[ Rosario on line - Libri Cattolici - L'imitazione di Cristo ]

Capitolo trentesimo

CHIEDERE L�AIUTO DI DIO NELLA FIDUCIA DI RIACQUISTARE LA SUA GRAZIA

PAROLE DEL SIGNORE Figlio, Io sono "il Signore, un asilo sicuro nel giorno d�ll'angoscia" (Na 1.7). Vieni a Me, quando sei afflitto. Il maggiore ostacolo alla grazia della consolazione celeste � che ti volgi troppo tardi alla preghiera. Infatti, prima di rivolgerti a Me con intense preghiere, tu vai cercando, intanto, molti sollievi e ti conforti nelle cose esteriori. Da ci� deriva che da tutte queste cose tu ritrai scarso giovamento fino a che non comprenda che la salvezza di chi spera in Me sono Io, e che, fuori di Me, non c'� valido aiuto n� utile consiglio e nemmeno durevole rimedio. Ma ora, ripreso fiato dopo la burrasca, ritemprati nella luce delle mie misericordie, perch� Io ti sono vicino (dice il Signore) per rimettere ogni cosa nello stato di prima non solo interamente, ma anche con sovrabbondanza ed oltre misura. Mi �, forse, difficile qualcosa? O assomiglier� ad uno che dice e non fa? Dov'� la tua fede? Sta' saldo e perseverante. Sii paziente e forte; la consolazione ti verr� al momento opportuno. AspettaMi, aspettaMi: verr� e ti risaner�. � una tentazione quella che ti tormenta; � una vana paura quella che ti sbigottisce. A che serve preoccuparsi dell'incerto avvenire, se non ad aggiungere tristezza a tristezza? "A ciascun giorno basta la sua pena" (Mt 6,34). E� vano ed inutile turbarsi o rallegrarsi di cose future, che forse non avverranno mai. Purtroppo, � debolezza propria dell'uomo lasciarsi illudere da fantasie di tal genere; ed � segno d'animo ancora debole lasciarsi trascinare tanto facilmente verso le suggestioni del Nemico. Lui, infatti, non bada se gli riesca d'illuderti ed ingannarti con cose vere o false; non bada se gli riesca d'abbatterti con l'attaccamento ai beni presenti o con il timore dei mali fututi. Non si turbi, dunque, il tuo cuore e non abbia timore. Credi in Me e confida nella mia misericordia. Spesso, quando ritieni d'esserti allontanato da Me, Io ti sono pi� vicino. Quando tu pensi che quasi tutto sia andato perduto, allora, spesso, ti si fa vicino il momento d'acquistare merito pi� grande. Non tutto � perduto, quando una cosa va a rovescio. Non devi giudicare secondo l'impressione del momento: da qualunque parte ti venga una difficolt�, non devi lasciarti schiacciare n� devi subirla, come se ti fosse stata tolta ogni speranza d'uscirne fuori. Non crederti abbandonato del tutto, anche se t'ho mandato qualche temporanea tribolazione od anche se t'ho tolto la sospirata consolazione. Cos�, infatti, si passa nel Regno dei Cieli. E senza dubbio, per te e per gli altri miei servi � pi� utile essere provati dalle avversit�, che avere tutto quanto conforme ai propri desideri. Io conosco i pensieri nascosti; so che alla tua salvezza giova molto che tu sia lasciato talvolta privo di dolcezze spirituali, perch� tu non monti in superbia, eventualmente, per il buon successo, e non ceda al desiderio di compiacerti di ci� che non sei. Quello che ho dato posso riprenderlo, e poi, quando Mi piacer�, ridonarlo. Quello che avr� donato rimane mio; quando poi avr� tolto, non avr� tolto cosa tua, perch� "mio e ogni buon regalo ed ogni dono perfetto" (Gc 1,17). Se ti mander� qualche peso da portare o qualche contrariet�, non esserne risentito e non si prostri il tuo animo: Io posso ben tosto sollevartene e cambiare in gioia ogni tuo peso. Io sono, peraltro, giusto e degno di molta lode, anche quando agisco con te cos�. Se sei saggio e guardi in faccia alla verit�, non devi mai abbatterti cos� e rattristarti delle avversit�, ma devi piuttosto rallegrarti e ringraziare. Devi, anzi, ritenere tua unica gioia ch'Io non ti risparmio dolori ed afflizioni. "Come il Padre ha amato Me, cos� anch 'Io amo voi" (Gv 15,9), ho detto ai miei diletti discepoli. E, in verit�, non li mandai a gioie temporali, ma ad aspre lotte; non agli onori, ma al disprezzo; non all'ozio, ma alla fatica; non al riposo, ma "a produrre molto frutto con la loro perseveranza" (Lc 8,15). Ricordati, figlio mio, di queste parole.

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