Santo Rosario on line

Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:“La soverchia tristezza non suole avere d’ordinario altra origine che la superbia” “Non parlate facilmente e senza ragione di voi stessi, dicendo: Io ho detto, io ho fatto...”

LETTURE A CASO

Gv 20,1-30

1Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 3Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

11Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 16Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.

19La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 20Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". 22Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 27Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!". 28Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". 29Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".

30Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 10, 35-45: Il Figlio dell'uomo � venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

2 Ts 1,1-12

1Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: 2grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.

3Dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, ed è ben giusto. La vostra fede infatti cresce rigogliosamente e abbonda la vostra carità vicendevole; 4così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate. 5Questo è un segno del giusto giudizio di Dio, che vi proclamerà degni di quel regno di Dio, per il quale ora soffrite. 6È proprio della giustizia di Dio rendere afflizione a quelli che vi affliggono 7e a voi, che ora siete afflitti, sollievo insieme a noi, quando si manifesterà il Signore Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza 8in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù. 9Costoro saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10quando egli verrà per esser glorificato nei suoi santi ed esser riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Questo accadrà, in quel giorno.

11Anche per questo preghiamo di continuo per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà di bene e l'opera della vostra fede; 12perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.


II lettera ai Corinti: Dobbiamo rimanere uniti al Signore nella fede

1. Credo di avervi dato un consiglio di non poca importanza sulla continenza: chi lo seguirà, non avrà a pentirsene, e salverà se stesso e me che l’ho consigliato. Poiché non è piccolo merito ricondurre alla salvezza un’anima sviata e sul punto di perdersi.

2. Questa è la ricompensa che possiamo dare a Dio che ci ha creati, che il predicatore predichi e l’uditore ascolti con fede e carità.

3. Conserviamoci dunque giusti e santi nella fede accettata, per potere così invocare con confidenza Dio, il quale ha detto: Non avrai ancora finito di parlare che io dirò: Eccomi!.

4. Questa parola è indizio di grande promessa; poiché il Signore dichiara che sarà più pronto Lui a dare, che il supplicante [a chiedere].

5. Fatti dunque partecipi di tanta bontà, non invidiamoci a vicenda il possesso di così grandi beni; poiché quanto è grande il godimento che apportano queste parole a chi le pratica, altrettanto è terribile il castigo per chi le trasgredisce.

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: BISOGNA ASCOLTARE CON UMILT� LE PAROLE DI DIO. MOLTI NON LE MEDITANO.

PAROLE DEL SIGNORE
Ascolta, figlio, le mie parole; parole soavissime, che trascendono tutta la dottrina dei filosofi e dei sapienti di questo mondo. "Le mie parole sono spirito e vita" (Gv 6,63), e non si devono valutare secondo criteri umani. Non bisogna farle servire a vano compiacimento, ma si devono ascoltare nel silenzio ed accogliere con tutta umiltà e con grande amore.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ed io dissi: "Beato l'uomo che Tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura "(Sal 93,12-13), e perché egli non resti desolato sopra la terra.

PAROLE DEL SIGNORE
dice il Signore, fin da principio ammaestrai i Profeti ed ancora oggi non manco di parlare a tutti; ma molti sono sordi alla mia voce, e duri. La maggior parte degli uomini dà più volentieri ascolto al mondo, che a Dio; preferiscono seguire gli appetiti della carne, che non la volontà di Dio. Il mondo promette beni temporali e di poca importanza; eppure, gli uomini se ne rendono schiavi con grande ardore. Io prometto beni supremi ed eterni; eppure, i cuori dei mortali rimangono freddi. Chi Mi serve ed ubbidisce in tutto con quello stesso grande zelo, con il quale si serve al mondo ed ai suoi padroni? "Vergognati, Sidone, dice il mare" (Is 23,4). E se ne chiedi la causa, ascolta perché. Per un meschino guadagno, si percorre un lungo cammino; ma per la vita eterna, molti non levano neppure un piede da terra.

Si va in cerca d'un vile guadagno; talvolta, per qualche soldo, si giunge a liti vergognose; per una cosa da nulla e per una meschina promessa, non si teme d'affrontare fatiche giorno e notte. Ma - quale vergogna! - per l'acquisto d'un bene eterno, per un premio inestimabile, per un sommo onore e per una gloria che non ha fine, si è pigri e lenti a faticare anche poco. Arrossisci, dunque, o servo pigro e lamentoso, del fatto che si trovano alcuni più pronti a correre verso la perdizione, di quanto tu non sia pronto ad andare alla vita. Più godono essi delle vanità, che non tu della verità. Eppure, essi sono talvolta delusi nelle loro speranze, mentre le mie promesse non ingannano nessuno e non rimandano a mani vuote chi confida in Me.

Quello che ho promesso, darò; quello che ho detto, adempirò, purché l'uomo persista fedele nel mio amore fino alla fine. Io sono il rimuneratore di tutti i buoni e metto a severa prova tutte le anime pie. Scrivi le mie parole nel tuo cuore e meditale attentamente; ti saranno sommamente necessarie nell'ora della tentazione. Ciò che non capisci ora che leggi, lo capirai nel giorno che verrò a visitarti. Due sono le maniere con le quali Io sono solito visitare i miei eletti: la tentazione e la consolazione. E due lezioni do loro ogni giorno: una, rimproverando i loro vizi; l'altra, esortandoli a progredire nelle virtù. "Chi sente le mie parole e le disprezza, sarà giudicato nell'ultimo giorno" (Gv 12,48).

PREGHIERA PER IMPETRARE LA GRAZIA DELLA DEVOZIONE

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore Dio mio, Tu sei tutto il mio bene. Ma chi sono io, che oso parlare a Te? Sono un tuo poverissimo e meschino servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e spregevole di quanto io sappia ed ardisca dire. Tuttavia, ricordati, o Signore, che io non sono nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; Tu puoi tutto, tutto dai, riempi di Te tutto, solo il peccatore lasci a mani vuote. "Ricordati del tuo amore" (Sal 24,6) e riempimi il cuore della tua grazia, Tu che non vuoi che le tue opere restino vane.

Come potrò in questa misera vita sopportare me stesso, se non mi conforteranno la misericordia e la Grazia tua? Non distogliere da me la tua faccia; non ritardare la tua visita; non privarmi della tua consolazione, perché "l'anima mia non diventi davanti a Te come terra senza acqua" (Sal 142,6). O Signore, "insegnami a compiere il tuo volere" (Sal 142,10); insegnami a stare degnamente ed umilmente al tuo cospetto. Tu conosci tutto di me, Tu mi conosci nell'intimo e già mi conoscevi prima della creazione del mondo e prima ch'io nascessi.