[ Rosario on line - Libri Cattolici - L'imitazione di Cristo ]

Capitolo ventiseiesimo

QUANTO E' ECCELSA LA LIBERT� DELLO SPIRITO, FRUTTO DELL'UMILE PREGIERA PIU� CHE DELLO STUDIO

PAROLE DEL DISCEPOLO O Signore, questo � compito dell�uomo che tende alla perfezione: non distogliere mai lo spirito dalle cose celesti e passare quasi senz'affanno tra le molte, preoccupazioni; naturalmente, non per indolenza, ma per lo straordinario privilegio d'uno spirito libero, che non � attaccato ad alcuna cosa creata, contro l'ordine divino. Ti prego, o pietosissimo Dio mio: preservami dalle preoccupazioni di questa vita, perch� non vi rimanga troppo impigliato; preservami dalle molte esigenze del corpo, perch� non sia schiavo del piacere; preservami da tutte quante le cose che sono d'ostacolo all'anima, perch�, affranto da queste difficolt�, non cada vinto nello spirito. Non dico che Tu mi preservi solo da queste cose, alle quali la vanit� del mondo ardentemente aspira, ma anche da queste miserie che, per effetto della maledizione comune dell'umanit�, pesano, a castigo, sull'anima del tuo servo e la trattengono dall'entrare, quante volte vorrebbe, nella libert� dello spirito. O mio Dio, o dolcezza ineffabile, cambia per me in amarezza ogni piacere sensibile che mi distolga dall'amore per le cose eterne e che mi avvinca peccaminosamente a s� con il miraggio di qualche cosa che, solo momentaneamente, si mostra buona e dilettevole. Non mi vincano, o Dio mio, non mi vincano la carne ed il sangue; non mi seducano il mondo e la sua gloria passeggera; non mi facciano cadere il diavolo e la sua astuzia. Dammi fortezza per resistere, pazienza per sopportare, costanza per perseverare. Dammi, in luogo di tutte le consolazioni del mondo, la soavissima unzione del tuo Spirito; in luogo dell'amore sensibile, infondi in me l'amore della tua gloria. Ecco: il cibo, le bevande, il vestiario e le altre cose utili a sostenere il corpo sono pesanti impacci per un' anima fervorosa. Concedimi che di siffatti sollievi io sappia usare con moderazione e non m'attacchi ad essi con eccessiva bramosia. Non si pu� abbandonare tutto, perch� al fisico bisogna pur dare sostentamento; ma la santa legge proibisce di cercare le cose superflue e quelle che d�nno maggior piacere. Tra questi due estremi, Ti prego, Signore, mi regga la tua mano e mi guidi, perch� io non cada in eccessi.

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