[ Rosario on line - Libri Cattolici - L'imitazione di Cristo ]

Capitolo ventinovesimo

COME INVOCARE E BENEDIRE DIO, QUANDO CI STRINGE LA TRIBOLAZIONE

PAROLE DEL DISCEPOLO O Signore, "sia benedetto il tuo nome per tutti i secoli" (Sal 112,2; Dn 2,20; Tb 3,22); Tu hai disposto che questa tentazione e questa tribolazione s'abbattessero sopra di me. Io non posso stuggirle; devo, invece, ritugiarmi in Te, perch� Tu m'aiuti e me le converta in bene. O Signore, ora sono nella tribolazione ed il mio cuore non trova pace; anzi, sono molto tormentato da questa pena. Ed in quest'ora triste, che cosa Ti dir�, o Padre diletto? Sono stretto tra le angustie; "salvami da quest'ora" (Gv 12,27). Ma a quest'ora sono giunto, perch�, dopo essere stato profondamente umiliato e poi liberato per merito tuo, Tu ne fossi glorificato. "Ti piaccia, o Signore, di salvarmi, Tu" (Sal 39,14). Infatti, che cosa posso fare io, misero come sono, e dove andr� senza di Te? Dammi la pazienza, o Signore, anche questa volta; aiutami, Dio mio, e non avr� timore, per quanto sar� grave la mia pena. Ed intanto, finch� dura la mia pena, che cosa Ti dir�? O Signore, "Sia fatta la tua volont�" (Mt 26,42). Io ho ben meritato tribolazione ed oppressione. Devo, invero, saperle sopportare (e potessi sopportarle con pazienza!) fino a che passi la tempesta e ritorni la bonaccia! L�onnipotente tua mano pu� togliermi anche questa tentazione e mitigarne la violenza, perch� io non sia vinto del tutto: cos� hai gi� fatto pi� volte con me, "o Dio mio, misericordia mia" (Sal 58,18). E "questo cambiamento, che �. opera della destra dell'Altissimo" (Sal 76,11) tanto � pi� difficile a me, quanto e pi� facile a Te.

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