunzione ci riconduce alle giuste azioni, prima che diventiamo oggetto di derisione e di scherno ai demoni, di riso e disprezzo da parte degli uomini.

Tu, se stai praticando il silenzio con serietà, desiderando l'unione con Dio, non permettere che un oggetto esteriore sensibile o mentale, esteriore o interiore, fosse pure l'immagine di Cristo, o la forma di un angelo o di un santo, o la luce immaginaria, si presenti alla tua mente, non accettarle. La mente possiede un potere naturale di fantasticare e, facilmente, si costruisce delle immagini fantastiche di ciò che desidera, se non si è vigilanti e si arriva in tal maniera a danneggiare se stessi.

Il ricordo di cose buone o malvagie si imprime nella mente e la conduce a fantasticare. A chi succede questo invece di divenire un esicasta, diventa un sognatore. Per questo sii vigilante a non prestare subito fede e assenso, anche quando si tratta di una cosa buona, prima di avere interrogato un esperto e di avere a lungo investigato, per evitare ogni possibile rischio. In linea generale, sii diffidente di queste immagini, mantieni la mente libera da colori, immagini e forme.

Se lavori a raggiungere la pura preghiera silenziosa, procedi con pace, ma con grande trepidazione e compunzione sotto la guida di sperimentati maestri. Versa continuamente lacrime per i tuoi peccati, con amara compunzione e col timore dei futuri castighi, e spaventando di essere separato in questo e nell'altro mondo, da Dio.

La preghiera infallibile inviata da Dio, come pregustazione della vittoria, si è trasformata in danno per molti. Il Signore vuole mettere alla prova il nostro libero arbitrio per vedere da che lato esso pende. Chi nel suo pensiero vede qualche cosa nei sensi o nel pensiero, e pur ammettendo che esso venga da Dio, vi aderisce senza prima interrogare gli esperti, cadrà facilmente nell'errore essendo troppo disposto, propenso ad accettarla.

Il principiante è bene che s'impegni nell'opera del cuore, essa non inganna, e non accetti nulla prima di aver trionfato nelle passioni. Dio non è dispiaciuto verso chi vigila severamente su se stesso e rifiuta di accettare ciò che da Lui viene senza prima interrogare ed investigare. Anzi, Dio loda la sua saggezza anche se in qualcosa lo ha offeso.

Le domande non devono esser rivolte al primo che si incontra, ma a colui che ha il dono divino di dirigere gli altri, la cui vita è luminosa e che pur essendo povero arricchisce molti. Molti improvvisati a questo compito hanno danneggiato numerose persone ingenue, di ciò renderanno conto dopo la morte. Non tutti hanno la capacità di guidare gli altri: l'hanno coloro che hanno ricevuto tale mandato col dono del discernimento divino, come scrive l'apostolo di quel discernimento degli spiriti, voglio dire, che separa il bene dal male con la spada della parola. Ognuno può esser dotato di capacità discriminative sia pratiche che scientifiche, non tutti hanno il discernimento degli spiriti.

La preghiera è ardente quando è accompagnata dall'invocazione a Gesù. Egli porta il fuoco nella regione del cuore. La sua fiamma brucia le passioni come pula, e riempie il cuore di gioia e di pace; scende in noi nè da destra, nè da sinistra e neppure dall'alto, erompe nel cuore come sorgente dallo Spirito datore di vita.

Questa è la preghiera che devi desiderare di trovare e raggiungere nel cuore; conserva libera la mente da fantasticherie e spoglia di pensieri e ragionamenti. E non essere pavido. Colui che disse: Abbi fiducia sono io, non aver paura, è veramente in noi; Lui cerchiamo e Lui sempre ci protegge. Quando invochiamo il Signore non dobbiamo nè aver paura, nè sospirare.

Se qualcuno si è smarrito ed ha perduto il senno, ciò fu, credimi, per aver seguito il proprio capriccio e orgoglio.

Chi cerca Dio nella sottomissione, e con umiltà interroga chi è più esperto, non avrà da temere alcun danno per la grazia di Cristo che vuole salvare tutti gli uomini. Chi pratica la preghiera silenziosa segue sempre questa via regale. L'eccesso in qualunque direzione produce la presunzione che è seguita dallo smarrimento. Controlla il ritmo dei pensieri, stringendo un po' le labbra durante la preghiera, non ti preoccupare di quello delle narici come fanno gli stolti, per non soccombere all'orgoglio.

Tre sono le qualità della preghiera silenziosa: l'austerità, il silenzio, la non considerazione di se stessi, cioè l'umiltà; queste devono essere praticate con fedeltà; continuamente dobbiamo verificare se sono la nostra dimora, perchè dimenticandole non ci incamminiamo fuori di esse. L'una sostiene e custodisce l'altra, da esse nasce la preghiera e cresce in maniera perfetta.

(Autore: Gregorio il sinaita)

L'imitazione di Cristo: DOLCE E' SERVIRE DIO PER CHI DISPREZZA IL MONDO

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ora tornerò a parlare, o Signore, e non tacerò; all'orecchio del mio Dio, mio Signore e mio Re, che sta nell'alto dei Cieli, dirò: "Oh, quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che Ti temono!" (Sal 30,20). Ma che cosa sei Tu per coloro che Ti amano, per coloro che Ti servono con tutto il cuore? Veramente ineffabile è la dolcezza della tua contemplazione, che Tu concedi con larghezza a coloro che Ti amano. Tu m'hai mostrato la soavità del tuo amore specialmente in questo: mentre ancora io non esistevo, Tu m'hai creato; mentre io andavo errando lungi da Te, m'hai ricondotto a Te, perché Ti servissi, e m'hai comandato d'amarTi. Oh! fonte d'eterno amore. Che potrò dire di Te? Come potrò dimenticarmi di Te, che Ti sei degnato di ricordarTi di me, anche dopo che mi ero corrotto per i miei peccati e m'ero perduto? La tua misericordia con il tuo servo è andata oltre ogni speranza, e gli hai offerto la grazia e l'amicizia oltre ogni merito. Che cosa potrò io dare in cambio di così grande grazia? Non a tutti, infatti, è stato concesso d'abbandonare ogni cosa, di rinunciare al mondo e d'abbracciare la vita monastica.

È, forse, un gran fatto ch'io mi consacri al tuo servizio, mentre ogni creatura è tenuta a servirTi? No, non deve sembrarmi gran cosa il servire Te; questo, piuttosto, mi appare grande e mirabile, che Tu Ti degni d'accogliere come tuo servo, e di porlo nel numero dei servi da Te amati, uno così povero ed indegno come me. Ecco: appartiene a Te tutto ciò che io possiedo e con cui Ti servo. Nondimeno, è vero il rovescio: servi più Tu me, che non io Te. Ecco: il cielo e la terra, che Tu hai creati a servizio dell'uomo, sono pronti ad eseguire, ogni giorno, ogni tuo comando. E questo è ancora poco, perché hai deputato al servizio dell'uomo persino gli Angeli. 'Ma sorpassa tutte queste cose il fatto che Tu stesso Ti sei degnato di servire l'uomo ed hai promesso di dargli un giorno Te stesso. Che cosa potrò dare a Te, in cambio di tutti questi innumerevoli benefici? Oh, potessi servirTi tutti i giorni della mia vita! Oh, potessi almeno prestarTi servizio degnamente per un solo giorno! In verità, Tu sei degno d'ogni servizio, d'ogni onore d'eterna lode!

In verità, Tu sei il mio Signore ed io il tuo povero servo, tenuto a servirTi con tutte le forze, senza mai stancarmi di cantare le tue lodi. Questa è la mia volontà, questo il mio desiderio: e Ti degnati di supplire a tutto quello che mi manca. È grande onore, è grande gloria mettersi al tuo servizio e disprezzare tutte le cose per amor tuo. Infatti, quelli che si saranno spontaneamente assoggettati al tuo santissimo servizio, avranno grazia in abbondanza. Troveranno le più soavi consolazioni dello Spirito Santo coloro che, per tuo amore, avranno rigettato ogni piacere della carne. Conseguiranno una grande libertà di spirito coloro che, ad onore del tuo nome, camminano per la via stretta, trascurando ogni sollecitudine mondana.

O amabile e lieto servizio di Dio, che rende l'uomo veramente libero e santo! O sacro stato del religioso servizio, che rende l'uomo simile agli Angeli, gradito a Dio, terribile ai demoni, venerando a tutti i fedeli! O servitù degna sempre d'essere abbracciata e desiderata, perché con essa si merita il Sommo Bene e s'acquista una gioia che durerà senza fine!